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GALWAY 2020

Recensione: Here Are the Young Men

di 

- Il dramma di Eoin Macken è basato sull'omonimo libro di Rob Doyle e ha tre carismatici protagonisti, interpretati da Dean-Charles Chapman, Finn Cole e Ferdia Walsh-Peelo

Recensione: Here Are the Young Men
Finn Cole, Ferdia Walsh-Peelo, Dean-Charles Chapman e Anya Taylor-Joy in Here Are the Young Men

Here Are the Young Men [+leggi anche:
intervista: Eoin Macken
scheda film
]
di Eoin Macken è uno dei titoli proiettati durante la 32ma edizione del Galway Film Fleadh (7-12 luglio). L'adattamento di Macken dell'omonimo romanzo di Rob Doyle segue il suo film precedente, Cold (2013), incentrato su due fratelli inglesi che sono ostracizzati in un piccolo villaggio dell'Irlanda occidentale.

Il film di Macken è ambientato sullo sfondo della "tigre celtica" dei primi anni 2000 in Irlanda e vede tre ragazzi, chiamati Matthew (Dean-Charles Chapman), Rez (Ferdia Walsh-Peelo) e Kearney (Finn Cole), pronti a godersi la loro "ultima estate di libertà" dopo la fine del loro ultimo anno scolastico, e desiderosi di riempire le loro vite vuote di sesso, droga e trasgressione. Il film si apre con una scena funebre ed è chiaro che qualcosa è andato storto fin dall'inizio. Presto impariamo a conoscere i tre personaggi principali: Kearney, il leader del gruppo, che rappresenta un vivido esempio di mascolinità tossica ed è fortemente ossessionato dagli Stati Uniti; Rez, un personaggio più nichilista che finisce in ospedale dopo una notte di eccessi; e Matthew, che sembra il più sensibile e lucido dei tre.

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La prima svolta nella storia si ha quando i tre ragazzi assistono alla morte di un bambino in un incidente stradale. Questo evento traumatico sembra scuotere gradualmente il trio, e in particolare Matthew, che comincia a mettere in discussione la sua pericolosa amicizia con Kearney. I loro conflitti diventano più aperti quando Kearney inizia a molestare un senzatetto e spinge Matthew a dargli alcune droghe letali. Mentre tutti gli adulti rimangono ai margini della narrazione, la ragazza di Matthew, Jen (Anya Taylor-Joy), svolge un ruolo più influente, agendo come una sorta di "voce della coscienza". Sembra essere molto più matura e consapevole di sé dei tre ragazzi e invita Matthew a non vergognarsi della sua sensibilità.

Nel complesso, il dramma è caratterizzato da un ritmo narrativo accattivante (arricchito da una serie di scelte di montaggio fluide), nonché da una colonna sonora potente e da una fotografia dinamica che descrive accuratamente le vite turbolente (e allucinatorie) di questi tre "giovani uomini”. Un dispositivo ricorrente che riporta le esperienze trippy di Matthew e Kearney è il programma televisivo fittizio Big Show!, il cui folle conduttore incoraggia incautamente comportamenti del peggior tipo. Questi intervalli possono inizialmente apparire un po' esagerati, ma servono effettivamente allo scopo di visualizzare – ed enfatizzare – la percezione distorta che i personaggi hanno di sé e della realtà che li circonda, il che sarà essenziale per lo sviluppo delle fasi finali della storia.

Here Are the Young Men è prodotto da Hail Mary Pictures (Irlanda), Foton Pictures (Stati Uniti), Funny Leopard (Irlanda), Glanzrock Productions (Stati Uniti), Egg Studios (Irlanda) e Union Entertainment Group (Stati Uniti). Le vendite internazionali sono guidate dalla società americana Arclight.

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(Tradotto dall'inglese)

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