email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2021 Orizzonti Extra

Recensione: Il cieco che non voleva vedere Titanic

di 

- VENEZIA 2021: Al contrario del suo protagonista DiCaprio-fobico, potreste aver voglia di vedere questo film oscuro, dolce e divertente del regista finlandese Teemu Nikki

Recensione: Il cieco che non voleva vedere Titanic
Petri Poikolainen in Il cieco che non voleva vedere Titanic

Dato che il Titanic di James Cameron ha detenuto per molti anni il record di maggior incasso di tutti i tempi al botteghino mondiale, il protagonista de Il cieco che non voleva vedere Titanic [+leggi anche:
trailer
intervista: Teemu Nikki e Jani Pösö
intervista: Teemu Nikki, Jani Pösö e P…
scheda film
]
potrebbe essere uno dei pochi amanti del cinema al mondo a non aver acquistato un biglietto nel lontano 1997. La sua ostinazione è divertente, interessante e forse autodistruttiva (non imbarazza la filmografia di Cameron, di cui si preoccupa vocalmente per tutto il film – che è quello che fa True Lies). Questo bel film, del finlandese emergente specializzato in film di genere Teemu Nikki, è stato presentato in anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia di quest'anno, nella nuova sezione Orizzonti Extra. E ha ottenuto il Premio del Pubblico, cosa prevedibile perché alla proiezione a cui noi abbiamo assistito ha ricevuto uno dei più calorosi applausi delle due settimane della rassegna.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Anche Il cieco che non voleva vedere Titanic appartiene a una generazione di film con un atteggiamento molto più progressista e giusto nei confronti della disabilità; per esempio, non vedendola come un'afflizione dannosa, definita dalla mancanza dei privilegi delle persone abili. Per parafrasare le recenti dichiarazioni di Nikki, è un film incentrato su un protagonista che è appena diventato disabile, e non una dichiarazione sdolcinata o paternalistica sulla disabilità. Non solo, ma nel ruolo principale di Jaakko c’è un malato di sclerosi multipla (la malattia causa la cecità del personaggio nel film), Petri Poikolainen, un vecchio amico del regista. Al di là di altre considerazioni, ciò rigetta anche l'idea sempre più superata che gli attori normodotati dovrebbero essere i primi a interpretare personaggi con disabilità -  come nel caso di Eddie Redmayne per La teoria del tutto [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
- guadagnando consensi per la precisione della simulazione.

È una narrativa di ricerca strutturata in modo davvero classico. Stabiliamo che la vita di Jaakko si svolge nel suo appartamento pieno di DVD, gli diamo un forte rapporto con un personaggio di supporto - una donna gentile e ipovedente chiamata Sirpa (Marjaana Maijala), che ha incontrato online - e escogitiamo un obiettivo (incontrarla) e un ostacolo per impostare la trama nel suo corso. Anche il suo senso dell'umorismo è una benedizione: il regista riempie il film fino all'orlo di battute e risposte salaci ("Quando non riuscivo a distinguere Kurt Russell dagli husky ne La Cosa, ho capito che ero fottuto"), ma non fa mai che il film stesso sia uno “scherzo”.

Forse va avanti in modo troppo bonario fino a una complicazione a metà strada, quando mentre Jaakko cerca indipendentemente di raggiungere il suo indirizzo, viene bloccato da due terribili scagnozzi che tentano di derubarlo. Jaakko, pur avendo sempre un riferimento cinematografico (questa volta ai rapitori pasticcioni di Fargo), prende la situazione seriamente e sembra accettare, in maniera quasi spirituale, la sfortuna e il potenziale danno che potrebbe capitargli. Ma ancora una volta, l'umorismo si dimostra il balsamo, questa volta di tipo burocratico-comico, mentre i ladri si scontrano con ostacoli poco pratici – garanzie della carta di credito, errori geografici – che consentono a Jaakko di trionfare.

Il tessuto connettivo da questa struttura organizzata al suo finale sentimentale è dove il film smette parzialmente di convincere e inizia a tagliar corto, finendo in un pezzo di appagamento del desiderio che basta un poco di zucchero (si spera che Jaakko possa perdonare il riferimento musicale Disney). Ma questo è un bel film su un cinefilo eroico, che sicuramente lusingherà il pubblico nei numerosi festival a venire.

Il cieco che non voleva vedere Titanic è una produzione finlandese di It’s Alive Films e Wacky Tie Films. Intramovies si occupa delle vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy