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FILM / RECENSIONI Italia / Francia

Recensione: Governance

di 

- Michael Zampino firma un solido noir sul prezzo del potere con protagonista un Massimo Popolizio senza scrupoli, una coproduzione italo-francese in esclusiva su Amazon Prime Italia

Recensione: Governance
Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni in Governance

“Vi trascino tutti nella merda”. Invitato a farsi da parte dal proprio CdA, Renzo Petrucci, il super manager di un’azienda petrolifera protagonista di Governance [+leggi anche:
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di Michael Zampino, ha la rabbia di chi non accetta di perdere il potere, il furore di chi è disposto a tutto pur di riprenderselo e il volto di un centratissimo Massimo Popolizio, che ben restituisce la ferinità di questo personaggio assetato di soldi e logorato dalle ambizioni. Dopo L’erede [+leggi anche:
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, il regista italo-francese entra con la sua opera seconda in un universo che conosce molto bene, quello dell’industria petrolifera, settore in cui ha lavorato lui stesso per quindici anni. E questo, nel film, lo si vede da come dettaglia i trucchi del mestiere e le dinamiche riguardanti appalti truccati, ambite stazioni di servizio e svincoli autostradali creati ad hoc, in un intreccio di interessi economici e politici e di brame personali, sul quale innesta un’indagine della polizia attorno a un misterioso incidente d’auto.

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Scritto dal regista insieme a Giampaolo G. Rugo e Heidrun Schleef (La stanza del figlio [+leggi anche:
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, Ricordati di me [+leggi anche:
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, Il caimano
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), il film parte proprio da quello: dall’incidente. Renzo, inferocito, segue e sperona l’auto su cui viaggia una donna, che finisce fuori strada. La donna rimane agonizzante sotto le lamiere, senza soccorso. Quello che segue è il racconto del prima e del dopo quel tragico evento. Il prima vede Renzo rimosso dal suo incarico di direttore generale di una multinazionale petrolifera a seguito di un’inchiesta per corruzione, proprio mentre sta trafficando per affidare in gestione a un suo vecchio amico meccanico, Michele (Vinicio Marchioni), una fruttuosa stazione di servizio lungo l’autostrada. Sostituito da una giovane manager francese, Viviane (Sarah Denys), che intende imprimere all’azienda una svolta ecologista, Renzo cova rancore contro questa “ambientalista del cazzo con le scarpe di coccodrillo” che gli ha rubato il posto, e perde letteralmente la testa. Il dopo, invece, vede Renzo riprendersi pian piano ciò che è suo, grazie alla sua spregiudicatezza, alle sue amicizie importanti e alla profonda conoscenza del mestiere. Il tutto mentre Michele, che era in macchina con Renzo al momento dell’incidente, è in preda ai sensi di colpa e vorrebbe costituirsi, e mentre una scrupolosa ispettrice di polizia (Sonia Barbadoro) tenta di ricostruire la bizzarra dinamica del sinistro in cui ha perso la vita la giovane manager.

Affresco impietoso della sete di potere e dell’ambizione umana, che non risparmia neanche l’umile meccanico Michele – dopo aver accettato di rimanere in silenzio per il proprio tornaconto, ossia la sua bella stazione di servizio con autolavaggio a quattro spazzole, tenta di ricattare Renzo per avere ancora di più – Governance è un film solido, compatto nei suoi 89 minuti di durata, in cui ogni scena è costruita con un obiettivo preciso e aggiunge nuove sfumature a quelle precedenti. Renzo e Michele sono due facce della stessa medaglia: entrambi di umili origini, il primo ce l’ha fatta e il secondo no. Ma quest’ultimo, sebbene partito con le migliori intenzioni, assimila molto velocemente l’esempio del suo “maestro” quanto a cinismo e arrivismo. Squali si diventa, e in questo film dove il lieto fine è solo apparente, ognuno finisce per mangiare soddisfatto la propria fetta di torta.

Prodotto dalle italiane Panoramic Film, Alba Produzioni e dalla francese Loin Derrière L'Oural, Governance è disponibile in esclusiva in streaming su Amazon Prime Italia a partire dal 12 aprile, distribuito da Adler Entertainment.

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