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JIHLAVA 2019

Recensione: Untouchable

di 

- Ursula Macfarlane suscita emozioni forti nel suo agghiacciante resoconto dell'abuso di potere del magnate della Miramax Harvey Weinstein

Recensione: Untouchable

Lo scioccante documentario britannico Untouchable di Ursula Macfarlane ha avuto la sua prima asiatica al Seoul International Women's Film Festival (SIWFF). Selezionato nella sezione “Polemics: Sexual Politics of 'Room'” – una categoria speciale che discute il ruolo delle donne nella produzione cinematografica – il doc non avrebbe potuto avere una collocazione più appropriata. Coproduzione Lightbox-BBC, questo reportage fattuale e raccapricciante sull'abuso di potere del magnate della Miramax Harvey Weinstein suscita emozioni forti. L'assemblaggio di registrazioni audio, vecchie fotografie e interviste con singoli individui mette a nudo i sordidi dettagli della carriera trentennale di Weinstein come predatore sessuale, culminata nello scandalo del 2017.

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Il documentario inizia molto prima del coinvolgimento di Weinstein nel cinema. La prima vittima Hope D'Amore racconta di aver conosciuto Weinstein negli anni in cui promuoveva concerti a Buffalo, New York. In una scena lunga e trattenuta, la donna fatica visibilmente a condividere il suo trauma dopo aver represso per decenni la vergogna. Ma è solo l’inizio. L'ex assistente Zelda Perkins racconta di quando si è trovata davanti alla porta della sua camera d'albergo una vittima singhiozzante. Le attrici Paz de la Huerta e Rosanna Arquette ammettono di essere state invitate nelle stanze d’hotel di Weinstein. La promessa di Hollywood Erika Rosenbaum racconta di essere sfuggita per un pelo agli assalti del produttore. In modo inquietante, ogni donna evoca la stessa paura legittima: a seconda di come reagivano, Weinstein avrebbe realizzato o spezzato i loro sogni.

In mezzo a quella che sembra essere una serie infinita di storie dell'orrore, Macfarlane non si limita a crocifiggere Weinstein, ma esamina anche ciò che ha reso possibile le sue azioni: la normalizzazione sociale dell'aggressione sessuale. Si mormora che le vittime siano i veri aggressori, le battute della cultura popolare arrivano a banalizzare la reputazione di stupratore di Weinstein. E, come per giustificarlo, i dipendenti di lunga data ricordano allo spettatore il suo travolgente successo in Miramax come produttore di gran gusto. Intervallando le interviste con riprese aeree di varie città, Macfarlane suggerisce che l’influenza di Weinstein è tanto globale quanto di lunga data.

Cavalcando l’onda del movimento #MeToo del 2017 (che, ironicamente, è nato proprio dalle accuse a Weinstein), in Untouchable Macfarlane mette in guardia le future cineaste dai pericoli del settore. Le donne devono essere oneste ma diffidenti; cambiare la cultura di un'industria intera sarebbe un miracolo. Ma, suppone Macfarlane, si può sempre sperare – come hanno fatto le vittime di Weinstein negli ultimi due decenni.

Untouchable è stato presentato in anteprima al Sundance. Oltre alla sua corsa nei festival, è ora disponibile per lo streaming su Hulu negli Stati Uniti e andrà in onda sulla BBC nel Regno Unito. Embankment Films gestisce la sua distribuzione internazionale.

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(Tradotto dall'inglese)

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