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TORINOFILMLAB 2021

30 progetti in vetrina al 14° TFL Meeting Event

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- Dal 29 all’1 dicembre, oltre 200 professionisti si sono riuniti al TorinoFilmLab in cerca di sinergie e per gettare le basi di film futuri. Il TFL proseguirà online dal 6 al 10 dicembre

30 progetti in vetrina al 14° TFL Meeting Event
Il produttore Alex Lafuente e la regista Andrea Jaurrieta presentano il loro progetto, Nina, al 14° TFL Meeting Event

Julia Ducournau (vincitrice della Palma d’Oro 2021 per Titane [+leggi anche:
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) partecipò al TorinoFilmLab con il suo primo film, Raw [+leggi anche:
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; Michelangelo Frammartino (Premio Speciale della Giuria a Venezia quest’anno per Il buco [+leggi anche:
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) avviò sempre lì la realizzazione del suo lungometraggio d’esordio, Le quattro volte [+leggi anche:
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– e questo solo per citare due di una lunga serie di promettenti cineasti che hanno mosso i loro primi passi al lab torinese e hanno ottenuto poi riconoscimenti in tutto il mondo. “L’obiettivo del TFL è sempre stato quello di essere una fucina non solo di progetti, ma di talenti, dove i filmmaker possono lanciare le loro carriere”: parola di Mercedes Fernandez Alonso, Managing Director del laboratorio di formazione, sviluppo e finanziamento internazionale con sede nel capoluogo piemontese, giunto quest’anno alla sua 14ma edizione, e che nel solo 2021 ha visto 23 lungometraggi che portano il suo marchio esordire in importanti festival internazionali; tra questi, Natural Light [+leggi anche:
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di Dénes Nagy, vincitore dell'Orso d'argento per la miglior regia a Berlino, e Pilgrims [+leggi anche:
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di Laurynas Bareiša, proclamato miglior film della sezione Orizzonti a Venezia.

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Dalla sua fondazione nel 2008, sono 144 i film targati TFL che sono stati completati con successo, coinvolgendo oltre 1500 autori e professionisti nei suoi programmi di formazione e sviluppo: e anche quest’anno, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, la macchina procede a pieno ritmo. Dal 29 all’1 dicembre, al Meeting Event tornato in presenza (dopo l’edizione online dello scorso anno) alla Scuola Holden di Torino, 55 tra sceneggiatori, registi e produttori da 36 paesi hanno presentato i loro progetti davanti a un pubblico di 150 professionisti in cerca di nuovi autori e film su cui puntare. I 20 progetti di ScritpLab, il programma focalizzato sullo sviluppo di sceneggiature, e i 10 progetti di FeatureLab, dedicato a opere prime o seconde sia di finzione che documentari in fase avanzata di sviluppo, sono stati come sempre al centro delle attività e degli incontri one-to-one.

“Non è stato possibile organizzare il Meeting Event come in passato, con 300-350 persone, per via delle capienze e di altre difficoltà, ma per noi era importante che i partecipanti si incontrassero dal vivo, così abbiamo optato per un’edizione più ridotta, un po’ come era all’inizio”, ci spiega Agata Czerner, Head of Operations del TFL. “E questa dimensione più intima, a sentire gli ospiti e noi dello staff, si è rivelata efficace. Tuttavia, a fronte di un centinaio di persone in meno, il numero dei meeting individuali programmati non è sceso: in questi due giorni, ne abbiamo contati 450”. E il TFL Meeting Event, quest’anno, non finisce qui: avrà un seguito anche online, dal 6 al 10 dicembre. “I progetti saranno ancora disponibili per appuntamenti con chi non è potuto essere presente a Torino”, prosegue Czerner, “in più ci saranno dei panel concepiti ad hoc, avremo una sezione dedicata alle interviste con i nostri alumni i cui film sono usciti quest’anno e saranno presentati i progetti vincitori dei nostri fondi”.

Uno sguardo ai titoli di quest’anno. Osservano Violeta Bava e Vincenzo Bugno, rispettivamente Head of Studies e curatore di FeatureLab: “La pandemia è stata (ed è) non solo un momento di pericolo e paura, ma anche di intima creatività. I progetti sono molto vicini agli universi dei rispettivi registi”. Si va dal titolo israeliano Home di Or Sinai (sviluppato in ScriptLab l’anno scorso), in cui la 50enne Bella, dopo aver lavorato come domestica presso una famiglia in Israele per 15 anni, decide di tornare nella sua Ucraina, per ritrovare la sua famiglia e se stessa, scoprendo però che la sua famiglia non ha più bisogno di lei; c’è poi l’esplorazione delle gioie della vita rurale in Dayao Swims Against The Flow del regista cinese Thao Zang (prodotto dalla francese House of Fire); di produzione francese (Aurora Films) è anche il titolo diretto dalla regista mongola Lkhagvadulam Purev-Ochir, Ze, in cui un giovane sciamano si innamora di una ragazza complicata che sconvolge il suo fragile mondo. Dalla Spagna proviene il western contemporaneo dal grande potenziale commerciale Nina [+leggi anche:
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intervista: Andrea Jaurrieta
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, di Andrea Jaurrieta (nominata al Goya 2019 per il suo film d’esordio Ana de día [+leggi anche:
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), dove la tostissima donna del titolo torna dopo trent’anni nel suo villaggio natale per vendicarsi con l’uomo che ha abusato di lei. Dalla Finlandia si segnala Family Time [+leggi anche:
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di Tia Kuovo, prodotto da Jussi Rantamäki (già produttore di The Happiest Day In The Life Of Olli Mäki [+leggi anche:
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e Scompartimento n.6 [+leggi anche:
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intervista: Juho Kuosmanen
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, entrambi premiati a Cannes), uno studio umoristico sulle dinamiche di una famiglia finlandese in cui ci si chiede perché sia così difficile essere una famiglia felice.

