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FILM / RECENSIONI Regno Unito / Thailandia

Recensione: Krabi, 2562

di 

- Ben Rivers e Anocha Suwichakornpong hanno creato un simpatico documentario ibrido su turismo, capitalismo e cinema ambientato in uno splendido scenario thailandese

Recensione: Krabi, 2562

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è un simpatico documentario ibrido su turismo, capitalismo e cinema che uscirà su Mubi il 29 maggio, dopo il suo fortunato passaggio nei festival di Locarno, Londra e Toronto.

Gli abitanti di Krabi ricordano ancora quando la produzione del film con Leonardo DiCaprio The Beach venne a girare a Maya Bay sulla vicina isola di Phi Phi Leh, lasciandosi una catastrofe ambientale alle spalle. Gli effetti si vedono tuttora. La spiaggia di Maya Bay è stata chiusa l'anno passato perché l'enorme numero di turisti che da allora hanno visitato il luogo ha distrutto la barriera corallina. Eppure sarebbe troppo facile condannare il turismo: l’aumento dei visitatori è stata anche una fonte vitale (e, in molti casi, l'unica) di reddito per i residenti, e il turismo è attivamente incoraggiato dai governi di tutto il mondo. Non ci sono solo i film di Godard e Truffaut a rendere la Francia la destinazione più visitata del pianeta.

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La Thailandia ha tenuto la sua prima Biennale nel 2018 e ha invitato il regista britannico Ben Rivers a partecipare all'evento a Krabi. Il regista di The Sky Trembles and the Earth Is Afraid and the Two Eyes Are Not Brothers [+leggi anche:
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(2015) ha  deciso quindi di girare un film su Krabi per celebrare l'occasione. Dato che Rivers non aveva mai visitato la Thailandia prima di allora, ha saggiamente invitato il suo amico Anocha Suwichakornpong ad aiutarlo. Il risultato è una delizia eterea, con molti fantasmi, in cui passato e presente coesistono, una guida turistica con l’aggiunta di realismo sociale e studio del capitalismo come contrappeso. Si svolge a un ritmo contemplativo, come se fossimo su una spiaggia assolata, dove il tempo per pensare è benvenuto e l'informazione è composta da un mosaico di pensieri e sentimenti.

Inizia come un classico documentario sulla regione, dove un lavoratore vive in condizioni misere fuori città, lontano dagli alberghi sontuosi. Ma poi, chi conosce il lavoro di Rivers riconoscerà l'elemento di finzione quando il simpatico regista spagnolo Oliver Laxe compare nel ruolo di un odioso regista di spot, mentre raduna i membri della sua troupe. Lo spagnolo aveva un ruolo simile quando Rivers lo filmò sul set di Mimosas [+leggi anche:
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. Poi c'è una donna misteriosa, che cambia più  identità di Don Chisciotte e rappresenta il nostro avatar, mentre incontra guide e albergatori che forniscono dettagli e sguardi sulla vita dell'isola. Ci sono anche dei cavernicoli: sono ancora in giro? Sono parte di un film? O il film si è avventurato indietro di millenni? Per contrasto, i turisti occidentali sembrano creature tanto semplici. Il 2562 è l'anno corrente del calendario buddista thailandese: è qui che si trova la chiave per collegare i vari fili?

Il film ibrido girato in Super16 dal direttore della fotografia Leung Ming Kai (è la prima volta che Rivers si avvale di un DoP) è meravigliosamente donchisciottesco. Le influenze provengono da due diverse culture che coesistono senza fondersi completamente, in cui il mondo spirituale lascia il passo al mondo materiale. Il risultato è una peregrinazione affascinante e contemplativa che cerca di mettersi al passo con quel camaleonte chiamato capitalismo.

Krabi, 2562 è una coproduzione britannico-thailandese guidata da Electric Eel Films e Ben Rivers Limited. Rediance si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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