13/09/2022 - VENEZIA 2022: Il documentario di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo è un torrenziale e magmatico film di montaggio che testimonia dell’unicità del linguaggio dell’immagine in movimento

Per chi ama il cinema in Italia enrico ghezzi (il nome in minuscolo è un suo vezzo, come k.d. lang) è l’autore di un magnifico saggio su Kubrick del 1977 ma soprattutto è tra i creatori di trasmissioni tv notturne che ci hanno avvicinato al cinema più alternativo come Fuori orario. Cose (mai) viste (introdotta dalle sue riflessioni fuori-sync) e Schegge. Come non amare chi ti ha fatto conoscere Jean Vigo, Manoel de Oliveira, Ousmane Sembène, Abbas Kiarostami, Elia Suleiman, Zhang Yimou?

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scheda film], co-diretto da Alessandro Gagliardo, è un torrenziale e magmatico documentario di montaggio della durata di 196 minuti, selezionato nella sezione Fuori Concorso Non Fiction della 79ma Mostra di Venezia. Il materiale di partenza sono i materiali che negli anni sono stati acquisiti, digitalizzati e anarchiviati (anarchia+archiviare), per usare un neologismo degli autori. A questo si aggiunge l’archivio privato di enrico ghezzi, che tra la fine degli anni ’70 e i primi anni 2000 ha documentato la sua vita pubblica e privata, anche la più intima. Nei primi minuti è possibile vedere la figlia del critico-regista, Aura Ghezzi, seduta sul water, ripresa dal buco della serratura. Tra i tanti frammenti di film riconoscibili, citeremo i nomi di Abel Ferrara, Guy Debord, Aleksandr Sokurov, Bela Tarr, Straub&Huillet, Hans-Jürgen Syberberg, Koji Wakamatsu, Sergej Paradžanov, Otar Iosseliani, Shin'ya Tsukamoto, Luciano Emmer, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Federico Fellini. Ghezzi ha inserito inoltre suoi frammenti che ritraggono artisti, scrittori, intellettuali come Slavoj Žižek, Philippe Garrel, Luciano Emmer, Michel Houellebecq, Michael Pitt, Eva Green, Louis Garrel, Franco Battiato, Paulo Branco, Amir Naderi, David Lynch, John Malkovich e altri.

Ne Gli ultimi giorni dell’umanità infatti non c’è solo cinema. Molte immagini provengono dagli archivi di news e dirette dell’agenzia di stampa russa Ruptly; dall’archivio malastradafilm; ci sono immagini dallo spazio girate dall’astronauta Jean-Francois Clervoy,; estratti dall’archivio Val del Omar, che raccoglie l’opera del cineasta, fotografo e inventore spagnolo José Val del Omar. Le immagino sono spesso sovrapposte, manipolate, e le voci che sentiamo sono quelle di Adelchi Ghezzi, enrico ghezzi e Toni Servillo. Al gigantesco montaggio hanno contribuito Maria Hélène Bertino, Dario Castelli, Donatello Fumarola, Rosa Maietta, Gabriele Monaco.

“Per me il cinema è una piccola macchinetta che mette in gioco tutte le questioni fondamentali. Innanzitutto il tuo rapporto col mondo”, ha detto una volta enrico ghezzi, oggi costretto su una sedia a rotelle dal Parkinson. Dare un senso a questo fiume di immagini non è necessario. Gli ultimi giorni dell’umanità è nient’altro che la testimonianza dell’unicità del linguaggio dell’immagine in movimento. L’unico modo per fruire questo film è lasciarsi sopraffare dalla potenza di questi frames, con la sola logica che l’universo delle immagini è un continuum spazio temporale, 3 dimensioni, di cui 2 spaziali e una temporale. Prendere o lasciare.

Gli ultimi giorni dell’umanità è prodotto da Matango con Rai Cinema e Luce – Cinecittà in associazione con Minerva Pictures Group, Cinedora, Parallelo 41 Produzioni.

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Enrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo, Aura Ghezzi, Guseppe D'Amato, Marco Saitta, Gabriele Monaco, Armando Andria
© 2022 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it