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VISIONS DU RÉEL 2021 Concorso nazionale

Recensione: Les guérisseurs

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- Il primo documentario lungometraggio di Marie-Eve Hildbrand è un film personale e toccante che pone l'umano e le sue fragilità al centro della sua storia

Recensione: Les guérisseurs

Les guérisseurs, il primo lungometraggio documentario della regista svizzera Marie-Eve Hildbrand, ha vinto nel 2018, ancora in fase di progetto, il prestigioso concorso per documentari del Percento culturale Migros (480.000 Chf). Un incoraggiamento sostanziale che ha permesso alla regista di sviluppare il suo progetto nelle migliori condizioni possibili. Il risultato, che ha conquistato il comitato di selezione di Visions du réel, dove partecipa nel Concorso nazionale (oltre ad aprire l'edizione 2021), è un film personale e toccante che pone l'essere umano e le sue fragilità al centro della sua storia.

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Dopo aver già fatto appello a suo padre per il suo cortometraggio La petite photo des seins de ma mère faite par mon père, Marie-Eve Hildbrand rinnova l'esperienza scegliendolo come protagonista, o meglio come filo conduttore, del suo primo lungometraggio Les guérisseurs. Il film ripercorre gli ultimi momenti della sua carriera di medico di base in campagna, concentrandosi sul suo studio come luogo dove ognuno può esprimere le proprie debolezze. Una necessità vitale che interessa sia il nostro corpo che la nostra psiche e che spesso viene trascurata a favore di una performatività sempre più invadente.

Marie-Eve Hildbrand non si è certamente sbagliata sul potere che suo padre trasuda sullo schermo. Allo stesso tempo pudico ed estremamente preciso nelle sue parole, il medico quasi in pensione ci tocca con la sua empatia e il suo sguardo giocoso che accompagna i suoi pazienti senza giudizio. A diretto contatto con l'uomo e con le sue fragilità, il medico è in contatto diretto con ciò che ci caratterizza come individui: le nostre emozioni, il nostro modo di relazionarci con gli altri. Una curiosità che padre e figlia condividono nonostante le diverse professioni che hanno scelto. Se da un lato il film è stato per Marie-Eve Hildbrand l'opportunità di conoscere suo padre in modo diverso, come medico con tutto ciò che questo implica – orari di lavoro infiniti, responsabilità nei confronti dei pazienti, ecc. – dall'altro, gli ha anche permesso di ampliare il suo discorso alla questione dell'assistenza nel suo complesso. Les guérisseurs si sviluppa infatti su più assi: quello della storia personale del padre della regista, ma anche quello della vita quotidiana di un piccolo gruppo di studenti di medicina e quello dei guaritori che praticano al di fuori (o in parallelo) dei circuiti della medicina tradizionale occidentale.

Al di là dei diversi approcci, ciò che il film esplora è il concetto di "cura", questo legame invisibile ma estremamente potente che si stabilisce tra il caregiver e il paziente, e che gioca un ruolo centrale nel processo di guarigione. Lo stress delle responsabilità sempre crescenti che gravano sulle spalle dei medici consentirà ancora loro di forgiare questo legame vitale, o il filo sta per essere spezzato? E se la medicina fosse ridotta a un insieme di gesti automatici, potremmo ancora parlare di cura? Senza dare alcuna risposta, il film pone diverse domande sugli esseri umani in tutta la loro splendida complessità.

Les guérisseurs è prodotto da Jean-Stéphane Bron e Agnieszka Ramu di Bande à part Films, che si occupa anche delle vendite internazionali, la SRG SSR e la RTS Radio Télévision Suisse.

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(Tradotto dal francese)

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