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SALONICCO DOCUMENTARI 2020

Recensione: Walchensee Forever

di 

- Il film di Janna Ji Wonders vincitore della sezione Newcomers è una saga familiare autobiografica che abbraccia quattro generazioni di donne che sono cresciute e vissute sul lago Walchensee

Recensione: Walchensee Forever

Con il suo primo lungometraggio documentario, Walchensee Forever [+leggi anche:
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scheda film
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, la regista tedesco-americana Janna Ji Wonders ha vinto il premio Kompass-Perspektive alla Berlinale, il Bavarian Film Award e, più recentemente, il premio per il miglior film del concorso Newcomers al Festival del documentario di Salonicco (leggi la news). Il film è una saga di famiglia (auto)biografica che abbraccia quattro generazioni di donne legate fra loro dal lago bavarese del titolo.

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È un ritratto di donne che vivono in epoche diverse, ma non si tratta di una proposta ideologica. La famiglia Weller ha sempre ruotato attorno alle donne, mentre gli uomini andavano e venivano, lasciando varie influenze. La storia inizia con la nonna di Janna, Norma, che ha 104 anni al momento delle interviste per il doc. Si trasferì a Walchensee con sua madre nel 1924, dopo che sua sorella morì a causa di un'epidemia. Aprirono un bar-ristorante sul lago, dal quale sono poi passate tutte le donne della famiglia. Ma Norma è stata quella che lo ha diligentemente gestito più a lungo.

Anche se la vecchia signora fornisce alcuni spunti interessanti, l'intervistata principale è la madre di Janna, Anna. Era molto affezionata a sua sorella Frauke, sei anni più giovane di lei, ed erano come lo yin e lo yang: Anna era timida e riflessiva mentre Frauke era estroversa e audace. A un certo punto, prendono una chitarra e un dulcimer e viaggiano negli Stati Uniti e in Messico, indossando costumi tradizionali bavaresi. Dopo un periodo nel paese latinoamericano, finiscono a San Francisco. Sebbene il film non specifichi l’epoca in cui la maggior parte degli eventi si svolge, si tratta sicuramente del periodo della Summer of Love, che lascia un forte impatto su entrambe. Inoltre, le loro performance di canzoni popolari bavaresi riscuotono grande successo tra gli studenti statunitensi, e le due donne tornano a Walchensee con grandi sogni.

Ma quei sogni svaniscono presto: "Gli uomini sono entrati nelle nostre vite", dice Anna. La situazione di Frauke con gli uomini è complessa e la donna finisce in un ospedale psichiatrico. Ma non sono certo solo i rapporti con gli uomini che la portano a farsi diagnosticare la schizofrenia. Nel frattempo, Anna viaggia in India, diventa una studentessa di Kirpal Singh e sviluppa una connessione non ortodossa con Rainer, un carismatico hippy di Monaco, prima di incontrare il padre di Janna al suo ritorno a San Francisco.

Invece di una tecnica narrativa documentaria più tipica che potrebbe vedere diverse epoche sovrapporsi e creare parallelismi tra le donne in vari segmenti del film, rendendolo coinvolgente ma superficiale, Wonders opta per la profondità e l’analisi. La narrazione è cronologica, e le somiglianze e le differenze tra le generazioni sono lasciate alla ricostruzione dello spettatore. Ciascuna delle interviste contiene domande intime e risposte per lo più oneste. I dettagli sociali e storici rimangono sullo sfondo – la regista conta sulle conoscenze generali degli spettatori. Ciò significa che il film non è facile da elaborare, ma ciò che se ne ricava lascia un sapore forte e deciso. Visivamente, è composto da un ampio archivio di fotografie e filmati che seguono direttamente le parole in voice over, montate in modo intelligente. La varietà delle tecnologie utilizzate nel corso del secolo conferisce al film una ricchezza in termini di trame e atmosfere, e le immagini intermittenti del Walchensee in diversi momenti della giornata e durante le diverse stagioni servono da ancora per lo spettatore.

Walchensee Forever è una produzione della tedesca Flare Film; la compagnia di Lipsia Deckert Distribution detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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