17/06/2022 - Pierre Földes realizza un accattivante adattamento dei racconti di Haruki Murakami, trovando la lunghezza d'onda ideale tra sottigliezza narrativa e apertura al grande pubblico

"Non abbiamo scelta: dobbiamo affrontare Worm. Che l'esito sia fatale o vittorioso, nessuno lo saprà mai, e anche se riusciremo a sconfiggerlo, nessuno si congratulerà con noi, nessuno saprà mai che una simile battaglia si è svolta sotto i loro piedi". Quando un evento traumatico scuote le nostre fondamenta, gettandoci di nuovo nello specchio della nostra oscurità interiore, delle nostre paure represse perseguitate dai fantasmi delle nostre debolezze e delle nostre vite non vissute, "possiamo ancora sperare che ci sia vita da qualche parte" e che ci sia un passaggio sotterraneo verso la luce.

È nel cuore di questo processo di confronto karmico e di rinascita, dove "ciò che è visibile a tutti non è la cosa più importante", che Pierre Földes si è immerso adattando e assemblando alcuni racconti di uno dei maestri della letteratura mondiale contemporanea: il giapponese Haruki Murakami, esperto di strani territori al confine tra realismo e magia. Saules Aveugles, Femme Endormie [+leggi anche:
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intervista: Pierre Földes
scheda film], il primo lungometraggio del regista e compositore cosmopolita (nato negli Stati Uniti da genitori ungheresi e britannici, e cresciuto a Parigi), presentato in concorso al 41mo Festival del cinema d’animazione di Annecy, cattura tutto il fascino di una narrazione a più livelli e la lunghezza d'onda unica di un'essenza singolare.

In apparenza, però, tutto sembra semplice. Pochi giorni dopo il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone nel marzo 2011, la coppia Kyoko-Komura inizia a disintegrarsi velocemente, con la prima lascia il secondo all’improvviso ("vivere con te è come vivere con una bolla d'aria"), lasciandolo completamente stordito, con la sua vita quotidiana che galleggia tra vuoto, rimpianti e ricordi. Per Katagiri, suo collega nel reparto prestiti della Tokyo Security Trust Bank, la situazione non è certo migliore: nessuno ama questo corpulento scapolo 44enne che si trova professionalmente con le spalle al muro. Ma mentre i media trasmettono i resoconti della devastazione subita dal Paese, i nostri due uomini vedono aprirsi una porta sulla loro percezione del mondo, Komura attraverso una misteriosa missione a Hokkaidō (per consegnare una piccola scatola) e Katagiri con l'apparizione di un personaggio fantastico (l'enorme rana Frog) che lo arruola in un conflitto cosmico contro le forze del caos per salvare Tokyo, minacciata dalla distruzione totale sette giorni dopo...

Nietzsche ("la più grande saggezza è non aver paura di niente"), Fort Apache di John Ford ("se si vedevano gli indiani, era perché non c'erano davvero"), Conrad ("la vera paura è quella che l'uomo prova di fronte alla sua immaginazione"), Hemingway ("il vero valore della nostra esistenza non è determinato dalle nostre vittorie, ma dalle nostre sconfitte"): varie chiavi di lettura sono disseminate in Saules Aveugles, Femme Endormie, ma soprattutto il film riesce perfettamente a coniugare il piacere di una narrazione appassionante e ricca (una sceneggiatura a incastro molto ben costruita dal regista, con avanzamenti paralleli, flashback, sogni, mondo "normale" e fantasia, ecc.) con un'animazione accessibile a tutti i pubblici. Pierre Földes riesce a vincere la sfida (entusiasmante ma tutt'altro che scontata sulla carta) di adattare Haruki Murakami rimanendo se stesso.

Prodotto dalle società francesi Cinéma Defacto e Miyu Productions e coprodotto dai loro connazionali di Studio MA, di Arte France Cinéma e di Auvergne-Rhône-Alpes Cinéma, dai canadesi di micro_scope e di Production l’Unité Centrale, dagli olandesi di Original Picture e dai lussemburghesi di Doghouse Films, Saules Aveugles, Femme Endormie è venduto nel mondo da The Match Factory.

(Tradotto dal francese)