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SAN SEBASTIAN 2019 Concorso

Recensione: Mientras dure la guerra

di 

- Alejandro Amenábar ricostruisce un momento storico spagnolo difficile e decisivo con la sua solita precisione, ma non riesce a infondere tutta l'emozione e l'energia che questo conflitto richiede

Recensione: Mientras dure la guerra
Karra Elejalde in Mientras dure la guerra

"Quando scrissi questo copione, qualcuno mi consigliò, dopo averlo letto, di non girarlo, perché mi sarei fatto molti nemici con questo film", ha dichiarato Alejandro Amenábar poco prima di una delle proiezioni speciali del suo nuovo lungometraggio, Mientras dure la guerra [+leggi anche:
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, per i membri dell’Academia de Cine, prima della sua anteprima mondiale al Festival di Toronto e della sua attuale proiezione in concorso al 67° Festival di San Sebastián. "Ma grazie al supporto del mio produttore, Fernando Bovaira, abbiamo portato avanti il progetto ed ecco il film finito: ora siete voi che dovete valutare se ne è valsa la pena o no", ha concluso prima di ricevere la sua razione di applausi.

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Già dall'inizio delle sue riprese, a Salamanca, Mientras dure la guerra – che ricrea nella città universitaria il conflitto che Miguel de Unamuno visse con le proprie idee nel sostenere la rivolta dell'esercito contro il governo repubblicano spagnolo – fece sollevare qualche sopracciglio: "Amenábar che gira un film sulla guerra civile?", si domandavano i più sospettosi. Ma questa incursione di un regista metodico come il vincitore dell'Oscar per Mar adentro [+leggi anche:
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nelle pagine della Storia non è poi così sorprendente: che cosa era Ágora [+leggi anche:
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se non un film politico (e contro i fanatismi)?

Con Mientras dure la guerra Amenábar rimane fedele alla sua carriera, molto ponderata e tranquilla sin dal suo inizio con Tesis. Come recita il titolo del suo film d'esordio, il suo cinema si basa su meticolose teorie e principi che sviluppa nei suoi film. Il musicista e regista si documenta a fondo sugli argomenti che affronta, si immerge nei loro recessi e formule, e da lì emerge con una sceneggiatura che rafforza una tesi. Lo ha fatto con Regresión [+leggi anche:
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, con Abre los ojos e ora torna a dimostrarlo con un film che cerca di essere uno specchio del momento politico-sociale nel mondo, con la pericolosa ascesa dell'estrema destra. Si tratta quindi di un film di denuncia e di avvertimento mimetizzato sotto le sembianze di un film di ricostruzione storica.

Per far ciò, non si è risparmiato nei costumi (ad opera di Sonia Grande, collaboratrice abituale di Woody Allen), nell'assunzione di comparse e nella varietà di location, così come nella caratterizzazione degli attori, in cui spicca il trio protagonista composto da Karra Elejalde, Eduard Fernández e Santi Prego, che incarnano rispettivamente Unamuno, il generale Millán Astray e il futuro dittatore Francisco Franco. La confezione del film è quindi impeccabile; ma il suo contenuto è alla stessa altezza? Purtroppo no. Il film – immacolato nella sua fattura – manca di emozione, rischio e spontaneità, persino di suspense, drammaticità e paura dinanzi a ciò che si prospetta: tutto è così millimetricamente calcolato, eseguito e pensato come una tesi di dottorato, perfetto per essere letto davanti a un tribunale di saggi che giudichino la sua elaborazione, ma che annoierebbe un profano del tema. Ora spetta al pubblico – (quasi) sempre fedele al regista di The Others – decidere se sia valsa la pena o meno fare questo film.

Mientras dure la guerra è una coproduzione ispano-argentina di Mod Producciones, Movistar Plus+, Himenóptero, K&S Films e Mientras dure la guerra A.I.E. Il film ha avuto il finanziamento dell’ICAA (Ministerio de Cultura) spagnolo e dell’INCAA (Argentina), e ha contato sulla collaborazione del Consiglio Comunale di Salamanca e dell'Università di Salamanca nel suo 8° centenario. La pellicola, venduta all’estero da Film Factory Entertainment, arriverà nei cinema spagnoli il 27 settembre, distribuita da Buena Vista International Spain.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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