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FILM / RECENSIONI Italia

Recensione: Corro da te

di 

- Riccardo Milani rivisita la commedia francese Tutti in piedi mettendo in scena “il peggior italiano possibile” e trattando con ironia il tema della disabilità

Recensione: Corro da te
Pierfrancesco Favino e Miriam Leone in Corro da te

Spaccone, millantatore, seduttore seriale, insensibile, fanatico della forma fisica. È “il peggior italiano possibile”, a detta del suo stesso regista, quello ritratto in Corro da te [+leggi anche:
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, l’ultimo film di Riccardo Milani, che Vision Distribution distribuisce dal 17 marzo in 470 sale italiane. Remake nostrano della commedia francese Tutti in piedi [+leggi anche:
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di Franck Dubosc, il nuovo lungometraggio dell’autore di Come un gatto in tangenziale [+leggi anche:
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vede Pierfrancesco Favino nel ruolo che fu di Franck Dubosc e Miriam Leone, di recente molto apprezzata per la sua interpretazione di Eva Kant in Diabolik [+leggi anche:
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, nei panni della donna luminosa ed empatica che dal basso della sua sedia a rotelle lo fa vacillare (in Francia era Alexandra Lamy).

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Cosa mette in relazione questi due personaggi, evidentemente così distanti? Una vile scommessa. Single incallito, cinquantenne (ma lui ci tiene a precisare che di anni ne ha ancora 49), dirigente di un importante marchio di scarpe da corsa che non ne vuole sapere di arruolare atleti paralimpici come testimonial, Gianni (Favino) seduce le donne cambiando nome di volta in volta e fingendo di essere sempre un altro, per poi vantarsi delle sue avventure con gli amici al circolo. Neanche la morte di sua madre gli tira fuori un pizzico di umanità, anzi. Mentre è a casa di quest’ultima per sistemare le sue cose, la giovane e prorompente vicina di casa Alessia (Pilar Fogliati) bussa alla sua porta, e trovandolo seduto casualmente sulla sedia a rotelle appartenuta alla madre defunta, gli si propone come badante. E lui, intravedendo la possibilità di una nuova succulenta conquista, non ci pensa due volte: si finge disabile.

Le cose però non vanno esattamente come previsto; Alessia, ben più furba di lui, ha altri piani in mente: presentare a Gianni sua sorella maggiore – e single – Chiara (Leone), anche lei costretta su una sedia a rotelle a seguito di un incidente. L’occasione per questo singolare incontro al buio è un pranzo di famiglia in campagna all’insegna degli equivoci e della cocente delusione di lui (“Avevi puntato la ragazzina e invece ti tocca la paralitica” gli sussurra a tavola la cinica nonna Margherita, incarnata dalla compianta Piera Degli Esposti nella sua ultima apparizione al cinema, in un ruolo ritagliato apposta per lei). Ma superato il disagio (persino fastidio) iniziale, Gianni non demorde e alza il tiro: sedurrà “la paralitica”, la sfida con i suoi amici è lanciata.

Non è difficile prevedere gli sviluppi della storia: Chiara è una donna positiva, dinamica, interessante, gioca a tennis, suona il violino, è bellissima e ha un sorriso che apre il cuore. Il suo coraggio e la sua voglia di vivere travolgono Gianni, che il vero handicap ce l’ha nella sua testa. Il tema della disabilità è trattato senza retorica, pietismo o ansia di correttezza; la coppia Favino-Leone funziona, così come i personaggi secondari, tra cui spicca Vanessa Scalera nei panni della segretaria Luciana, che, a differenza dell’originale francese, è una figura ben più consapevole e critica verso Gianni e i suoi squallidi giochi. Una commedia romantica ma graffiante per il grande pubblico, che tocca temi come l’ossessione per la perfezione fisica, la paura del diverso e l’accettazione di sé con intelligenza e divertimento.

Corro da te è prodotto da Wildside e Vision Distribution con la collaborazione di Sky e Amazon Prime Video.

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