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VENEZIA 2021 Concorso

Recensione: La scelta di Anne – L'événement

di 

- VENEZIA 2021: Audrey Diwan adatta il libro di memorie di Annie Ernaux sui suoi tentativi di aborto illegale in Francia negli anni '60

Recensione: La scelta di Anne – L'événement
Anamaria Vartolomei in La scelta di Anne – L'événement

Sembra che ci sia stata una marea di film sui pericoli degli aborti illegali, i più celebri sono il Leone d'Oro a Venezia Vera Drake [+leggi anche:
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di Mike Leigh e l'Orso d'Argento a Berlino di Eliza Hittman Never Rarely Sometimes Always [+leggi anche:
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. Ma liquidare questi film come una sorta di ondata cinematografica sembra grossolano, dato che il dibattito sull'aborto è più vivo, importante e controverso che mai. Basta guardare le proteste guidate dalle donne nelle città polacche all'inizio del 2021 in seguito al divieto quasi totale dell'aborto. Si può sostenere che, dati i dibattiti, gli enigmi e il discorso sull'argomento, ci dovrebbero essere più film su di esso. Questa importanza si riflette nel fatto che La Scelta di Anne – L'événement [+leggi anche:
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di Audrey Diwan si sta svolgendo in concorso al Festival di Venezia.

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Detto questo, il problema che alcuni potrebbero avere con La scelta di Anne – L'événement è che segue la traccia di questi due film premiati concentrandosi sulle difficoltà affrontate da una donna incinta che cerca di abortire in un momento in cui è contro la legge. Il dramma di Diwan è basato sulle memorie di Annie Ernaux, che ha scritto della sua esperienza nel provare ad abortire negli anni sessanta, più di un decennio prima che la Francia introducesse la "Loi Veil" nel 1975 per depenalizzarlo. Anche se osservare questo momento in cui l'aborto era illegale rende l’esperienza cinematografica viscerale, e L'évènement è straziante e potente da guardare, sembra anche un po' distante dalla questione di oggi, dove la reintroduzione delle leggi sull'aborto è parte di una spinta indietro contro il femminismo.

Ciò che fa sorgere questa domanda di risonanza contemporanea guardando L'évènement è l'estetica moderna del film. Il nostro punto di vista gira e rigira attraverso la stretta inquadratura in rapporto 1:37. Nelle sequenze iniziali, la camera è quasi come se fosse un'altra persona nella stanza, che ci porta a ballare con Anne (Anamaria Vartolomei) e i suoi amici. La musica, l'atmosfera, i vestiti e i tagli di capelli fanno sospettare che James Dean stia per entrare nella stanza. Il tono e il desiderio di concentrarsi sull'esperienza di Anne sono stabiliti rapidamente quando il sesso che causa la gravidanza è suggerito, piuttosto che visto. Omettere questa scena di sesso ha l'effetto che quando la studentessa scopre di essere incinta, il pubblico condivide la sua sorpresa.

Quello che segue non è sempre così sfumato. Anne è sicura di volersene liberare e inizia immediatamente a cercare aiuto. Il suo medico la manda via, ricordandole che sta infrangendo la legge. Così, Anne inizia ad operare in codice, parlando con eufemismi e cercando di trovare qualcuno che la aiuti.

Parallelamente a questo c'è il costante richiamo a ciò che Anne dovrebbe fare, mentre i suoi amici discutono i meriti di Sartre. Durante una scena di una doccia in comune viene dimostrata la profondità dei sentimenti contro l'aborto, dove alcuni compagni di classe si rivoltano contro Anne. Ma i momenti centrali del film arrivano quando la scritta sullo schermo continua ad aggiornare il pubblico sulla settimana in cui Anne si trova, agendo come conto alla rovescia mentre fa tentativi sempre più disperati di abortire. Lungo il percorso, scopre che alcuni aiutanti non erano proprio così d’aiuto, e che le persone agiscono secondo la loro coscienza. Diwan si concentra su ciò che è successo, piuttosto che creare una morale intorno ad esso, lasciando che il pubblico porti i propri sentimenti nella stanza senza nascondere quanto siano dolorosi e pericolosi i tentativi di aborto di Anne.

La scelta di Anne – L'événement è stato prodotto dalla compagnia francese Rectangle Productions, in co-produzione con France 3 Cinéma, Wild Bunch e SRAB Films, con la partecipazione di Canal+, Ciné+ e France Télévisions. La sua distribuzione in Francia e le sue vendite internazionali sono gestite da Wild Bunch.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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