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KARLOVY VARY 2022 Proxima

Recensione: And Then There Was Love…

di 

- Il secondo lungometraggio di Šimon Holý è una commedia bizzarra e malinconica su due generazioni che lottano per capirsi

Recensione: And Then There Was Love…

Selezionato nella sezione Proxima del Festival di Karlovy Vary di quest'anno, il secondo film del giovane regista Šimon Holý è una commedia eccentrica e malinconica caratterizzata da una struttura narrativa lineare e da una buona dose di umorismo impassibile. Holý aveva debuttato con Mirrors in the Dark [+leggi anche:
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intervista: Šimon Holý
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l'anno scorso, storia di una ballerina a un bivio nella sua vita, proiettato allo stesso festival ceco.

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Il suo nuovo film, intitolato And Then There Was Love... [+leggi anche:
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, ruota attorno a una donna di 60 anni di nome Kristýna (Pavla Tomicová), senza speranza, depressa e in una disperata ricerca dell'amore. In qualche modo, Kristýna è convinta che il modo migliore per gestire i suoi numerosi problemi sia andare negli altopiani di Vysočina. Lì vedrà una chiromante, Zena (Tereza Hofová), che le farà pagare più di 600 euro per un breve soggiorno nella sua casa di campagna in mezzo al nulla e per leggerle i tarocchi. Ma Kristýna non andrà negli altipiani da sola, poiché costringerà la sua riluttante figlia Sára (Sára Venclovská), sulla trentina, a venire con lei e sottoporsi a questa strana "terapia esoterica".

Nel complesso, Tomicová e Venclovská fanno un buon lavoro nel ritrarre i due personaggi principali. Kristýna è piena di frustrazioni e demoni del suo passato, e sembra disposta a credere a tutto ciò che possa tirarla un po’ su. Sembra far fatica ad accettare che non è più giovane. Ma non aspettatevi di vedere una signora ossessionata da cosmetici, chirurgia plastica o sguardi giovanili. Ciò che a Kristýna manca di più è forse la spensieratezza e la libertà della sua giovinezza, e questo rende il suo personaggio meno stereotipato e molto più gradevole. Nel frattempo, Sára sembra essere una donna più razionale e concreta che stenta a capire perché sua madre continui a fare così tante scelte sbagliate, tra cui un goffo flirt con un collega distratto che potrebbe essere suo figlio.

I loro conflitti consentono a Holý di esplorare con sufficiente profondità temi come lo scontro intergenerazionale e il crescere in una famiglia disfunzionale. Sebbene questi non siano certamente argomenti nuovi, il regista riesce a renderli molto chiari sullo schermo attraverso dispositivi comici intelligenti e coinvolgenti dialoghi intimi.

Qui, la chiromante agisce come una sorta di strano mediatore. Gli spettatori potrebbero essere indecisi se etichettarla come una ciarlatana o come qualcuno che crede sinceramente nell'arte della lettura delle carte come strumento per aiutare le persone. È interessante notare che il personaggio viene introdotto attraverso una storia di Instagram, in cui afferma che questo sarà "il primo e ultimo video" che pubblicherà perché sente che "deve farlo". La verità è che sta promuovendo la sua "esperienza di lettura delle carte" attraverso una sorta di bizzarro annuncio pubblicitario comparativo, giacché non si farà pagare "20 euro per rispondere a una sola domanda" come ha fatto di recente qualcun altro.

La chiusura dell'arco narrativo rende abbastanza giustizia allo sviluppo dei personaggi, e l'ultima scena (l'ultima inquadratura in particolare) lascia un tocco di ambiguità sul personaggio di Zena e le sue attività di lettura delle carte che alcuni spettatori potrebbero davvero apprezzare.

And Then There Was Love…. È una produzione ceca guidata dalla società di Hudlice šššššFilm e la compagnia di Praga Aerofilms.

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(Tradotto dall'inglese)

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