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BERLINALE 2022 Encounters

Recensione: Coma

di 

- BERLINALE 2022: Bertrand Bonello propone un avvincente film sperimentale, un gesto artigianale di genio creativo e libero, al tempo di confinamenti e fughe mentali nel profondo

Recensione: Coma
Louise Labeque in Coma

Cosa fa un grande artista quando la peste moderna ferma il mondo e mette in stand-by i suoi grandi progetti? Crea qualcosa con i mezzi a disposizione, e se si chiama Bertrand Bonello, il risultato è una vivida prova che un alchimista delle immagini e della psiche ha bisogno di ben poco per realizzare opere di prim'ordine, anche nei campi più audaci, in quel limbo dove le persone più pazze sembrano essere le più sagge, nella nebbia dei sogni dove i viaggiatori dello spirito sfuggono agli eccessi contemporanei a rischio di esserne inghiottiti. Tale è il progetto giocoso e arcano di Coma [+leggi anche:
trailer
intervista: Bertrand Bonello
scheda film
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, presentato al concorso Encounters della 72ma Berlinale, un film del tutto sperimentale che sonda le profondità dell’esistenza e, confinato ma interconnesso, riflette sulla questione del libero arbitrio in un mondo di controllo, di paure suggestive e di terribile fame di potere.

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Se tutto questo vi suona enigmatico, è normale, perché niente è normale quando una giovane donna (Louise Labeque) affronta l'isolamento, confinata nel suo appartamento, oscillando tra la noia estrema e il sollievo di sfuggire agli sguardi e al giudizio degli altri. Si trova così in balia del flusso dei suoi pensieri, dalle soap opere ipnotiche (rappresentate nel film da una casa delle bambole con Barbie e Ken che parlano in vaudeville sentimentali, con risate registrate che scandiscono le loro conversazioni) ai consigli cabalistici di benessere (ma anche meteorologicoi e culinari) dal canale YouTube della guru Patricia Coma (Julia Faure), passando per la "Free Zone" dei sogni (una spaventosa foresta in bianco e nero) e chat su zoom con le amiche dove si confrontano i meriti dei serial killer. Un incastro di livelli sviluppato dal regista (attraverso una ripetizione di sequenze che concatenano quattro tipi di segnali) per scendere nel subconscio, a rischio di farsi divorare l'anima.

È una mappa invisibile, poetica, filosofico-caotica quella che Bertrand Bonello disegna in Coma, un'esperienza immersiva di ricentramento del sé tra la vita e la morte, un saggio frammentario sul cambiamento, un ritratto indiretto di una giovane generazione sofferente, un criptico dispaccio di messaggi in codice che si preparano all'alba nel cuore della notte cannibalistica del mondo, "cose ​​impossibili da vedere altrove e che altri non vedranno". Mescolando forme molto diverse (anche l'animazione), il regista (che ha anche composto l'ottima musica) si impossessa del territorio sperimentale con un uso percettivo e profetico di idee telescopiche, destinato ad affascinare i suoi estimatori e tutte le menti avventurose e aperte. Coloro che Coma lascerà sconcertati, invece, avranno senza dubbio un'altra possibilità in futuro di rivedere quello che diventerà inevitabilmente un film cult.

Prodotto da Les Films du Bélier, My New Picture e Remembers Production, Coma è venduto nel mondo da Best Friend Forever.

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(Tradotto dal francese)

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