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SXSW 2021

Recensione: Paul Dood's Deadly Lunch Break

di 

- Il bizzarro racconto di Nick Gillespie su un aspirante concorrente di talent show che si trasforma in angelo della vendetta, oscilla tra dolcezza e sangue, e poi manda tutto all'aria

Recensione: Paul Dood's Deadly Lunch Break
Tom Meeten in Paul Dood's Deadly Lunch Break

Non c’è molto da ridere nel deludente e francamente irritante Paul Dood's Deadly Lunch Break di Nick Gillespie, che ha avuto la sua prima mondiale nella sezione Narrative Spotlight del SXSW, ma è difficile non apprezzarne la premessa: il protagonista, Paul Dood, si propone di compiere una serie di omicidi, ma ha solo la pausa pranzo per portare a termine il suo elaborato piano. Se un simile approccio non vi fa subito esclamare "film britannico!", cosa può farlo?

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Paul ha le sue ragioni, ovviamente, anche se dire che ha avuto una "brutta giornata" potrebbe evocare tristi ricordi di una recente conferenza stampa in Georgia (Stati Uniti). È un brutto momento, certo, ma il film è piuttosto imbarazzante di suo, giacché si presenta come un mix tra un racconto presumibilmente toccante su un uomo che non riesce a realizzare i propri sogni e una serie di episodi cruenti che includono un prete e un rullo compressore, fra le altre cose. Molto divertente.

Paul (Tom Meeten) lavora in un negozio di beneficenza e sogna di diventare famoso, anche se l'unica persona che davvero crede in lui è sua madre malata. Sulla strada per il provino per uno di quei famosi talent show, quasi tutto va storto, principalmente a causa di cinque brutti sconosciuti che incontra lungo la strada. Talmente abituato ad essere bullizzato, intrappolato nel suo ruolo di simpatico codardo, Paul normalmente farebbe finta di niente. Ma all’improvviso scatta la tragedia, e lui non ha nulla da perdere. Paul decide di indossare un abito luccicante, spaventare un paio di vecchie signore nel parco e annunciare che, durante la sua pausa pranzo, si vendicherà di tutti.

È sempre bello vedere individui puniti semplicemente per essersi comportati da idioti, anche se non necessariamente in modo così orribile, ma c'è un altro elemento che si aggiunge all’articolata storia: i social media. Abituato a condividere praticamente tutto in rete, Paul ottiene ancora più riconoscimenti grazie alle sue nuove azioni, trasmesse in diretta per la gioia e la confusione di molti. Accumula "Mi piace" e follower, anche se non si sa esattamente che ruolo abbiano. Come per molti altri elementi nel film, vengono presentati per essere rapidamente messi da parte, riflettendo il triste destino di tutti quei vecchi giocattoli e manuali di pesca sparsi per il negozio di beneficenza. Riecheggia quella famosa frase sulla "gentilezza degli estranei", sebbene stavolta provenga da migliaia di persone che tifano per un eroe che nemmeno conoscono, ma non è chiaro se questa comunità gli dia forza o lo porti fuori strada. Questo non sembra avere troppa importanza, perché nonostante introduca citazioni di Margaret Atwood (perché no?), Gillespie sembra più interessato all'abbigliamento alla Ziggy Stardust e ai passi di danza di Paul che a qualsiasi tipo di analisi, creando un'opera che cerca di accontentare tutti, ma che convincerà solo alcuni. D'altra parte, quel Paul Dood non sembra proprio il tipo da piacere a tutti.

Paul Dood's Deadly Lunch Break è prodotto dalla britannica Belstone Pictures. Le vendite mondiali sono gestite da Concourse Media.

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(Tradotto dall'inglese)

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