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Recensione: Ofrenda a la tormenta
- L’ultimo capitolo della Trilogía del Baztán è il più maturo, calmo, epico e stimolante dei tre film progettati dal regista navarrese Fernando González Molina
"Sono lirico, magniloquente e intenso", ha confessato Fernando González Molina a Cineuropa. E, in effetti, questo è quanto si percepisce nella sua “Trilogía del Baztán”, iniziata tre anni fa con El guardián invisible [+leggi anche:
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scheda film], proseguita lo scorso inverno con Legado en los huesos [+leggi anche:
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scheda film], e che ora si chiude con l’uscita di Ofrenda a la tormenta [+leggi anche:
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intervista: Fernando González Molina
scheda film], tutti con protagonista Marta Etura.
Le riprese consecutive degli ultimi due film della saga, che si sono svolte per 19 settimane, hanno richiesto un grande sforzo da parte del team tecnico-artistico, ma il risultato, soprattutto in quest'ultimo capitolo, supera i due precedenti in termini di qualità: qui il regista mostra una maturità, un polso narrativo fermo e un'eleganza nella messa in scena che denota di aver imparato la lezione del contenimento e dell'eleganza che David Fincher ha trasformato in un marchio di fabbrica in film come Zodiac o serie TV come Mindhunter. Anche se González Molina assicura che il suo maestro non è altri che Steven Spielberg.
Con una sceneggiatura di Luiso Berdejo, che ha adattato i libri di Dolores Redondo, Ofrenda a la tormenta, oltre alla tensione e all'intrattenimento, accenna a un sottotesto malsano che osa mettere in discussione una questione tanto sacra quanto la maternità. Il suo personaggio centrale, quell'agente di polizia che indaga strane morti a Pamplona e dintorni, è, come il ruolo di Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti, una donna apparentemente forte ma con una fragile struttura interna che vacilla quando ciò che ispeziona la colpisce direttamente e profondamente.
Quindi il film, senza mai perdere la sua eleganza – con una fotografia che vira dall'arancio delle luci notturne della città, al verde delle foreste della Valle del Baztán – finisce per diventare un'esperienza inquietante, dove la famiglia si rivela un elemento castrante, terribile e alienante. Per questo motivo, con la sua messa in scena epica che non trascura il lato personale e psicologico, Ofrenda a la tormenta non solo risolve i misteri dei suoi due film precedenti, ma finisce per lasciare una sensazione spiacevole nell'anima dopo la sua visione.
Ofrenda a la tormenta è un film prodotto da Nostromo Pictures e Mantecadas Salazar AIE, in associazione con Atresmedia Cine e Nadcon Film (Germania), con la produzione associata di ZDF, ARTE e Orange, e con la partecipazione di Atresmedia. Il film fa il suo debutto mondiale su Netflix il 24 luglio 2020.
(Tradotto dallo spagnolo)
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