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BERLINALE 2022 Berlinale Special

Recensione: Occhiali neri

di 

- BERLINALE 2022: Dario Argento torna con un film di cui si salva poco o nulla

Recensione: Occhiali neri
Ilenia Pastorelli e Asia Argento in Occhiali neri

Emerald Fennell ha provato a giocare con il concetto di “prostituta morta” in Una donna promettente [+leggi anche:
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, ma chiaramente, non aveva senso: nel nuovo film di Dario Argento Occhiali neri [+leggi anche:
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, basta esattamente "un Mississippi" perché un'altra prostituta si ritrovi morta, ancora una volta. Non ci si può aspettare che il regista italiano, ormai ottantenne, cambi improvvisamente i suoi gusti. Ma una première alla Berlinale di un film poco riuscito come questo è un po’ troppo, anche se sono passati dieci anni dal suo ultimo lavoro.

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Ad ogni modo, sembra che, in generale, le prostitute di Roma se la passino male (anche senza che un pazzo che cambia continuamente il colore del suo furgone le pedini). Diana (Ilenia Pastorelli) ha appena avuto una serie di pessimi clienti, ma dopo una spiacevole conversazione su una pratica sessuale, scappa e ha un incidente stradale. Un uomo muore e sua moglie va in coma. Sopravvive solo il loro figlio, Chin (Xinyu Zhang), che viene presto mandato dalle suore (d’altronde siamo in Italia). Quanto a Diana, perde la vista e Asia Argento la aiuta a riprendersi.

Niente paura, però: l’amabile Argento non ha attitudini malvagie qui, anche se ci vuole un pò per smettere di immaginare che il suo personaggio possa spingere Diana sotto un autobus, solo per il gusto di farlo. Legano fra loro, ma Diana, in preda ai sensi di colpa, si avvicina anche al ragazzo e i due stringono un'improbabile amicizia in stile Gloria. Francamente, è tutto così banale che è quasi un sollievo vedere l’assassino tornare dopo una lunga siesta, o qualunque cosa facciano gli assassini quando danno alle loro vittime un po' di tempo per imparare a difendersi. Forse è semplice cortesia.

Diana sfrutta al meglio questo tempo extra poiché, sebbene sia cieca, deve continuare a lavorare. Dopo un incontro con il suo cliente abituale, lo spettatore inizia a distrarsi, il che la dice lunga sul ritmo del film. Come ti prepari per un cliente quando, priva della vista, hai difficoltà persino a muoverti dentro casa tua? Ti aiutano gli altri (e speriamo che il povero Chin non sia tra questi) quando si tratta di ceretta, rasoi affilati o biancheria intima complicata da indossare?

Nella generosa descrizione del film da parte della Berlinale si accenna a una "lotta di classe", ma nel complesso è una storia semplice che sembra una versione molto più trash di Gli occhi della notte con Audrey Hepburn. C'è un assassino che sembra avere problemi personali con Diana (quindi non si capisce perché se la sia presa anche con altre ragazze), due persone che stanno cercando di uscirne vive e un gruppo di poliziotti idioti.

Questo di per sé non è un problema, ma l'insieme è antiquato nel peggior senso del termine, visivamente privo di fantasia e, in breve, pigro. A pensarci bene, nel malinconico programma d'autore della Berlinale, almeno ci regala l'immagine di una ragazza cieca con gli occhiali da sole che corre in minigonna attraverso i boschi nel cuore della notte e finisce per essere attaccata dai serpenti (il che è del tutto esilarante). Assassino che odia le donne o no, deve averne abbastanza di quei fottuti serpenti in quel fottuto fiume.

Occhiali scuri è una coproduzione italo-francese guidata da Urania Pictures, e coprodotta da Getaway Films e RAI Cinema. Le vendite sono gestite da Wild Bunch International.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 11/02/2022: Berlinale 2022 - Occhiali neri

39 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Dario Argento, Asia Argento, Ilenia Pastorelli, Conchita Airoldi, Massimiliano Orfei, Laurentina Guidotti
© 2022 Fabrizio de Gennaro & Dario Caruso for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it, dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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