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SUNDANCE 2022 Concorso World Cinema Dramatic

Recensione: Gentle

di 

- Nel loro film di finzione, gli ungheresi László Csuja e Anna Nemes seguono in maniera molto fisica la scia dolorosa e commovente di una campionessa di bodybuilding e del suo allenatore

Recensione: Gentle
Csaba Krisztik ed Eszter Csonka in Gentle

"Valeva la pena soffrire così tanto. Ora tutto ha un senso". Nel mondo del bodybuilding, la ricerca della performance assume proporzioni assolutamente straordinarie. Esercizi a oltranza, dieta ascetica (nelle competizioni mondiali i concorrenti perdono in media il 74% della massa grassa dei loro corpi gravemente disidratati) e costosa batteria di farmaci più o meno legali (dagli steroidi anabolizzanti agli integratori alimentari): un'ossessione permanente per la perfezione domina il quotidiano con l'obiettivo di scolpire il proprio aspetto e brillare il giorno delle gare sotto i riflettori e tra gli applausi. È sotto questo giogo e in questi sogni di gloria che vivono la bionda Edina (Eszter Csonka) e il suo allenatore Ádám (György Turós), i due protagonisti dell'intenso Gentle [+leggi anche:
trailer
intervista: László Csuja e Anna Nemes
scheda film
]
degli ungheresi László Csuja (al suo secondo lungometraggio di finzione dopo Blossom Valley [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: László Csuja
scheda film
]
, premiato nel 2018 a Karlovy Vary) e Anna Nemes, presentato al Festival di Sundance, nel concorso World Cinema Dramatic.

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Incentrato sulla giovane donna, il film tesse la sua struttura il più vicino possibile a questi corpi deformati dagli sforzi, in una zona grigia che mescola narcisismo e masochismo, ambizione e schiavitù, l'aspirazione ad essere amata e i complessi segreti. Perché se la silhouette di Edina le vale una qualificazione ai mondiali a coronamento di anni di duro lavoro sotto il dominio spietato del suo compagno Ádám (ex campione), la sua mancanza di grazia costituisce un handicap ("non sembri una fitness girl in bikini", "ti muovi come un robot pazzo. Siamo su un altro livello. Sii elegante, sii più femminile") che le impedisce di ottenere contratti di sponsorizzazione. I soldi necessari per il programma di allenamento (iniezioni e pillole tra sessioni estremamente dure dove viene spinta al limite sollevando pesi in palestra o pedalando su una cyclette a casa), Edina sarà quindi costretta a raccoglierli lavorando come escort, per appuntamenti garantiti senza penetrazione in cui il suo fisico fenomenale attira individui curiosi, uno dei quali, Krisztián (Csaba Krisztik), le apre orizzonti di dolcezza e tenerezza: un'altra esistenza è possibile? Ma il mondiale si avvicina e il carico di lavoro aumenta pericolosamente...

Esplorazione quasi documentaristica (avvolta nella fotografia molto curata firmata Zágon Nagy e inquadrata con una forza minimalista molto espressiva) dietro le quinte di un ambiente ultra-codificato, Gentle cesella in modo nitido un bellissimo ritratto di donna (un ruolo eccezionale per Eszter Csonka). Analizzando i meccanismi della dominazione (fornendo in particolare alcuni indizi psicologici attraverso un breve soggiorno nella fattoria del padre di Edina), il film è decisamente fuori dal comune e riesce a mantenere l'equilibrio tra la stranezza di un tuffo tra i "freak" e il destino quasi cristiano di una giovane donna normale dietro la sua apparenza straordinaria.

Prodotto dagli ungheresi di FocusFox con i tedeschi di Komplizen Film e ZDF/Arte, Gentle è venduto nel mondo da Films Boutique.


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(Tradotto dal francese)

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