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LOCARNO 2021 Piazza Grande

Recensione: Monte Verità

di 

- Il tanto atteso ultimo film di Stefan Jäger, girato in Ticino nel 2020 con in sostegno della Ticino Film Commission, approda sulla Piazza Grande di Locarno

Recensione: Monte Verità
Maresi Riegner in Monte Verità

La storia della comunità naturalistica che si è insidiata sulle cime del monte che da il nome al film è raccontata dal regista svizzero con minuzia di particolari concedendosi però la libertà di incentrarla su un personaggio di finzione: Hanna Leiter (interpretata da Maresi Riegner), la presunta fotografa che ci ha lasciato le poche immagini della mitica utopia svizzera.

Attaccarsi alla comunità di sognatori che ha trasformato il Ticino, molto tempo prima che gli hippy conquistassero il mondo, nel primo vero paradiso della cultura alternativa non è cosa da poco. Molto è stato detto su quel momento mitico della storia svizzera ma nessuno ha mai davvero osato rappresentarlo così come avrebbe potuto essere. Cosciente delle implicazioni legate ad una tale impresa, Stefan Jäger ha avuto l’intelligenza, come lui stesso lo spiega, di condividere la responsabilità con un gremito gruppo di collaboratori, fra cui anche degli storici, che permettono al film di non perdersi in congetture prive di senso: “sapendo che possiamo sempre e solo raccontare storie dalla nostra prospettiva, ho fatto affidamento sull'intelligenza dello sciame del nostro team per verificare il mio punto di vista”.

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Trattandosi di finzione e non di cinema documentario, Monte Verità [+leggi anche:
trailer
intervista: Stefan Jäger
scheda film
]
, che approda sulla Piazza Grande di Locarno, si focalizza su un personaggio immaginario estendendo il suo discorso alla condizione delle donne all’inizio del ventesimo secolo fra obblighi matrimoniali e soprusi sociali. Attraverso la storia del suo personaggio principale: Hanna Leitner, una giovane madre dell’alta borghesia viennese che si rifugia nella comunità progressista del Monte Verità per ricominciare letteralmente a respirare, Stefan Jäger cerca, per riprendere le sue parole “di capire la resistenza interiore ed esteriore che una donna deve aver sperimentato in quel periodo se voleva andare per la sua strada”. Partendo dal ritratto della vita pre comunitaria di Hanna, rinchiusa nella sua sontuosa dimora viennese dove assiste il marito fotografo mentre soffre di continui attacchi di panico definiti come “asma”, il film si sposta ben presto sul monte che sovrasta Ascona dove scappa per raggiungere il suo psicanalista dai metodi progressisti e anticonvenzionali (il Dr. Otto Gross, padre della così detta “psico sessuologia”). Lì Hannah incontra una serie di intellettuali bohémes realmente esistiti come l’allora giovane scrittore Hermann Hesse (Joel Basman), la coreografa e ballerina Isadora Duncan, la fondatrice della comunità e pioniera dei diritti delle donne Ida Hoffmann (Julia Jentsch) e la misteriosa Lotte Hattemer (Hannah Herzsprung). Sul Monte Verità la protagonista, passata la reticenza iniziale, può finalmente gustare le gioie di una libertà senza limiti e dedicarsi alla sua passione “proibita”: la fotografia.

Evitando la maggior parte dei cliché che parassitano la storia della famosa e avanguardistica comunità svizzera: il nudismo, la libertà sessuale, le pratiche esoteriche, Stefan Jäger riesce a restare nei limiti del ragionevole. I costumi, i decori naturalistici, i dialoghi si mantengono abbastanza vicino alla realtà storica da non caricare il film d’inutili luoghi comuni. Certo a volte Monte Verità insiste un po' troppo sul lato melodrammatico della storia della sua protagonista divisa fra maternità e libertà ma tutto sommato le sue reazioni, i suoi attacchi di panico che oggi possiamo scambiare per ingenuità, erano il quotidiano di molte donne della sua epoca. Monte Verità è un film nell’insieme coerente che da una visione realistica, seppur naturalmente romanzata, di una comunità fuori dagli schemi che dovrebbe essere conosciuta ben oltre i confini svizzeri.

Monte Verità è una coproduzione fra Svizzera, Austria e Germania: Tellfilm (produttore principale), KGP Filmproduktion, Coin Film, MMC Movie Köln, RSI Radiotelevisione svizzera e blue. The Playmaker si occupa delle vendite all’internazionale.

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