Provengono da 20 paesi differenti i 20 progetti della selezione ScriptLab di quest’anno (guidata da Eva Svenstedt Ward e curata da Amra Bakšić Čamo), 14 dei quali sono opere prime e quattro sono diretti da donne provenienti dall’America del Sud o Centrale: Contemporary Road dell’argentina Alessia Chiesa, Cost of Living della brasiliana Moara Passoni, Deeper della venezuelana Virginia Urreiztieta, The Wolf Will Tear Your Immaculate Hands della costaricana Nathalie Álvarez Mesén (selezionata quest’anno nella Quinzaine des Réalisateurs de Cannes con Clara Sola [+leggi anche:
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intervista: Nathalie Álvarez Mesén
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). Tra i progetti in fase iniziale di sviluppo, Incandescent della britannica Dee Meaden, una commedia “scomoda” nata dalle riflessioni sulle reazioni degli uomini al movimento Me Too, con protagonista un giovane attore che ha un’idea antiquata della mascolinità; The Future is an Elder Cow, secondo lungometraggio della regista greca Janis Rafa (Kala Azar [+leggi anche:
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intervista: Janis Rafa
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, presentato a Rotterdam 2020), che sullo sfondo di una crisi ecologica generale ritrae una coesistenza sempre più problematica tra uomini e animali, in un villaggio devastato dall'infertilità dove donne incinte partoriscono vitelli e cuccioli di lupi; e infine, un’altra opera seconda, The Mountain Bride dell’italiana Mauro Delpero (Maternal [+leggi anche:
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intervista: Maura Delpero
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), ambientata in una piccola comunità montana sulle Alpi italiane alla fine della Seconda guerra mondiale, con tre sorelle la cui vita viene sconvolta dall’arrivo di un gruppo di soldati in cerca di riparo.

La deadline per la prossima edizione di FeatureLab è fissata al 17 gennaio 2022.

I progetti presentati al 14° TFL Meeting Event:

FeatureLab

Cuerpo Celeste - Nayra Ilic García (Cile)
Produzione: Dominga Ortúzar, Oro Films

Dayao Swims Against The Flow - Tao Zhang (Francia)
Produzione: Vincent Wang, House of Fire

Family Time [+leggi anche:
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intervista: Tia Kouvo
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- Tia Kouvo (Finlandia) (opera prima)
Produzione: Jussi Rantamäki, Aamu Film Company

Hamlet From The Slum - Ahmed Fawzi-Saleh (Egitto/Stati Uniti)
Produzione: Ahmed Amer, A. A. Films

Home - Or Sinai (Israele) (opera prima)
Produzione: Adi Bar Yossef

Little Trouble Girls - Urška Djukić (Slovenia) (opera prima)
Produzione: Marina Gumzi, Nosorogi

Nina [+leggi anche:
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intervista: Andrea Jaurrieta
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- Andrea Jaurrieta (Spagna)
Produzione: Alex Lafuente, Bteam Pictures, Icónica

The Green Parrot - Elsa Kremser, Levin Peter (Austria)
Produzione: Lixi Frank, Panama Film

Things That You Kill - Alireza Khatami (Francia)
Produzione: Elisa Sepulveda Ruddoff, Fulgurance

Ze - Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia) (opera prima)
Produzione: Katia Khazak, Aurora Films

ScriptLab

Contemporary Road - Alessia Chiesa (Argentina)
Cost of Living - Moara Passoni (Brasile) (opera prima)
Dead Sheep’s Wool - Rhys Jones (Regno Unito) (opera prima)
Deeper - Virginia Urreiztieta (Venezuela) (opera prima)
Francis - Ian Barling (Stati Uniti) (opera prima)
Incandescent - Dee Meaden (Regno Unito) (opera prima)
Land of Ferns - Ester Martin Bergsmark (Svezia) scritto da Jessika Jankert (Svezia)
LazarusDeben Van Dam (Belgio) (opera prima)
Medusas - Ely Chevillot (Belgio) (opera prima)
Monument - Christoph Rainer (Austria) (opera prima)
Moseć - Miroslav Sikavica (Croazia) co-sceneggiato da Marija Šimoković Sikavica (Croazia) (opera prima)
Resonance - Yordan Petkov (Bulgaria) (opera prima)
Rubikon - Levente Kölcsey (Ungheria) (opera prima)
Soon We Will All Be History Here - Saeed Taji Farouky (Regno Unito/Giordania) (opera prima di finzione)
The Crux - Ulrike Tony Vahl (Germania) (opera prima)
The Future Is An Elder Cow - Janis Rafa (Paesi Bassi/Grecia)
The Mountain Bride - Maura Delpero (Italia)
The New Illusion - Jasmin Gordon (Svizzera/Stati Uniti) co-sceneggiato da Julien Bouissoux (Francia/Svizzera) (opera prima)
The Wolf Will Tear Your Immaculate Hands - Nathalie Álvarez Mesén (Svezia/Costa Rica)
Unfinishing Painting - Catarina Vasconcelos (Portogallo)

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