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CANNES 2021 Proiezione speciale

Recensione: Mi iubita mon amour

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- CANNES 2021: Noémie Merlant passa per la prima volta dietro la macchina da presa con un film affascinante sull'amore a prima vista e un passaggio del tutto imprevisto oltre i confini del pregiudizio

Recensione: Mi iubita mon amour
Noémie Merlant e Gimi-Nicolae Covaci in Mi iubita mon amour

"Stanotte sarai bella come le zingare e non soltanto come le ragazze francesi". Le cose non sarebbero dovute andare così per queste quattro amiche parigine in vacanza estiva in Romania per festeggiare la notte di addio al nubilato di una del loro gruppo che si sposerà tra un mese. Ma quando l’auto, contenente tutta la loro roba, compresi i loro passaporti, viene rubata, il quartetto rimane nel bel mezzo del nulla, con una famiglia rom come unica àncora di salvezza e un bel giovane che suscita una serie di emozioni inaspettate. Questo è il punto di partenza di Mi iubita mon amour [+leggi anche:
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, di Noémie Merlant, un film spensierato e senza pretese, ma anche gentile e dallo spirito libero, presentato in una proiezione speciale all'interno della selezione ufficiale del 74° Festival di Cannes. È il primo lungometraggio diretto dall'attrice (conosciuta principalmente per la sua parte in Ritratto della giovane in fiamme [+leggi anche:
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), che è anche tra le protagoniste del film.

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"Hanno l'assicurazione, per loro non è un problema". Il diciassettenne Nino (Gimi-Nicolae Covaci) e suo fratello di 11 anni, vivono entrambi a Parigi, ma tornano regolarmente in Romania (in mezzo al nulla, dove il padre sta sempre espandendo la modesto casa che ha costruito con le sue mani). Il loro incontro con quattro ragazze francesi (sui venticinque anni) che escono a divertirsi nel cuore della notte (dopo essersi fermate per un picnic) ai margini di un piccolo distributore di benzina, potrebbe non essere stato del tutto una coincidenza dato che, nel momento stesso in cui iniziano a parlare, l'auto delle ragazze viene portata via.

Prese completamente alla sprovvista e ora leggermente presi dal panico, Jeanne (Noémie Merlant), Katia (Sanda Codreanu, di origine moldava), Lola (Clara Lama-Schmit) ed Helena (Alexia Lefaix) non hanno altra scelta che accettare l'ospitalità offerta loro dai ragazzi (sebbene la madre dei fratelli non sia molto contenta del loro arrivo inaspettato). Le quattro ragazze si stringono in una stanzetta e si ritrovano a dormire per terra. Ma nei giorni successivi (in attesa di notizie sull'auto, oltre che sulla fidanzata di Jeanne che arriverà qualche giorno dopo), si conoscono tutti molto meglio, superando paure e pregiudizi (Nino, suo fratello e suo padre vivono per le strade di Parigi e passano tra i bidoni dell'immondizia alla ricerca di cose da vendere - “quanto spreco!") e divertendosi insieme, ballando, cantando, ma soprattutto innamorandosi, perché un vero caso di colpo di fulmine si sta verificando tra Nino e l'attrice più grande di lui di dieci anni Jeanne… Ma con quale risultato? I loro sentimenti reciproci possono essere chiarissimi, ma si può dire lo stesso della situazione?

Sotto la sua apparenza di una piccola produzione improvvisata e ode alla libertà che ruota attorno a una banda di ragazze tremendamente simpatiche e alla cultura rom, Mi iubita mon amour gioca piuttosto abilmente con i contrasti, ma anche con varie questioni relative all'atto di entrare nei panni altrui (xenofobia, pregiudizio, povertà, neutralità, fantasmi, radici, ecc.). Ambientando il suo film durante un momento di attesa, la neo-cineasta lascia che la storia eserciti lentamente il suo fascino, offrendo una storia d'amore commovente, possibile ma impossibile (piena di sguardi sensuali e della freschezza della giovinezza), che si dipana all'intersezione di vite diverse.

Mi iubita mon amour è prodotto da Nord-Ouest Films e venduto da Films Boutique.

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(Tradotto dal francese)

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