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BIF&ST 2021

Leos Carax: “Da giovane volevo fare film con la musica, ma la musica mi ha rifiutato”

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- Protagonista di una masterclass al Bif&st, il regista di Annette, miglior regia a Cannes, ha parlato della lunga gestazione del progetto, dei suoi attori e del suo metodo di lavoro

Leos Carax: “Da giovane volevo fare film con la musica, ma la musica mi ha rifiutato”
Il regista Leos Carax durante la sua masterclass al Bif&st (© Bif&st)

Non ama molto analizzare i suoi film, Leos Carax. Motivo per cui, come dice lui stesso, le sessioni di Q&A (domande e risposte, un appuntamento immancabile di ogni festival) dovrebbero essere piuttosto “QQQ&D”, ossia “domande, domande, domande… e dubbi”. Eppure il regista di Annette [+leggi anche:
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qualche risposta l’ha data in merito a questo suo ultimo lungometraggio, il sesto in quasi 40 anni di carriera e premiato per la miglior regia all’ultimo Festival di Cannes. L’occasione è stata una masterclass organizzata al 12° Bif&st - Bari International Film Festival, dove l’autore di film cult come Rosso sangue e Gli amanti del Pont-Neuf (qui premiato con un Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence) ha parlato della lunga gestazione del progetto, dei suoi attori e del suo metodo di lavoro.

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“Il progetto di Annette è nato otto anni fa, quando gli Sparks vennero da me con questa idea di 15 canzoni. Quando poi abbiamo deciso che il film sarebbe stato interamente cantato, le musiche sono diventate 80, di cui ne abbiamo tenute una quarantina. Otto anni è stato il tempo necessario per trovare il denaro e il cast adatto. Il film è ambientato a Los Angeles, ma in realtà è stato girato in varie città e teatri in Belgio e in Germania”.

A proposito del cast e di Adam Driver: “Normalmente concepisco i film già con gli attori. Il casting è un processo innaturale, è meglio immaginare un film per qualcuno. Non conoscevo né Marion CotillardSimon Helberg prima del film, invece Adam era presente fin dall’inizio. Lui è rimasto sempre fedele a questo progetto, anche quando non avevamo il denaro necessario. Di solito non provo con gli attori prima delle riprese, ma in questo caso sono andato più volte a New York per lavorare sull’aspetto musicale con Adam. Ho conosciuto Adam diversi anni fa in una serie di nome Girls e appena l’ho visto ho pensato che fosse una creatura molto interessante da inquadrare con la mia telecamera. In questo film ci sono diversi livelli di ambiguità che Adam è in grado di sviluppare”.

“Nella mia carriera ho lavorato fondamentalmente con tre attori”, aggiunge Carax, “e mi rendo conto che mi piace guardarli sia quando sono immobili come statue, sia in movimento, quando ballano per esempio. Tutti gli attori con cui ho lavorato hanno un tratto animalesco nei loro movimenti. In passato ho lavorato molto con Denis Lavant, anche lui ha qualità per così dire scimmiesche. Questo è un aspetto assolutamente interessante per me in un attore”.

E in Annette, gli attori dovevano anche cantare: “Tutto il canto che sentiamo nel film è live, eseguito direttamente sul set. Quando Marion canta l’opera, la sua voce naturale è sovrapposta a quella di una soprano. Sapevo che sei mai avessi fatto un musical, sarebbe stato cantato dal vivo perché è una sensazione bellissima fare e guardare un film in questa maniera, lasciando poco spazio alle parole e dando alla musica un ruolo prevalente”.

E a proposito del personaggio che dà il nome al film, incarnato da una marionetta: “Non amo molto la post-produzione, quindi cerco di lavorare nel concreto, nella realtà, per questo motivo per Annette abbiamo utilizzato una marionetta. Quando gli Sparks mi proposero il progetto non avevamo un’idea chiara, ci sembrava impossibile. Dovevamo trovare una bimba dai 0 ai 5 anni di età che sapesse cantare. Non volevo effetti digitali, e un robot sarebbe stata una soluzione anti emotiva. Abbiamo quindi cercato marionettisti in America e Giappone, e alla fine ne abbiamo trovato uno assolutamente capace in Francia”.

“Da giovane volevo fare film con la musica, ma la musica mi ha rifiutato”, risponde poi il regista alla domanda sul perché abbia girato un musical. “Pensavo che la vita migliore fosse quella da compositore, cantante o musicista. Io non ho studiato per fare cinema, non so recitare, non so fare musica, per un lavoro del genere è importante circondarsi di persone che sappiano offrirti quelle materie prime di cui non sei dotato. Il mio lavoro è un mix di caos e precisione, tutto inizia dal caos nella mia testa, ho delle immagini, e per fortuna ci sono persone intorno a me che riescono a comprendere questo caos e a trasformarlo in qualcosa di preciso”.

Infine, sulla distribuzione del suo film sulle piattaforme: “Quanto più è costoso un film, tante più persone ricche servono, e quando le trovi, può capitare che vai a finire anche sulle piattaforme. Adesso le piattaforme sono come il Covid, vogliono che ce ne stiamo tutti a casa. In realtà il cinema va in una direzione opposta, ma questa sembra essere la nuova strada”.

Annette uscirà nelle sale italiane il 2 dicembre, distribuito da I Wonder Pictures, in collaborazione con Koch Media e Wise Pictures.

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