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MALAGA 2021

Recensione: El cover

di 

- Nella sua prima incursione nella regia, l'attore Secun de la Rosa trasforma di nuovo Benidorm in un festival internazionale della canzone (rivisitata)

Recensione: El cover
Carolina Yuste in El cover

Il Covid-19 ha segnato l’opera prima dell'attore Secun de la Rosa, volto riconoscibile in titoli come La pequeña Suiza [+leggi anche:
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. Non solo ha interrotto le riprese nella città levantina di Benidorm (o "Beniyork", come la chiamano alcuni burloni, alludendo al suo skyline che ricorda Manhattan), ma lo stesso regista esordiente non ha potuto presenziare – perché risultato positivo al coronavirus – alla presentazione di El cover [+leggi anche:
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come film d'apertura della 24ma edizione del Festival di Malaga.

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Il film mostra una serie di personaggi che vivono di turismo nella suddetta città mediterranea: chi come cameriere (Àlex Monner) o alla guida di un ristorante (Susi Sánchez), chi imitando pop star, come Adele (Marina Salas) o Amy Winehouse (Carolina Yuste), nei tanti bar e club della famosa zona inglese, dove tanti visitatori stranieri si ubriacano.

L'incontro di tutti cambierà il corso delle loro vite, anche se qualcuno decide di non combattere per i propri sogni, appesantito da un ciclopico senso di fallimento, ereditato da una sfortunata famiglia fiamminga. Su quel desiderio di dedicarsi anima e corpo a ciò a cui si brama, Secun de la Rosa ha costruito la trama, poco accattivante, di questo feelgood movie che cerca di trasmettere emozione ed euforia in tempi difficili.

Per questo accompagna il suo film con cover di canzoni, inserite in efficaci numeri musicali: le migliori sono senza dubbio la notte in spiaggia, con Ne me quitte pas, e la lunga sequela di brani che si conclude con I Will Survive e Resistiré, del Dúo Dinámico, un inno in Spagna in epoca di confinamento. Ma i suoi personaggi mancano di carisma/audacia, e le situazioni mancano di grinta e originalità, il che significa che il tentativo di El cover di emozionare e sorprendere non ha l'impatto istantaneo di una canzone estiva.

Qualcuno sostiene che "devi sentire per riempire un palcoscenico", ma quell'emozione autentica travolgente non viene trasmessa sullo schermo, nonostante El cover parli di quanto sia difficile essere autentici, di non aver paura del ridicolo, di vivere l’istante e che i 20 anni non torneranno mai più. La gioventù, quella sì, è ciò che emanano gli antieroi di questo lungometraggio-karaoke, ambientato in quello stupefacente paradiso spagnolo di artifici e feste, dove si sono svolte 41 edizioni di un festival della canzone melodica (scomparso), che De la Rosa – volente o nolente – ha riportato in vita.

El cover è una coproduzione ispano-portoghese di Nadie es perfecto e Stopline Films con la collaborazione di GTS Entertainment (Universal Music Group Partner) e Amazon Prime Video. Delle sue vendite si occupa Latido e il 23 luglio approderà nei cinema spagnoli con Entertainment One.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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