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VENEZIA 2022 Fuori concorso

Recensione: Music for Black Pigeons

di 

- VENEZIA 2022: I danesi Jørgen Leth e Andreas Koefoed offrono un'immersione profonda nei suoni e nei silenzi del jazz contemporaneo, dei suoi musicisti e dei loro pensieri

Recensione: Music for Black Pigeons

Il maestro danese di poesia e filmmaking sperimentale Jørgen Leth ritorna alla Mostra del Cinema di Venezia, dove si era presentato nel 2003 con Le cinque variazioni, in collaborazione con Lars von Trier. Quest’anno segna un doppio ritorno poiché Music for Black Pigeons [+leggi anche:
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intervista: Jørgen Leth e Andreas Koef…
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, co-diretto assieme all’acclamato connazionale e regista di documentari Andreas Koefoed (The Lost Leonardo [+leggi anche:
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intervista: Andreas Koefoed
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), e presentato fuori concorso, rappresenta una rara e molto attesa esplorazione artistica di Leth in una delle sue più grandi passioni: il jazz.

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Infatti, il suo film di debutto Stopforbud (in danese: superstrada con divieto di sosta, che si legge anche “Stop for Bud”) racconta del leggendario pianista americano Bud Powell. Girato a Copenaghen nel 1963, il film anticipa Round Midnight di Bertrand Tavernier, parzialmente basato sul soggiorno in Europa di Powell nel 1960. Al tempo, sia come poeta che come critico musicale, Leth celebrava le gesta di Thelonious Monk, Stan Getz e di altri grandi americani, così come alcuni innovativi musicisti europei come Krzysztof Komeda e Jan Johansson, molti dei quali ha conosciuto, talvolta diventandone amico. Stranamente, i suoi film hanno sempre avuto poco o nessun tocco jazz, propendendo più per la musica moderna come colonna sonora. Fino a che, spronato dal suo giovane connazionale Koefoed, il quale è più orientato verso una dimensione contemporanea, Leth non si è fatto trasportare verso questa direzione.

Protagonista e comune denominatore di Music for Black Pigeons è il chitarrista danese Jakob Bro, che ha ispirato il titolo del film con l’omonimo pezzo presentato nel suo album del 2021, Uma Elmo. Lo stile jazz di Bro, che ha spesso registrato per l’etichetta ECM, è libero e lirico, contemplativo eppure swing, ammirato per la sua capacità di creare un’atmosfera sonora spaziosa, e per l’audace varietà dei musicisti coinvolti. Come descritto dal chitarrista Bill Frisell “qualsiasi sia la tua età, qualunque il tuo colore – tutta quella roba… sparisce”. Così, si può tranquillamente sentire interagire un norvegese, un haitiano e un giapponese, o un americano e un danese, di qualsiasi età. Dal 2008, Koefoed ha seguito e filmato Bro in vari momenti e in diverse registrazioni a cui hanno preso parte iconici musicisti come Frisell, Lee Konitz, Thomas Morgan, Paul Motian, Mark Turner, Joe Lovano, Midori Takada, Andrew Cyrille, Palle Mikkelborg, Jon Christensen e il produttore Manfred Eicher, guru dell’universo ECM del suono e del silenzio. Leth, fuoricampo, conduce una serie di interviste ravvicinate, scavando nel profondo dei creatori e dei loro pensieri, nonché nel loro silenzi, quando le parole vengono a mancare. Il veterano musicista Konitz ruba parecchie scene, quando, ad esempio, mostra il suo sassofono da $150, comprato nel 1945 e che ancora suona, o quando parla ad un bambino dopo un concerto a Sisimiut, Groenlandia, mentre indossa un colorato maglione mangiucchiato dalle tarme e ricucito da un sarto del quartiere. Totalizzante è la musica, catturata intimamente e nitidamente, che porta con sé le eterne frasi di coloro che non ci sono più – Konitz, Motian e Christensen sono tutti venuti a mancare nel frattempo – trasmettendola a coloro che rimangono. “Mi seppellirà”, dice Konitz riferendosi al suo fidato sassofono del 1945, mentre risuona verso i titoli di coda, e oltre.

Music for Black Pigeons è stato prodotto da Ánorâk Film.

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(Tradotto dall'inglese da Viola Bellei)


Photogallery 06/09/2022: Venezia 2022 - Music for Black Pigeons

8 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Jakob Bro, Jørgen Leth, Andreas Koefoed, Alberto Barbera, Emile Hertling Péronard, Adam Nielsen, Adam Jandrup
© 2022 Dario Caruso for Cineuropa - @studio.photo.dar, Dario Caruso

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