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SOLETTA 2021

Recensione: Of Fish and Men

di 

- Il primo lungometraggio di Stefanie Klemm mette in scena con sensibilità e poesia i tormenti di due personaggi alle prese con un profondo dramma

Recensione: Of Fish and Men
Sarah Spale e Lia Wagner in Of Fish and Men

La regista, autrice e produttrice Stefanie Klemm presenta alle Giornate di Soletta il suo primo sorprendente lungometraggio Of Fish and Men [+leggi anche:
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, in lizza per due premi: il “Premio del pubblico” e “Opera prima”. Of Fish and Men, presentato precedentemente al Festival Internazionale del Film di Chicago e al Film Festival Max Ophüls di Saarbrücken, parla del dolore di una madre che ha perso la figlia in tragiche circostanze ma anche di un uomo che deve affrontare i fantasmi del suo passato. Due personaggi in apparenza distanti tra loro che il dolore sembra fatalmente unire.

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Judith (interpretata dalla misteriosa e luminosa Sarah Spale, la madre tossicodipendente di Needle Park Baby [+leggi anche:
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di Pierre Monnard) dirige un piccolo allevamento di trote in una valle sperduta tra le montagne del Giura (più specificatamente nel villaggio di Seehof). Il lavoro è duro e le giornate sembrano non finire mai. Judith alleva da sola sua figlia Milla, una bambina piena di vita, curiosa e creativa che conosce la natura che la circonda meglio di chiunque altro. A completare il duo madre/figlia troviamo Gabriel, un assistente devoto che cerca di ricostruirsi un’esistenza dopo essere uscito di prigione. Malgrado delle vite in apparenza radicalmente diverse, Judith, Milla e Gabriel sembrano aver trovato un loro personale equilibrio basato su un affetto reciproco che non fa che consolidarsi con il passare del tempo. A rovinare in modo inaspettato e brutale questo quadretto pressoché idilliaco ci pensa però un avvenimento tragico e brutale che strappa, nel giro di un istante, la figlia dalla madre.

L’unico sostegno sul quale Judith crede di poter contare è quello di Gabriel che purtroppo, a causa del coinvolgimento diretto nella morte di Milla, non può incarnare questo ruolo. Quali sono le conseguenze di un segreto che consuma nel profondo? È possibile immaginare un futuro attanagliati dal senso di colpa? Gabriel è costretto a porsi queste domande assillanti mentre Judith, soffocata dallo shock e pietrificata dalla morte della figlia, cerca la forza per andare avanti.

Come affermato dalla regista stessa, Of Fish and Men nasce da un avvenimento tragico vissuto in prima persona. Stefanie Klemm è stata infatti a sua volta vittima di un furto violento in una stazione di servizio. Il trauma causato da questo fatto brutale l’ha spinta a tenere un diario nel quale confessava i sentimenti provati, dei sentimenti spesso difficili da affrontare come la vendetta e la rabbia, che non riusciva a esprimere a parole. Di quest’esperienza tragica la regista decide di farne un film, un’occasione forse inaspettata per trasformare il dolore in creatività, il trauma in poesia.

La morte di Milla lega Judith e Gabriel per sempre, uno scherzo del destino che si nutre di sofferenza e incomprensione. Entrambi devono affrontare la morte anche se in modi molto diversi: nel caso di Judith questa si trasforma in avvenimento inaccettabile che spera di poter cancellare con la vendetta, mentre nel caso di Gabriel questa non è che il tragico risultato di un incidente crudele del quale si sente inevitabilmente responsabile. I protagonisti di Of Fish and Men si rifugiano in un mutismo autoimposto nel quale la natura parla al loro posto. Le magnifiche immagini del Canton Giura diventano in effetti metafore del loro mondo interiore, unico linguaggio che ne possa esprimere i sentimenti profondi. Toccante a questo proposito la scena finale nella quale un airone, incarnazione dello spirito di Milla, fa inaspettatamente visita a Judith come a volerle ricordare che la vita va avanti, malgrado tutto.

Of Fish and Men è prodotto da Dschoint Ventschr Filmproduktion, SRF Schweizer Radio und Fernsehen e venduto all’internazionale da Dschoint Ventschr Filmproduktion.

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