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VENEZIA 2022 Orizzonti

Recensione: Pour la France

di 

- VENEZIA 2022: Rachid Hami firma un'opera ampia e sensibile sul posto di ciascuno e il riconoscimento degli altri nel microcosmo familiare e nel macrocosmo della Francia

Recensione: Pour la France
Shaïn Boumedine e Karim Leklou in Pour la France

"Cosa è successo? - Hanno detto che è stato un incidente". Aïssa, brillante ragazzo di 23 anni che aveva scelto di entrare nell'esercito e nell'accademia militare di Saint-Cyr dopo gli studi in Scienze Politiche, è annegato nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2012 durante un episodio di nonnismo collettivo (soprannominato “trasmissione di tradizioni ” e guidato, fuori dal controllo gerarchico, da allievi del secondo anno). Per la sua famiglia, è uno shock e un'afflizione totale. Questo tragico evento è realmente accaduto al fratello del cineasta francese Rachid Hami che ha deciso di farne il filo conduttore del suo solido secondo lungometraggio, Pour la France [+leggi anche:
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intervista: Rachid Hami
scheda film
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, presentato nel programma Orizzonti della 79ma Mostra di Venezia (dove il regista aveva ha già presentato la sua opera prima, La Mélodie [+leggi anche:
recensione
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, nel 2017).

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Una delle maggiori qualità di questo film di finzione è che non va esattamente dove ci aspetteremmo (noi contro di loro, civili contro le uniformi, musulmani delle banlieue contro i rigidi seguaci del pennacchio), bensì, pur affrontando molte delle questioni più attuali della società francese in maniera molto sfumata, ritrae in particolare la ricerca di riscatto di Ismaël, il fratello maggiore del defunto. Tutto ciò in uno stile che volta le spalle al solito cinema d'autore realista sociale a favore di una fattura di ambizione classica (nel senso buono della parola), che viaggia dall'Algeria del passato a Taiwan (dove Aïssa aveva fatto uno scambio culturale).

Per Ismaël (l’ottimo Karim Leklou) e sua madre Nadia (Lubna Azabal) è una questione di principio: Aïssa (il raggiante Shaïn Boumedine), che "era fiero di essere a Saint-Cyr" deve ricevere gli onori di un sepoltura militare che è stata loro promessa prima di essere messa in dubbio (il giovane non è morto durante un'operazione esterna). Queste discussioni scandiscono l'intera trama, da un incontro all'altro, facendo emergere differenze sotto l'uniformità della divisa, il senso dell'onore di alcuni (il generale Caillard, interpretato da Laurent Lafitte) che si scontra con la rigida osservanza delle regole di altri. Nel frattempo, Ismaël, il figlio "deludente" che in passato ha preso strade poco raccomandabili, ricorda. Tornano a galla la loro infanzia e la loro fuga dall'Algeria nel 1992, nonostante la totale opposizione del padre Adil (Samir Guesmi) che riappare nella camera ardente, ma anche il viaggio di due anni prima a Taiwan per far visita ad Aïssa, un faccia a faccia cruciale tra i due fratelli.

In un film che rende un bellissimo omaggio al fratello, il regista varca i confini della visione spesso caricaturale dei francesi di origine nordafricana e delle periferie per restituire, a un livello molto umano (alcune scene sono inevitabilmente toccanti), tutta la complessità di quale sia il posto di ogni persona e il riconoscimento degli altri nel microcosmo familiare e nel macrocosmo della Francia. Arricchendo la linea chiara della sua storia (ha scritto la sceneggiatura con Ollivier Pourriol) con molteplici piccoli dettagli suggestivi, avvolgendo il tutto nell'eccellente musica di Dan Levy e dando a ciascuno dei suoi tre scenari spazio-temporali (il presente, l’Algeria, Taiwan) tutta l'attenzione necessaria per acquisire una vera identità visiva e atmosferica, Rachid Hami firma un'opera che è allo stesso tempo ampia e sensibile.

Prodotto da Mizar Films e coprodotto da France 2 Cinéma e dalla società taiwanaise Ma Studio, Pour la France è venduto nel mondo da mk2 Films.

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(Tradotto dal francese)


Photogallery 03/09/2022: Venezia 2022 - Pour la France

23 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Rachid Hami, Lubna Azabal, Shaïn Boumedine, Karim Leklou, Alberto Barbera
© 2022 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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