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FILM / RECENSIONI Francia

Recensione: I profumi di Madame Walberg

di 

- Grégory Magne firma un film pieno di fascino e umanità attorno a un inaspettato incontro tra due personalità in difficoltà e agli antipodi fra loro

Recensione: I profumi di Madame Walberg
Emmanuelle Devos in I profumi di Madame Walberg

"Nel mezzo della notte, ci facciamo domande; quando nulla dice più di sì; cerchiamo un angelo, desideri, profumi, miscele". Le parole di questa canzone di Gaëtan Roussel, che ha composto la musica per il nuovo film di Grégory Magne, I profumi di Madame Walberg [+leggi anche:
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intervista: Grégory Magne
scheda film
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, lanciato il 1° luglio nei cinema francesi da Pyramide, riassumono molto bene lo stato d'animo al crocevia tra scoraggiamento e positivismo di un lungometraggio semplice e toccante, generoso e modesto, delicato e popolare, sostenuto dai suoi due eccellenti interpreti principali Emmanuelle Devos e Grégory Montel.

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"Pensa davvero di poter crescere una bambina in un monolocale?". Divorziato, Guillaume Favre (Montel), che conduce una vita grama da scapolo, vuole assolutamente ottenere la custodia alternata di Léa (Zélie Rixhon), sua figlia di dieci anni. Deve quindi provare a cambiare casa facendo affidamento sul suo lavoro di autista presso Élite Driver, un'attività che gli offre l’occasione di conoscere una nuova cliente molto originale: Anne Walberg (Devos). Quest'ultima è "un naso", ex stella caduta di Dior, i cui talenti olfattivi sono ora venduti dal suo agente per vari scopi: riprodurre lo stesso odore di una grotta preistorica che deve essere ricostruita, mascherare le emissioni puzzolenti di una fabbrica, creare deodoranti, "profumare boutique, lettiere per gatti, seggiolini auto"... Difficile, molto esigente per non dire maniaca ("è il conducente che deve adattarsi, non il contrario") e solitaria ("è così selvaggia, potrebbe vivere circondata dai suoi profumi, senza mai vedere nessuno"), Anne si affeziona a Guillaume nonostante il loro primo incontro sia conflittuale (o forse proprio per questo). Instaurano così una conoscenza e una fiducia reciproca, l'uno impara qualcosa dall'altra, anche se tutti i loro problemi sono sempre lì...

Sotto l’apparenza molto semplice, basata sulle piccole preoccupazioni esistenziali (con le loro grandi conseguenze) della vita quotidiana, che consente al film di sviluppare un forte potenziale di empatia, I profumi di Madame Walberg, che gioca perfettamente con l'alternanza tra road movie e interni, distilla commenti molto sottili sulle classi sociali, l'isolamento dell'individuo nella vita moderna, le relazioni umane, le connessioni padre-figlia in un contesto di separazione, il rapporto con il denaro, la vocazione , ecc., tutto senza dimenticare l'affascinante scoperta dei misteri della professione di "naso" (gli enzimi dell'erba falciata, del galaxolide, l'olio di cocco, "gelsomino di Grasse, gelsomino indiano, rosa damascena naturale, liang liang e una nota di magnolia leggermente vanigliata"). Mascherando le forzature narrative e lavorando finemente al confine tra commedia e realismo sociale, Grégory Magne riesce in una combinazione molto coinvolgente (che deve molto anche al talento dei suoi attori principali) che emana un profumo salutare di umiltà.

Prodotto da Les Films Velvet, Les Parfums è venduto nel mondo da Pyramide.

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(Tradotto dal francese)

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