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LOCARNO 2021 Concorso

Recensione: A New Old Play

di 

- Il film di Qiu Jiongjiong, vincitore del Premio Speciale della Giuria, richiede impegno, ma c’è una ricompensa: un'interpretazione giocosa della morte

Recensione: A New Old Play

Nel suo primo lungometraggio narrativo vincitore del Premio Speciale della Giuria del Locarno Film Festival A New Old Play [+leggi anche:
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- che, data la complessità dell'opera, sembra piuttosto straordinario - Qiu Jiongjiong non si limita in nessuna forma, consegnandoci una saga di tre ore sulle avventure e (soprattutto) disavventure degli artisti dell'opera del Sichuan nella Cina del ventesimo secolo. Bloccati tra le loro lotte personali, le loro ambizioni e le turbolenze politiche del paese, cercano comunque di fare l'unica cosa che amano davvero, esibirsi, anche se è solo per distogliere l'attenzione per un minuto da alcuni vermi "rubati", finché la carestia non colpisce di nuovo, duramente.

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Apparentemente ispirato da suo nonno, anch'egli attore dell'opera del Sichuan, Jiongjiong sembra essere molto affezionato a questa professione, che passa da prestigiosa a molto sospetta man mano che cambiano le circostanze politiche - i suoi orari punitivi, le regole severe, le riunioni familiari e la gioia di emozionare gli altri con un'abilità affinata. Ma è un racconto malinconico, che lui descrive come una "pre-biografia", su qualcosa che non c'è più, a cominciare da Qiu Fu (Yi Sicheng) che si dirige verso la Città Fantasma una volta che la sua vita da attore protagonista di ruoli da clown ha finalmente fatto il suo corso. Ricorda tutto quello che è successo dal suo inizio nella New-New Troupe, un gruppo di persone che si è rivelato essere l'unico genitore che abbia mai conosciuto - quando era ancora solo un ragazzino difficile che cercava di sopravvivere e, se fortunato, un pasto caldo.

Man mano che la storia si allunga per ospitare circa una cinquantina d'anni, vengono menzionate altre delusioni passate, esperienze violente e perdite dolorose, e francamente, anche solo una di esse sarebbe già un ottimo film - con Guan Nan che introduce una prospettiva completamente nuova come moglie di Qui Fu, per esempio, lei stessa, una sopravvissuta. Eppure Jiongjiong non smette di raccontare storie, condivise sia dai vivi che dai fantasmi, apparentemente ancora molto affamati anche nell'aldilà e certamente molto loquaci.

Questa ricchezza rende il film un po' impegnativo, ma anche quando si fa largo tra tante voci diverse, A New Old Play rimane un piacere, spesso umoristico e sempre tenero, che vive in un mondo tutto suo, circondato da un tipo di scenografia facile da individuare che non cerca di nascondere le sue radici teatrali neanche per un minuto. E se qualcuno si lamenta ancora una volta della durata, Jiongjiong sembra avere una risposta apposta, matura e pronta, fornita dai suoi abili interpreti:
- "Alcuni critici hanno protestato".
- "Chi se ne frega di loro?".
Questo è lo spirito giusto.

A New Old Play è una produzione di Uluka Productions, co-prodotto da Midnight Blur Films e Hippocampe Productions. Le vendite internazionali sono gestite da Parallax Films.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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