email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2020 Orizzonti

Recensione: Zanka Contact

di 

- VENEZIA 2020: Il film d'esordio di Ismaël El Iraki è un rauco tajine western ambientato a Casablanca su due anime perdute che superano i traumi attraverso l'amore e il rock and roll

Recensione: Zanka Contact
Said Bey in Zanka Contact

Zanka Contact [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, il film d'esordio di Ismaël El Iraki, presentato in Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia, ha per protagonista una coppia che ricorda Sailor e Lula di Cuore selvaggio, o Cahit e Sibel di La sposa turca [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
. La prostituta Rajae (Khansa Batma) e l’ex rockstar Larsen (Ahmed Hammoud) si incontrano, si innamorano e fuggono dalla città inseguiti da uno scagnozzo e un magnaccia. In qualche modo, nonostante la scia di distruzione che si lasciano alle spalle, i due amanti trovano una catarsi e una migliore comprensione di se stessi attraverso questa relazione altalenante, abbandonando alcune abitudini autodistruttive lungo il cammino.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il fatto che vengano in mente David Lynch e Fatih Akin indica anche che si tratta di una pellicola che si sviluppa come una divertente montagna russa con personaggi estremi, alcuni al limite della caricatura, pronti a portarci in un viaggio pieno di buona musica, scontri culturali e traumi psicologici.

Zanka Contact dichiara il suo amore per il cinema di genere con la sua chitarra elettrica. La sequenza di apertura ha elementi del più grande fan del cinema di serie B in assoluto, Quentin Tarantino. Una Rajae ubriaca spaventa un islamista quando salta su un taxi a Casablanca e inizia a raccontare una barzelletta. In una performance accattivante che guida tutto il film, la star della musica marocchina Batma crea un personaggio autentico, audace e arguto la cui durezza esteriore nasconde una tragedia della sua adolescenza. Il suo stato autodistruttivo è aggravato dalla società patriarcale che cataloga le donne come vergini o puttane.

Nel frattempo, a Londra, il povero Larsen, che un tempo ha avuto i suoi 15 minuti di fama, viene torturato per un debito di gioco. Il problema si risolve quando l'eroinomane rinuncia ai diritti sul suo catalogo musicale e accetta di andare in esilio a Casablanca. Una volta lì, Iraki offre uno sguardo fresco e non orientalista al Marocco, con la sua Casablanca che è un mix di modernità e tradizione. Girato in 35 mm da Benjamin Rufi, il film è fotografato in modo da conferire ai luoghi una lucentezza brillante e vibrante. Se vi aggiungiamo gli abiti favolosi, è il tipo di posto che le riviste di moda descriverebbero come "shabby chic".

Inoltre, Iraki, diplomato a La Fémis, sembra particolarmente ispirato quando filma la musica. Che si tratti di Larsen e Rajae che cantano in uno spazio intimo, o di un concerto con i rocker tedeschi Kadavar, il cineasta cattura la magia delle performance dal vivo. Iraki non teme di allungare una scena per far suonare una canzone, lasciando che le sue battute determinino il ritmo della storia, a volte irregolare. Quando un regista sceglie di girare in questo modo, la colonna sonora deve essere all’altezza, e Zanka Contact non delude a questo riguardo: è un mix eclettico di canzoni originali dei compositori Alexandre Tartiere e Neyl Nejjai, e contiene brani di Nass El Ghiwane, Bobby "Blue" Bland e Les Variations. La musica, come la città, è un miscuglio di stili e di storie. Le melodie diventano il nucleo commovente dell’opera, quando le corde vocali di Rajae si combinano con la chitarra di Larsen, dimostrando che il loro incontro è frutto del destino e che insieme possono superare il loro passato traumatico.

Sul fronte dell'azione, è il magnaccia Said (Said Bey), a cui non piace per niente che la sua protetta stia trovando la sua voce, a guidare l'inseguimento in questo tajine western. Gli instabili amanti si fanno nemici ovunque, mentre si spostano dai club sotterranei ai nascondigli del deserto. Immaginate un film di Robert Rodriguez ambientato in Marocco. È tutto volutamente sopra le righe, quindi la raccomandazione è solo quella di seguire il flusso; altrimenti, gli elementi del genere potrebbero sembrare troppo ingombranti prima che il film entri nel territorio di Sergio Leone e si avvii verso un gran finale.

Zanka Contact è prodotto dalla francese Barney Production e la marocchina Mont Fleuri Productions, con la coproduzione della belga Velvet Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy