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BELGRADE FEST 2021

Recensione: Betrayed

di 

- Il dramma sull'Olocausto di Eirik Svensson è un film ben fatto ma non aggiunge nulla di originale al genere

Recensione: Betrayed

Il quarto film di Eirik Svensson, Betrayed [+leggi anche:
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, è un dramma sull’Olocausto basato su eventi realmente accaduti, riguardanti i crimini contro gli ebrei commessi da parte del regime norvegese Quisling, come l’internamento nei campi di concentramento o la deportazione di uomini, donne e bambini, via mare o via treno, verso Auschwitz, dove molti dei detenuti venivano uccisi. È stato rilasciato direttamente nelle sale norvegesi lo scorso Natale, mentre la distribuzione all’estero e su DVD e VoD è avvenuta in seguito. La sua prima festivaliera è stata al Festival internazionale del cinema di Belgrado, che probabilmente sarà uno dei pochi festival al quale il film parteciperà.

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Seguiamo la storia della famiglia ebraica Braude. Il padre Benzel (Michalis Koutsogiannakis, dal film La regina dei castelli di carta [+leggi anche:
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), un piccolo imprenditore, e sua moglie Sara (l’attrice televisiva e cinematografica Pia Halvorsen), una sarta, sono due immigrati della Lituania che seguono le tradizioni ebraiche. D’altra parte, i loro figli Charles (l’attore Jakob Oftebro), che sarà il nostro protagonista, Harry (Carlo Martin Eggesbø) e Isak (Eilif Hartwig), così come la figlia Helene (Silje Storstein), si sono completamente integrati nella società norvegese. Prima dello scoppio della guerra, Charles era un pugile di successo e si era appena sposato con Ragnhild, la sua amata fidanzata norvegese (Kristine Kujath Thorp, il cui ruolo in Betrayed sarà per lei determinante).

Inizia poi l’occupazione, e tutti i membri della famiglia Braudes devono registrarsi come ebrei. Ben presto, il padre e i tre figli vengono presi e mandati a Berg, mentre le donne, insieme alla loro vicina di casa Maja (l’attrice emergente Hanna-Maria Grønneberg) devono cavarsela da sole e ponderare le loro scelte, come quella di scappare nella Svezia neutrale sotto la crescente pressione delle autorità, che si concluderà con la confisca delle loro proprietà, l’arresto e la deportazione ad Auschwitz, tramite la nave da carico SS Donau, alla fine di novembre del 1942. Contemporaneamente alla tragedia della famiglia Braude, seguiamo anche la preparazione dell’operazione su larga scala gestita dal capo della polizia Knut Rød (Anders Danielsen Lie, noto grazie ai film Oslo, August 31st [+leggi anche:
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, 22 July [+leggi anche:
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).

La sceneggiatura, scritta dagli sceneggiatori veterani Lars Gudmestad (Headhunters [+leggi anche:
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) e Harald Rosenløw-Eeg (The King’s Choice [+leggi anche:
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), pone l’accento su una serie di cliché del dramma sull’Olocausto, come gli scontri tra le diverse generazioni all’interno della comunità ebraica, l’atteggiamento dei poliziotti e dei burocrati, spesso freddo e impersonale ma che a volte si trasforma in una falsa gentilezza o in un aperto sadismo, e la tensione derivante dal dilemma se restare ed attenersi o cercare di scappare rischiando la vita, e come le scene di vita nei campi di concentramento e il tentativo di nascondersi in città. La tecnica del time-hopping, impiegata nella prima metà del film e che ci permette di saltare tra il tardo novembre 1942 e gli anni precedenti, è un vecchio trucco che si aggiunge al dinamismo.

L’operato del regista Svensson è solido e le sue intenzioni sono chiare. La scelta stilistica di utilizzare una palette di colori torbidi nella fotografia di Karl Erik Brøndbo è adatta, così come la colonna sonora neoclassica di Johan Söderquist. Gli attori hanno il compito di provocare una reazione emotiva negli spettatori, cosa che riescono a fare, sebbene i loro personaggi siano legati a un prototipo ben noto. Oftebro è realistico nei panni del personaggio “che non molla mai”, mentre Danielsen Lie è agghiacciante nel ruolo dell’antagonista freddo e distaccato. Betrayed potrà anche non essere straordinario e non aggiungere nulla di nuovo al sottogenere del dramma sull’Olocausto, ma rimane comunque un film solido e di rispetto.

Betrayed è una produzione norvegese di Fantefilm. Le vendite internazionali sono gestite da TrustNordisk.

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(Tradotto dall'inglese da Chiara Morettini)

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