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TRIESTE SCIENCE+FICTION 2019

Recensione: Time Perspectives

di 

- Il film opera prima del napoletano residente a Londra Ciro Sorrentino è un piccolo Ritorno al futuro ambientato nella campagna italiana, con una Vespa al posto della Delorean

Recensione: Time Perspectives
Sam Gittins in Time Perspectives

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è un esperimento nell'esperimento. Il film opera prima del napoletano residente a Londra Ciro Sorrentino, selezionato in Spazio Italia del Trieste Science+Fiction Festival, è un classico film sui viaggi nel tempo a bassissimo budget (cosa non insolita per il genere sci-fi indipendente). Quello che lo rende speciale è l'ambientazione, le splendide colline di un piccolo borgo in Basilicata, e il fatto che sia girato interamente in inglese, e dunque pensato per un circuito internazionale. Ma la cosa più peculiare è che Sorrentino, che oltre alla regia e sceneggiatura ha curato montaggio ed effetti visivi, ha voluto fare di Time Perspectives una commedia e non il solito thriller con lo scienziato pazzo. Qualcosa più dalle parti di un piccolo Ritorno al futuro di provincia, con una Vespa 50 cc al posto della Delorean.

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Protagonista è il giovane talento britannico Sam Gittins (premiato l'anno scorso al FrightFest di Londra e qui a Trieste per la sua interpretazione nel fanta-horror Await Further Instructions [+leggi anche:
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di Johnny Kevorkian). In Time Perspectives Gittins interpreta Ricky Farina, un giovane scienziato in attesa di prendere il posto di assistente universitario a Londra, che è sceso nel sud Italia per aiutare il papà Riccardo (Mino Sferra) in un ambizioso esperimento che dovrebbe dimostrare la fondatezza delle teorie di Nikola Tesla sull'etere, un'energia che pervaderebbe l'intero universo (peccato che Albert Einstein nello stesso periodo ruppe le uova nel paniere dell'inventore croato con la sua teoria della relatività). Il laboratorio del dottor Farina è nel vecchio fienile di una fattoria di campagna e l'esperimento si trasforma presto in un paradosso temporale in cui esistono tre differenti Ricky che si inseguono a bordo di una Vespa, viaggiando 65 minuti indietro nel passato, e due porcellini chiamati Ciccio, mentre una strana dottoressa francese (Ellie Poussot) cerca di rimediare al micidiale loop. Diversi spunti comici (il papà professore approfitta dei 65 minuti concessi dalla macchina del tempo per giocare al Lotto e vincere 30 milioni di euro) e complicazioni familiari (il papà ha abbandonato moglie e figlio a Londra per ritirarsi nella campagna italiana a fare esperimenti incontrollabili) ma il film è lontano dall'essere perfetto e prima di 65 minuti lo spettatore si è perso nelle pieghe del tempo. Ma l'esperimento di Ciro Sorrentino (nei titoli ha voluto scrivere "created by" al posto di "directed by") è così meritevole di considerazione da trasformare i difetti in pregi. Il pubblico internazionale potrà apprezzare l'italianità che attraversa la storia, che poteva essere altrimenti girata dovunque.

Realizzato da Pragma Production e RecDistrikt, Time Perspectives è stato coinvolto nel paradosso temporale più eccitante: dopo aver girato per numerosi festival in tutto il mondo, ha trovato una sales agency, la Devilworks, che offrirà i diritti del film in tutti i territori.

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