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CANNES 2022 Semaine de la Critique

Recensione: Tutti amano Jeanne

di 

- CANNES 2022: Blanche Gardin è bravissima in questo racconto di Céline Devaux su una donna che non chiedeva molto dalla vita, solo di poter salvare il mondo

Recensione: Tutti amano Jeanne
Blanche Gardin in Tutti amano Jeanne

La regista Céline Devaux - che presenta il suo film Tutti amano Jeanne [+leggi anche:
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alla Settimana della Critica di Cannes - punta certamente in alto. La sua protagonista, Jeanne (Blanche Gardin, tanto esilarante in France [+leggi anche:
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, la satira di Bruno Dumont dello scorso anno), non vuole solo avere successo, ma vuole davvero cambiare le cose.

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Con un'inclinazione ecologica, la protagonista escogita una "macchina per la pulizia del mare". Il concetto è davvero nobile, ma le cose vanno terribilmente male durante il suo lancio tanto pubblicizzato. C'è quasi qualcosa alla Bridget Jones nell'umiliazione pubblica che ne segue, che si diffonde rapidamente a causa di quella maledizione che è l'Internet. Ma Jeanne fa del suo meglio per tenere la testa alta, ripetendo il mantra "sei fantastica e fai cose fantastiche", anche se probabilmente non ha mai aiutato nessuno. C'è una vocina, o meglio un fantasma animato che sembra il Cugino Itt della Famiglia Addams, che mette in discussione ogni sua mossa e ogni suo outfit. E, soprattutto, mancano i soldi. Tutto ciò che le rimane è un appartamento in Portogallo, vuoto da quando la madre è scomparsa prematuramente.

Semplice ma sorprendentemente toccante, Tout le monde aime Jeanne è un film sui momenti di mezzo: tra una carriera e l'altra, tra storie d'amore, e persino tra un appartamento e il successivo. Jeanne, una persona considerata "promettente" che difficilmente ha mantenuto quella condizione, parte per il suo breve viaggio verso il nulla. Però trova qualcosa per caso, o addirittura qualcuno: Jean (Laurent Lafitte), uno strano ragazzo che si ricorda di lei dai tempi del liceo.

Questo incontro tra due persone così distrutte che non dovrebbero più essere in grado di funzionare, ha un che di familiare. Ma ricordano anche di tempi molto più semplici, quando tutto era davanti a loro, non dietro. "Mi piace guardarti mentre mi guardi", diceva Vicky Krieps al suo ammiratore in un altro titolo di Cannes, Corsage [+leggi anche:
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, e Jeanne potrebbe provare la stessa identica sensazione. Quest'uomo la conosce come la ragazza popolare, quella che aveva tutto, il che può essere allettante, ovviamente, soprattutto in tempi di crisi e di scarsa autostima.

Ciò che accade dopo che i due uniscono le forze è toccante ma non sentimentale: questi due non si comportano così. Jean sembra avere un rapporto piuttosto disinvolto con la legge, soprattutto per quanto riguarda i furti, e lui stesso ha vissuto momenti difficili, tra cui un episodio psicotico che è culminato con il " benedire un poliziotto con il vino". Per quanto riguarda Jeanne, ha bisogno di capire quale sarà la sua prossima mossa, e fare qualcosa che non aveva affatto voglia di fare: affrontare la perdita di sua madre.

La sua morte, così come la sua presenza, diventa impossibile da ignorare quando Jeanne si mette pigramente a pulire l'appartamento, un po' come in Petite Maman [+leggi anche:
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di Céline Sciamma. Le cose brutte, le parole offensive, iniziano lentamente ad affievolirsi: ciò che rimane è il ricordo delle tasche di sua madre, sempre piene di zucchero rubato ossessivamente dai bar. C'è un momento in cui il film diventa un po' più cupo, ma anche più affettuoso nei confronti di Jeanne: una donna che non chiedeva molto dalla vita, solo di poter salvare il mondo

Tutti amano Jeanne è stato scritto da Céline Devaux e prodotto da Les Films du Worso (Francia). Il film è stato coprodotto dalla compagnia portoghese O Som e a Fúria, e le sue vendite sono gestite da Elle Driver.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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