email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

TORONTO 2019 TIFF Docs

Recensione: The Cave

di 

- Feras Fayyad propone un documentario femminista sul lavoro epico di una donna medico che ha salvato le vite delle vittime di un bombardamento in un ospedale sotterraneo in Siria

Recensione: The Cave

La sezione riservata ai documentari TIFF Docs del Festival di Toronto ha ospitato la prima mondiale di The Cave [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
. Il regista, sceneggiatore e montatore siriano Feras Fayyad – nominato all’Oscar nella categoria del miglior documentario per Last Men in Aleppo [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
– ha presentato alla 44ma edizione dell'evento canadese un altro lavoro di riferimento sulla guerra civile siriana, con protagonisti eroi anonimi che continuano a vivere nel paese sotto assedio.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

The Cave si svolge interamente a Ghouta. Un villaggio situato nella periferia di Damasco, conosciuto a livello mondiale per essere stato il luogo che nel 2013 ricevette il peggior attacco con armi chimiche registrato negli ultimi venticinque anni. Quando tutti i centri medici di Ghouta rimasero distrutti o inutilizzabili, i sopravvissuti ai bombardamenti operati dall'esercito di Bashar al-Assad, e dai loro alleati russi, iniziarono a costruire un nuovo ospedale sotterraneo che avrebbe collegato tutte le aree della città attraverso gallerie. Il documentario The Cave cattura la caotica vita quotidiana di medici, infermieri e pazienti che si ritrovano in quella gigantesca grotta post-apocalittica.

La giovane dottoressa Amani Ballor – specializzata in pediatria, ossia nel salvare i bambini feriti – è la vera eroina dell'ospedale, e del film. Tuttavia, ogni giorno, deve avere a che fare con molti pazienti che, nonostante siano sopravvissuti ai bombardamenti, non vogliono essere curati o toccati da una donna. Così come il documentario di Waad Al-Khateab e Edward Watts For Sama [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Waad Al-Kateab, Edward Watts
scheda film
]
, il film di Feras Fayyad stimola la causa femminista in Medio Oriente, dando voce alle donne che cercano di ribellarsi alla tirannia del patriarcato avallato dalla religione. In The Cave sentiremo la dottoressa Amani proclamare "la religione è solo uno strumento per gli uomini per dominare le donne" mentre fallisce nel suo tentativo di reclutare nuove infermiere per l'ospedale, o dopo aver ascoltato le note vocali di suo padre che le esprime la sua vergogna per aver messo al mondo una donna che lavora.

Solo i colleghi medici della dottoressa Amani, in particolare il dottor Salim e l'infermiera Samaher, la trattano con il rispetto che merita. Rispetto per un essere umano che ha salvato migliaia di vite in circostanze estreme. Perché, sebbene quell'ospedale chiamato "la caverna" avesse gli strumenti necessari, l'anestesia, tutti i tipi di medicine e persino le incubatrici, i dottori agivano sempre in una situazione di caos. L'esistenza di quell'ospedale per anni è stato un miracolo che ha salvato molti siriani. Tuttavia, il tono critico e disfattista del documentario anticipa quale sarà il futuro della caverna. Un attacco chimico finale, registrato nel marzo 2018 a Ghouta, ha provocato la chiusura permanente dell'ospedale, ostacolando per sempre il memorabile ed epico lavoro della dottoressa Amani.

The Cave è prodotto dalla danese Danish Documentary Production e coprodotto dalla tedesca ma.ja.de, con il finanziamento di Danimarca (Danish Film Institute), Stati Uniti (National Geographic detiene i suoi diritti) e Qatar (Doha Film Institute). La compagnia Dogwoof si occupa delle vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy