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PRODUZIONE / FINANZIAMENTI Svizzera

Simon Jaquemet ai blocchi di partenza per Electric Child

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- Il terzo lungometraggio del regista svizzero affronta il tema della realtà virtuale

Simon Jaquemet ai blocchi di partenza per Electric Child
Il regista Simon Jaquemet

Malgrado la crisi Covid-19 abbia influenzato in modo radicale e inaspettato i progetti di Simon Jaquemet: niente casting, location scouting, ecc. per il momento, il suo nuovo film Electric Child, prodotto dalla zurighese 8horses (di cui Jaquemet fa parte) e menzione speciale all’Eurimages Co-Production Developement Award della stessa Berlinale, comincia a scalpitare.

Simon Jaquemet si è fatto conoscere da critica e pubblico grazie agli acclamati War [+leggi anche:
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(2014) e The Innocent [+leggi anche:
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(2018), entrambi selezionati e premiati in numerosi festival svizzeri e internazionali, tra i quali: Berlin “Talent Project Market” 2013, San Sebastian (New Directors), Locarno Film Festival e Karlovy Vary per War e Toronto International Film Festival (Platform section), San Sebastian, Locarno Film Festival, Thessaloniki e Swiss Film Award per la miglior attrice per The Innocent. Jaquemet è riuscito a imporsi grazie ad un universo artistico personale, audace e affascinante nel quale gravitano personaggi complessi in lotta con i loro demoni interiori. Dopo il successo riscontrato al Co-Production Market 2020 della Berlinale, Simon Jaquemet sta per affrontare le prime tappe della realizzazione del suo ultimo lungometraggio Electric Child, una favola fantascientifica che si svolge nel presente, un viaggio inaspettato, intenso e spaventoso dal quale gli spettatori non usciranno indenni.

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Sonny e sua moglie Akiko sono sopraffatti dalla gioia alla nascita del loro primo figlio. Sonny, che lavora come informatico, sta sviluppando un progetto di alto livello che consiste nel creare una nuova e complessa forma di vita basata sull’intelligenza artificiale. L’AI vive e resta confinata su di un’isola virtuale. Grazie all’entusiasmo del team di Sonny, l’AI comincia a sviluppare dei poteri inaspettato/I e la sua crescita sembra inarrestabile. Quando il figlio di Sonny e Akiko è minacciato da una malattia rara che tocca il sistema nervoso, la loro vita prende una piega tragica. L’AI si sviluppa sempre più, a tal punto che il governo decide di mettere fine al progetto di Sonny. La vita di suo figlio è attaccata a un filo e Sonny decide di entrare nel simulatore per incontrare l’essere artificiale. Decide allora di stringere un patto con lui: in cambio della vita del figlio, l’AI potrà uscire dai confini del suo mondo artificiale. Le conseguenze saranno fatali e innescheranno una serie di reazioni a catena che trasformeranno il mondo per sempre.

Come detto da Jaquemet, Electric Child mette in scena un giovane padre alle prese con due avvenimenti cruciali: lo sviluppo di un progetto scientifico dalle conseguenze planetarie e la malattia del figlio. Questo parallelo fra iper tecnologia e fragilità umana solleva delle domande cruciali: qual’è la differenza tra la vita “umana” e la vita artificiale? Siamo il fondo così diversi dagli esseri artificiali che stiamo creando? Jaquemet assicura che, malgrado la complessità della storia narrata, il film sarà “colorato ed esuberante, influenzato dai film di genere e i manga”, il tutto arricchito dal suo stile personale fatto di “lunghi piani sequenza e immagini fluttuanti”.

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