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FILM / RECENSIONI Italia

Recensione: Guida romantica a posti perduti

di 

- Presentato alle Giornate degli Autori di Venezia, il terzo lungometraggio di Giorgia Farina è un insolito road movie attraverso l’Europa

Recensione: Guida romantica a posti perduti
Jasmine Trinca e Clive Owen in Guida romantica a posti perduti

Una blogger di viaggi agorafobica che non mette mai il naso fuori di casa e un giornalista televisivo con un grave vizio dell’alcol si imbarcano in un viaggio attraverso l’Europa alla ricerca di luoghi abbandonati nel terzo lungometraggio di Giorgia Farina, Guida romantica a posti perduti [+leggi anche:
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intervista: Giorgia Farina
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, presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori dell’ultima Mostra di Venezia e in arrivo oggi nelle sale italiane. Una commedia drammatica intima e toccante che riflette sul concetto stesso di viaggio e con uno sviluppo non scontato.

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Regista e sceneggiatrice con un’inclinazione per le commedie dark (i suoi lavori precedenti sono Amiche da morire [+leggi anche:
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, che le è valso il David di Donatello per il miglior esordio, e Ho ucciso Napoleone [+leggi anche:
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), Farina qui abbraccia toni più malinconici e riflessivi mettendo al centro del suo racconto, scritto con Carlo Salsa e Heidrun Schleef, due anime in pena che vivono nello stesso palazzo – li separa un piano – ma che si incontrano per la prima volta solo in ospedale, dopo che lui, ubriaco perso, sbaglia il pianerottolo e cerca di entrare in casa di lei, e lei, in preda a un attacco di panico con questo sconosciuto alla porta, perde i sensi.

Benno e Allegra, i protagonisti del film, sono incarnati dal britannico Clive Owen e da Jasmine Trinca (vincitrice quest’anno del David per il suo ruolo in La Dea Fortuna [+leggi anche:
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), una strana coppia che dialoga un po’ in italiano e un po’ in inglese, con venti anni di differenza e la stessa urgenza di viaggiare. Allegra, appena abbandonata dal suo giovane fidanzato (Andrea Carpenzano) che ha scoperto che i suoi viaggi di lavoro sono fasulli, si ritrova senza un accompagnatore per il suo itinerario in cinque tappe utile a stilare la guida del titolo; così Benno, la cui amorevole moglie (la brava Irène Jacob) gli ha prenotato un posto in una clinica per alcolizzati prima che sia troppo tardi (parola di medico), invece di indossare la tuta e mettersi a fare yoga, accetta di accompagnare la blogger in un road trip che da Roma li porterà nel nord della Francia, fin su in Inghilterra, a Stanford, dove Benno è cresciuto.

Allegra e Benno sono due bugiardi seriali: per nascondere le proprie debolezze, in particolare ai rispettivi compagni, si sono costruiti un’impalcatura di menzogne e sotterfugi ineccepibile, ma che ora comincia a vacillare. Il viaggio nei luoghi dimenticati (che include due tappe personali) diventa così un’occasione per tornare alle radici delle proprie ossessioni e fallimenti, e vedere se si può ancora correggere la rotta. Owen riesce ad arricchire il suo personaggio un po’ maledetto di tante sfumature, dall’ironia alla malinconia, passando per l’amore per sua moglie e un senso d’impotenza dinanzi ai propri demoni, fino all’autodistruzione; meno sfumato è il personaggio di Trinca, tutto concentrato sull’ansia e gli attacchi di panico.

Ma quello che davvero caratterizza Guida romantica a posti perduti rispetto a tanti altri road movie sono le tappe del viaggio: una chiesa allagata, una città fabbrica, un vecchio parco giochi, un castello di ferro e una base militare, cinque luoghi in rovina estremamente affascinanti e che viene voglia di visitare. Un raro caso di film che diventa una vera e propria guida, di nome e di fatto.

Guida romantica a posti perduti è prodotto da Anastasia Michelagnoli e Rita Rognoni per Oplon Film con Rai Cinema, in associazione con Lucky Red e IBC Movie. La distribuzione italiana è affidata a Lucky Red, il distributore estero è Rai Com.

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