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ZURIGO 2022

Recensione: Cascadeuses

di 

- Il primo lungometraggio di Elena Avdija, vincitore del Concorso Focus del festival svizzero, ci apre gli occhi sull’affascinante e complesso mondo delle stuntwomen

Recensione: Cascadeuses

Diplomata in scienze sociali e detentrice di un Master in regia (INA), la svizzera Elena Avdija si specializza nel casting di figuranti e piccoli ruoli, un’esperienza che risveglia il suo interesse per i “mestieri dell’ombra” di cui il cinema si nutre, a volte senza troppi scrupoli e che ritroviamo nel suo primo lungometraggio dedicato alle stuntwomen. Creazioni corali per eccellenza, i film nascondono, dietro il glamour che mettono immancabilmente in avanti, una moltitudine di professionisti che permettono al cinema di trasformare il quotidiano in magia. Sebbene Cascadeuses [+leggi anche:
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, vincitore del Concorso Focus del Festival di Zurigo, sia indubbiamente il ritratto di una professione, questo stesso ritratto si tinge di problematiche sociali tristemente universali: la rappresentazione della violenza e il fascino che esercita, così come l’immagine (vittimistica) delle donne allo schermo, ma non solo.

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Sebbene ci si possa aspettare un film pieno di scene spettacolari, di stunt incredibili e d’effetto, sin dall’inizio ci rendiamo conto che l’angolo d’approccio della regista è ben diverso. Cascadeuses si allontana infatti abbastanza in fretta dai set cinematografici per entrare nell’intimità di tre stuntwomen: Virginie, LA professionista per eccellenza con moltissimi anni d’esperienza, Petra emigrata negli Stati Uniti dove sgomita per imporsi nel competitivo mondo del cinema ed Estelle, l’”apprendista” che ha abbandonato il suo mestiere d’ingegnere per lanciarsi nell’avventura. Ognuna di loro porta uno sguardo diverso, allo stesso tempo speranzoso e disincantato, su un mestiere che non le valorizza malgrado i rischi che corrono, su un mondo che le considera spesso come merce interscambiabile. Una situazione non certo rosea che non intacca però mai la passione che provano per un mestiere esigente ed eccitante.

Da questo ritratto trifronte trapelano questioni importanti e scomode quali la rappresentazione delle donne in quanto vittime di una violenza creata da un immaginario maschile patriarcale e banalmente binario. Fisicamente iper performanti, incuranti del pericolo (che sanno gestire in modo professionale) e del dolore di un corpo esposto quotidianamente a colpi di ogni sorta, Virginie, Petra ed Estelle non possono che rassegnarsi all’evidenza dei fatti: i ruoli che gli saranno proposti saranno quasi esclusivamente quelli di vittime. Un paradosso che il film rende intelligentemente visibile malgrado le protagoniste cerchino, chi smussando gli angoli di battute sessiste onnipresenti, chi cercando di vivere il proprio mestiere su un piano esclusivamente professionale, di allontanare il più possibile. La musica dal sapore western che accompagna le immagini, così come le ombre che dominano l’immagine, rendono visibili le inquietudini che abitano le protagoniste.

Interpretare gli innumerevoli ruoli di vittime che gli sono proposti significa diventare in un certo modo complici di rappresentazioni filmiche basate su una violenza di genere stereotipata, ma come farne a meno? Solo delle narrazioni alternative, potenti e toccanti come quella proposta da Elena Avdija potranno rimescolare le carte in tavola. Al sensazionalismo e alla violenza, la regista sostituisce la toccante fragilità delle sue protagoniste che esibiscono pudicamente i loro ematomi nascondendone molti altri all’interno. Al di là della forza (fisica ma anche mentale) necessaria per essere una stuntwoman, quello che la regista mette in avanti è l’intimità delle sue tre protagoniste, le loro confidenze, il bisogno di riconoscimento di Petra, il professionalismo di Virginie, le speranze di Estelle. Un ritratto toccante ed autentico che va ben oltre il sensazionalismo del tema che tratta.

Cascadeuses è prodotto dalla svizzera Bande à part Films insieme alla francese Alter Ego Production, la RTS Radio Télévision Suisse, SRG SSR, ARTE France-Unité des Programmes Documentaires e BIP TV. AndanaFilms si occupa delle vendite all’internazionale.

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