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SAN SEBASTIAN 2019 Concorso

Recensione: Vendrá la muerte y tendrá tus ojos

di 

- Il nuovo lungometraggio del cineasta cileno José Luis Torres Leiva è un poema cinematografico contemplativo sulla paura della morte

Recensione: Vendrá la muerte y tendrá tus ojos
Julieta Figueroa e Amparo Noguera in Vendrá la muerte y tendrá tus ojos

Il cineasta cileno José Luis Torres Leiva ha presentato in concorso alla 67ma edizione del Festival di San Sebastián un poema contemplativo sulla paura umana della morte e sui modi di affrontarla. Vendrá la muerte y tendrá tus ojos [+leggi anche:
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mette in scena gli ultimi giorni di una coppia lesbica, prima della morte volontaria e assistita di una delle due donne a causa di una malattia incurabile. Julieta Figueroa (attrice protagonista del precedente film di Torres Leiva, El cielo, la tierra y la lluvia) incarna Maria, una paziente che sceglie di rifiutare le cure mediche quando la sua malattia diventa terminale. La prolifica attrice cilena Amparo Noguera (Una donna fantastica [+leggi anche:
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) interpreta la fidanzata della malata, Ana, che accompagnerà e sosterrà Maria nella sua stoica decisione.

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Nonostante il suo tema essenzialmente tragico, la sceneggiatura di Vendrá la muerte y tendrá tus ojos, scritta dallo stesso Torres Leiva, è agli antipodi del drammatismo esacerbato. Questa triste elegia è stata composta evitando ogni tipo di manipolazione emotiva ed effetti drammatici. La storia delle due donne si svolge in una capanna nella foresta; in una fortezza impenetrabile dove la coppia si rifugerà per generare i loro ultimi ricordi, ignorando che in quel luogo magico si innamoreranno di nuovo. Tuttavia, il fantasma invisibile della morte, che si avvicina lentamente, è un'immagine presente in tutti i fotogrammi di questo film commovente che prende il titolo dai versi lapidari di uno degli ultimi poemi che Cesare Pavese compose prima di suicidarsi.

Cesare Pavese non è l'unico autore suicida cui il film rende omaggio. Quei poeti che hanno scritto dell'abisso del vuoto e della solitudine, essendo alle porte della morte, saranno chiamati a invadere il corpo malato della protagonista; come se questo possesso letterario fosse parte dell'ultima lezione di Maria prima di affrontare la morte. In particolare, nell'unica scena del lungometraggio in cui la protagonista verbalizza la sua paura della morte, recita i primi versi di Hijas del viento, dell’altrettanto suicida Alejandra Pizarnik. Una poesia sull'impossibilità di parlare – "il suicidio delle parole", come dice Pizarnik – quando la malattia e la paura hanno infuso tutto il sangue nel corpo, aspettando la morte.

Vendrá la muerte y tendrá tus ojos si svolge tra la realtà e i sogni delle protagoniste, mentre sono accompagnate dai grandi nomi della letteratura che hanno scritto i migliori versi su tragedie simili alla loro. Come Pavese o Pizarnik, Torres Leiva compone un poema cinematografico sulla degenerazione di un corpo malato, la paura di morire e la sorprendente capacità dell'essere umano di recuperare la speranza – in questo caso, la capacità di innamorarsi – in una situazione al limite come l’attesa della morte.

Vendrá la muerte y tendrá tus ojos è prodotto dalla compagnia cilena Globo Rojo Films, l’argentina Constanza Sanz Palacios Films e la tedesca Autentika Films; le vendite internazionali sono curate dall’argentina Compañía de Cine.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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