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VENEZIA 2022 Giornate degli Autori

Recensione: Kristos, l'ultimo bambino

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- VENEZIA 2022: L’acuto documentario di Giulia Amati segue le vicende di un bambino dal nome messianico che è il più giovane dei 30 abitanti dell'isola greca di Arki

Recensione: Kristos, l'ultimo bambino

È bello essere sorpresi ai festival, così come è interessante confrontarsi con una sconvolgente successione di scene avvilenti a Venezia. È ciò che succede con questo ritratto sobrio e minimalista di un personaggio che si evolve in una superba cornice mediterranea. Forse, da bambini, le cose hanno un impatto maggiore su di noi; Giulia Amati gira il coltello nella piaga con il superbo ritratto che realizza del personaggio centrale, Kristos Kabosos, alunno dell'ultimo anno delle elementari. Lo vediamo, da solo, lanciare la palla dentro una rete da basket fatiscente. Uno sport di squadra come questo può essere praticato da solo, quando sai che è molto più divertente in gruppo? I suoni accuratamente catturati del silenzio dell'isola rafforzano questa solitudine. Ma resta una certa drammatica ironia. Il film può toccare le corde del pubblico, ma quanto influisce davvero questa solitudine quasi beckettiana sul ragazzo?

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Il documentario di Amati Kristos, l’ultimo [+leggi anche:
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bambino, presentato in anteprima nell’ambito delle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori di quest'anno, è un esempio di come la rappresentazione di una comunità di un paese sviluppato possa essere considerata una rappresentazione etnografica (cioè uno studio dei costumi sociali di una società remota) se visti da una certa angolazione. Piccoli tocchi di poesia sono sparsi in tutto il documentario, che riesce a fare ciò che fanno i migliori documentari, ovvero portare alla luce un gran numero di questioni diverse da qualcosa di piccolo, senza pretese. Eppure l'ottimismo che ritroviamo alla fine e nel viaggio di Kristos lascia un retrogusto leggermente dolciastro. Questo problema tonale è l'unico aspetto negativo di questo lavoro ben congegnato e abilmente filmato, che dà un'idea della direzione che potrebbe prendere l'Europa continentale del Sud negli anni 2020.

Dopo aver presentato Kristos come l'unico bambino dell'isola, se non fosse per la sua famiglia, una famiglia di allevatori di bestiame da generazioni, l'altro grande interesse del film si potrebbe riassumere con il noto impegno politico preso dall'ex primo ministro britannico Tony Blair, ovvero "istruzione, istruzione, istruzione". Molte sono le scene in cui vediamo Kristos e Maria, una coraggiosa insegnante, lavorare al programma di quest'ultimo anno di scuola primaria, enfatizzando l'isolamento di questo bambino nell'aula attrezzata, in contrasto con la natura quasi privata di questo rapporto studente-maestra. Kristos è molto bravo in matematica e scienze. Durante una scena, Maria insiste sul fatto che potrebbe diventare un botanico o un agronomo, parlando quasi esclusivamente alla telecamera.

L'elemento veramente triste di questo film, un mix tra il documentario di Nicolas Philibert Être et avoir e il quasi-documentario Le quattro volte [+leggi anche:
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di Michelangelo Frammartino, è che Kristos, come Cristo, non è in grado di salvare la sua famiglia e gli altri abitanti dell'isola. Il dono che possiede non consente loro di rinnovarsi o trasformare l'isola in un paradiso popolato da persone. Il suo destino è invece quello di partire per studiare in un'isola vicina, occasione per lui di accedere a quella socialità essenziale per lo sviluppo di un giovane della sua età. Un'altra delle scene più rivelatrici si svolge in un fienile, trasformato in un santuario matriarcale dove le donne di Arki possono chiacchierare lontano dagli occhi degli uomini. La vita di un pastore è certamente dignitosa, ma le donne si chiedono se non sia stata troppo idealizzata mentre gli interessi delle generazioni successive sono state lasciate appassire.

Kristos, l’ultimo bambino è una coproduzione italo-franco-greca di Blink Blink Prod, Les Films de l’œil sauvage, Bad Crowd, RAI Cinema, E.R.T., ARTE France e Aljazeera Documentary Channel. Le vendite mondiali sono guidate da Deckert Distribution.

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(Tradotto dall'inglese)

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