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VENEZIA 2021 Orizzonti

Recensione: Il paradiso del pavone

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- VENEZIA 2021: Laura Bispuri ritrae un'irrequieta riunione di famiglia, ma i segreti e le bugie nascosti qui sono stati trattati in modo più complesso altrove

Recensione: Il paradiso del pavone

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, incentrato su una festa di famiglia intesa per essere allegra ma che per il bene del dramma dovrà rivelarsi anormale, rappresenta esattamente il modo in cui Laura Bispuri contribuisce al genere. È il suo primo lungometraggio ad essere proiettato in anteprima nel suo paese natale, nella sezione Orizzonti della 78ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dopo aver realizzato i suoi due primi film, Vergine giurata [+leggi anche:
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, con cui ha partecipato al Concorso di Berlino. Si tratta inoltre di una produzione minore che si addice più che altro a un evento ristretto, piuttosto che a un grande festival.

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Girato rapidamente e in maniera accurata dopo che la pandemia aveva accorciato i tempi per un progetto più ampio, Il paradiso del pavone è anche il primo film di Bispuri a essere totalmente ambientato nella penisola italiana (dopo aver girato in Albania e in Sardegna). Nena vive in un appartamento arioso vicino al mare insieme a suo marito, Umberto, alla domestica, Lucia, e a Grazia, la figlia di Lucia. Il gentile Umberto suona dolcemente il suo flauto, mentre Nena, confortata da Lucia, riflette tristemente sul trascorrere di un ennesimo anno e, con esso, sul diminuire della propria desiderabilità.

Ben presto, la famiglia arriverà e verrà servito un delizioso pranzo. Parcheggiano due macchine, una con la figlia Caterina e il suo ex marito Manfredi, e l’altra con il figlio Vito, sua moglie Adelina e la loro bimba Alma. In entrambi i veicoli vi sono ulteriori passeggeri: macchina #1 la nuova fidanzata di Manfredi, Joana, e macchina #2 Paco, un appariscente pavone. Mentre a Joana viene chiesto di aspettare in macchina (“Nena si sente a disagio con le persone che non conosce”), Paco viene fatto entrare nell’appartamento senza troppi complimenti, e viene accolto da Nena con comprensibile perplessità. In attesa del pranzo, cominciamo a conoscere un po’ meglio i vari personaggi: Vito e Adelina hanno deciso di sposarsi e hanno bisogno di un prestito per il matrimonio; Nena e Umberto non sanno ancora nulla della separazione di Caterina e Manfredi, e sanno ancora meno di Joana (ancora in macchina); una giovane cugina, Isabella, ha capito male l’orario e arriva in ritardo; Grazia non parla; e Lucia e Nena condividono un segreto. In maniera imprevedibile ma anche probabile, Paco sfoggia la sua maestosa coda piumata, mandando in frantumi un prezioso vaso. Una metafora che forse è riferita proprio a questa riunione familiare – ciò che per un pavone rappresenta il paradiso, per una famiglia può essere l’inferno?

Caratterizzato da un eccellente cast di esperti attori italiani – Carlo Cerciello, Maya Sansa, Maddalena Crippa, Fabrizio Ferracane e dalla fedele sostenitrice di Bispuri, Alba Rohrwacher – possiamo solo che congratularci per i risultati ottenuti dal cast (tenendo conto specialmente della veloce procedura di produzione). Vi è inoltre una performance molto incisiva dell’attrice dalle rare apparizioni Dominique Sanda, un privilegio da ammirare nel ruolo della matriarca Nena. Inoltre, mentre Il paradiso del pavone sembra e appare (anche grazie alla prospettiva intima di Vladan Radovic, un altro esperto sostenitore di Bispuri) proprio come il film che vuole essere, i segreti e le bugie nascosti qui sono stati trattati in modo più complesso altrove. Se le feste di famiglia rappresentano una tematica turbolenta, lo stesso è rappresentarle in un film.

Il paradiso del pavone è prodotto dalle società italiane Vivo Film e RAI Cinema, e dalla società tedesca Match Factory Productions. The Match Factory si occupa delle sue vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese da Ilaria Croce)

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