email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

IDFA 2019

Recensione: Aswang

di 

- Il film d'esordio di Alyx Ayn Arumpac è un racconto scioccante della brutale guerra contro la droga condotta da Rodrigo Duterte

Recensione: Aswang

Il film d'esordio della documentarista filippina Alyx Ayn Arumpac, Aswang [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, è stato proiettato nella sezione First Appearance dell'IDFA. Nel folklore filippino, "aswang" è un termine generico usato per descrivere diversi spiriti maligni che cambiano forma, come vampiri, ghoul, streghe, fantasmi e lupi mannari. Dall'elezione di Rodrigo Duterte nel 2016, "aswang" e omicidi sono diventati una parte consistente della vita quotidiana a Manila e, di fatto, in tutto il paese.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il film si apre con un’immagine sfocata che raffigura una sirena lampeggiante della polizia. Gli spettatori conosceranno il tema principale nei primi minuti attraverso la narrazione fuori campo e le prime immagini di una scena del crimine. Arumpac documenta la crudele guerra del paese contro la droga, durante la quale squadroni della morte composti da agenti di polizia sparano, torturano e rapiscono migliaia di persone sospettate di essere coinvolte nello spaccio di droga. Questo inferno sulla Terra è diventato la norma sotto gli auspici della nuova legislazione approvata dal presidente Duterte, che consente alla polizia di usare la forza brutale sulla parte più povera della popolazione, con conseguenze minime.

In particolare, Arumpac decide di seguire un gruppo di soggetti selezionati, le cui vite sono state coinvolte in questi eventi: un giornalista che cerca di combattere l'illegalità del governo, un medico legale dotato di grande auto-controllo, il coraggioso fratello di un missionario che cerca di confortare una famiglia in lutto, e un ragazzo di strada di nome Jomari, i cui genitori sono stati incarcerati e costretto a vivere alla giornata. Quest'ultima è probabilmente la testimonianza più toccante e dolorosa; Jomari fa visita ad alcuni dei suoi defunti amici al cimitero – dove le lapidi e i loculi sono appena visibili, coperti di sporcizia e immondizia – e, durante una delle interviste, definisce gli agenti di polizia "il nemico". In questo film, Jomari rappresenta il tormento della generazione perduta dei bambini di Manila, il cui futuro sembra ancora più incerto.

Inoltre, il lavoro di camera di Tanya Haurylchyk e Arumpac è pieno di tatto, e i soggetti si sentono chiaramente liberi di esprimersi e parlare delle loro lotte quotidiane. Le riprese aeree di Manila colpiscono visivamente e i distretti colpiti dalla povertà sono mostrati in tutta la loro miseria. La maggior parte del film è ambientato di notte ed è dominato da colori scuri e fredde luci al neon. Questo è il momento della giornata in cui si verificano la maggior parte degli omicidi e la capitale diventa un campo di battaglia per spacciatori di droga, clienti, piccoli criminali e chiunque sia "sospettoso". È interessante notare che alcuni degli intervistati sottolineano il fatto che i ricchi baroni della droga non vengono mai uccisi o arrestati durante queste operazioni; di solito, le vittime sono o i pesci piccoli o persone che si trovano nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Nel complesso, il film è un racconto sconvolgente e raro della dittatura di Duterte e del suo perverso meccanismo di morte. È sia un prezioso lavoro informativo che un brutale pugno allo stomaco per il pubblico internazionale, che generalmente non è a conoscenza dell'attuale situazione disastrosa nel paese asiatico. Questa coraggiosa giovane regista non ha esitato ad affrontare un argomento così difficile e ha preso una chiara posizione contro il governo di una nazione che si classifica molto male in termini di libertà di stampa (occupando il 134° posto su 180 paesi, secondo il rapporto pubblicato nel 2019 da Reporters Sans Frontières) e dove i giornalisti affrontano costantemente pressioni, censure, minacce e, in casi estremi, la morte.

Aswang è prodotto da Armi Rae S. Cacanindin e dalla compagnia della regista di base a Manila Cinematografica Films (Filippine), in collaborazione con Les Films de l'oeil sauvage (Francia), Stray Dog Productions (Norvegia) e Razor Film Produktion (Germania). La società danese LevelK gestisce le vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy