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LECCE 2020

Recensione: Winona

di 

- Il quinto film di Alexandros Voulgaris è un dramma sottile con quattro magnetiche protagoniste su una spiaggia incontaminata. In concorso al 21° Festival del cinema europeo di Lecce

Recensione: Winona
Sofia Kokkali, Anthi Efstratiadou, Iro Bezou e Daphne Patakia in Winona

Quattro giovani donne trascorrono una giornata al mare, su una spiaggia incontaminata sovrastata da una casa sulla collina. Una macchina è parcheggiata poco distante con due persone a bordo. Le ragazze, che portano tutte degli occhiali da vista stile anni ‘80, si tuffano in acqua, scherzano fra loro, a volte in modo anche un po’ sboccato; poi intonano canti e controcanti meravigliosi, inventano storie ricche di dettagli, ballano. Ogni tanto, però, un velo di tristezza si posa su di loro. Perché? È un mistero piacevole quello che accompagna quasi per tutta la sua durata Winona [+leggi anche:
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, il nuovo film del regista-sceneggiatore-attore greco, nonché compositore, Alexandros Voulgaris (alias The Boy), presentato in concorso al 21° Festival del cinema europeo di Lecce (quest’anno in versione online dal 31 ottobre al 7 novembre). Piacevole perché, nonostante lo spettatore non sappia bene cosa stia accadendo su quella spiaggia, l’insieme è talmente coinvolgente che dopo un po’ quasi non te lo chiedi più, ti lasci trasportare dalle onde e dal sottile nonsense, stai con quelle quattro donne, godi della loro bellezza ed energia. Fino a quando l’enigma non si scioglie, e tutto acquista un significato più profondo e malinconico.

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Chi c’è in quella casa? Chi sono le due persone in macchina? Chi siamo noi? Sono le domande che le quattro ragazze si rivolgono a vicenda e alle quali ciascuna risponde a modo suo, inventando una storia ogni volta diversa. C’è un che di infantile in queste donne, e allo stesso tempo qualcosa di sensuale e selvaggio. Portano nomi di attrici famose: Meryl (Streep), Giulietta (Masina), Jennifer Jason (Leigh), Eiko (Matsuda). Le loro conversazioni sono libere, provocatorie, sconclusionate, parlano di uomini e di cinema, e l’intera filmografia di Woody Allen diventa oggetto di una scanzonata filastrocca. C’è anche tanta musica in questo film, da quella extradiegetica composta dallo stesso regista alle melodie che le protagoniste, con cadenza regolare, si mettono a cantare con le loro belle voci. E poi ci sono il mare, le nuvole, la sabbia, le azalee rosa, il sole che va e viene, il tutto ripreso in pellicola 16mm che rende l’immagine calda e un po’ vintage.

Non sveleremo molto altro di questo film, che va goduto senza sapere troppo in anticipo, se non che il cast è eccezionale: Sofia Kokkali, Anthi Efstratiadou, Iro Bezou e Daphne Patakia sono le quattro magnetiche attrici protagoniste, in grado di dare ognuna al proprio personaggio un’anima ben definita e allo stesso tempo ad amalgamarsi fra loro con naturalezza e genuinità. Una pellicola sorprendente, spiritosa e triste, che racconta il dolore in modo inconsueto e suggestivo.

Winona, vincitore dell’Hellenic Film Academy Award 2020 per il montaggio e la musica, è prodotto da Logline con Hellenic Radio & Television (ERT), Steficon e An-Mar Film Lab.

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