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SAN SEBASTIAN 2019

Recensione: Adiós

di 

- Dopo aver lavorato negli Stati Uniti, Paco Cabezas torna nella sua nativa Siviglia con un thriller oscuro su lotte di quartiere, saghe familiari, mafie andaluse e corruzione della polizia

Recensione: Adiós
Paulina Fenoy, Natalia de Molina e Mario Casas in Adiós

Il regista sivigliano Paco Cabezas non è un profeta in patria. Sebbene ai suoi esordi professionali, con il cortometraggio Carne de neón (2005) – convertito cinque anni più tardi in lungometraggio – ottenne un certo rispetto da parte dei media, il pubblico spagnolo non gli è mai stato molto favorevole. In precedenza aveva girato il suo primo lungometraggio, il terrificante Aparecidos, girato in Argentina, e poi il regista si è trasferito a Los Angeles, dove ha firmato due film con star di Hollywood come Nicolas Cage (Tokarev [+leggi anche:
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) e Sam Rockwell (Mr. Right), e diversi capitoli delle serie TV Penny Dreadful, Dirk Gently, Into the Badlands, The Strain e Fear the Walking Dead. Ora il produttore Enrique López Lavigne lo ha invitato a tornare nella sua città natale, Siviglia, per realizzare Adiós [+leggi anche:
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intervista: Paco Cabezas
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, dramma violento e oscuro con protagonisti Mario Casas, Natalia de Molina, Ruth Díaz e Carlos Bardem, presentato in anteprima mondiale al 67º Festival di San Sebastián, nell'ambito del gala di RTVE.

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Casas e Díaz avevano già lavorato con Paco Cabezas rispettivamente in Carne de neón [+leggi anche:
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e Aparecidos. Il primo incarna in Adiós – la cui sceneggiatura è scritta da Carmen Jiménez e José Rodríguez – Juan, un uomo che sta scontando in prigione un errore del passato. La seconda interpreta nel film Eli, una poliziotta che indaga su un crimine – con la corruzione sullo sfondo – nei quartieri più svantaggiati di Siviglia. Quando la tragedia familiare scuote Juan, lui, in cerca di vendetta, incrocerà il cammino di lei.

Il film, crudo, oscuro e di nervosa fattura – dove non mancano i ralenti per sottolineare il dramma di alcune delle sue scene d'azione – immerge lo spettatore in un mondo sotterraneo sporco e cupo di trafficanti, criminali e ambiziosi personaggi senza scrupoli. Si respirano aggressività, rabbia e sangue, quasi se ne sente l’odore. E la necessità dei suoi personaggi di scoprire verità, vendicare offese, riscattarsi ed essere in grado di dire addio a una persona cara danno impulso a una trama che, nel suo sviluppo, è confusa e sbrigativa.

Con la musica flamenca, diviso in tre capitoli e girato in ambientazioni reali che ricordano vagamente quel cinema quinqui che si girò in Spagna negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, Adiós ritrae anche donne forti e coraggiose che devono affrontare le loro carenze, governare una famiglia selvaggia e accettare la più dolorosa delle perdite.

Adiós è una produzione Apache Films e Adiós La Película AIE, in coproduzione con La Claqueta, in associazione con Sony Pictures International Productions, e con la partecipazione di RTVE, Movistar Plus+, ICAA, Orange e Junta de Andalucía. Il film uscirà nei cinema spagnoli l’8 novembre con Sony Pictures Entertainment Iberia, che si occupa anche delle sue vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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