email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

ROMA 2022

Recensione: Rheingold

di 

- Il film di Fatih Akin sul rapper Xatar è girato magistralmente ma perde la sua omogeneità nel raccontare la vertiginosa biografia, da profugo curdo a cinico criminale a star dell’hip hop tedesco

Recensione: Rheingold
Emilio Sakraya in Rheingold

Dallo spaccio per le strade del ghetto al traffico di cocaina al carcere per rapina, e da qui l’ascesa nel mondo del musica rap. Non è Straight Outta Compton, è Rheingold [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Fatih Akin, che ha esordito all’inizio di ottobre al Festival di Amburgo per passare poi dalla Festa del Cinema di Roma e arrivare nelle sale tedesche il 27 ottobre con Warner Bros. Entertainment Germania. Rheingold è tratto dal libro Alles oder Nix: Bei uns sagt man, die Welt gehört dir (Tutto o niente: come si dice, il mondo è tuo) pubblicato nel 2015 dal rapper di grande successo di Bonn Giwar Hajabi alias Xatar, che oggi non è soltanto una delle più grandi star del rap tedesco, ma anche un imprenditore e ristoratore di successo.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

L’autobiografia, e il film, raccontano la sua vita piuttosto movimentata, dalla nascita in una grotta piena di pipistrelli (Giwar significa "nato nella sofferenza”)  di un villaggio nel nord dell’Iran da genitori curdi, musicisti in fuga dalla fatwa di Khomeini che si uniscono ai combattenti della resistenza curda e vengono arrestati per poi scampare a Parigi con l’aiuto della Croce Rossa; l’arrivo a Bonn a tre anni, dove il padre accetta un ingaggio come direttore d'orchestra all’opera; la separazione dei genitori, lo spaccio di hashish e vhs porno copiate, le risse con i turchi del quartiere, l’iniziale interesse per la scena hip-hop di Bonn, il grosso traffico  di cocaina, la fuga ad Amsterdam, i rapporti con la spietata mafia curda in Olanda e il business della sorveglianza dei club notturni; il ritorno in Germania e infine la rapina ad un furgone che trasporta clandestinamente l’oro delle protesi dentali che i becchini di tutta la Germania rubano ai morti. Condannato a 8 anni, Xatar (cioè "il pericoloso”) registra il suo primo album di successo in cella, con un dittafono portato di nascosto in prigione.

Il biopic di un profugo di guerra che diventa un criminale cinico e opportunista e infine un ispirato rapper che racconta la sua esistenza difficile nei versi delle sue canzoni non poteva essere messa in mani migliori del regista tedesco di origine turche che ha firmato nel 2019 l’inquietante Il mostro di St. Pauli [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Fatih Akin
intervista: Jonas Dassler
scheda film
]
, che narra le gesta del serial killer di Amburgo Fritz Honka. Ma Akin sembra molto più a suo agio nella prima parte del film, quando racconta l’espulsione, la fuga, la perdita di una casa e dell'identità culturale da parte di un ragazzino e la conseguente discesa verso l’educazione criminale di chi sente di non aver nulla da perdere. Nelle fasi successive di un film girato magistralmente, in numerosissime location e in diversi formati, dal 4:3 al normale al Cinemascope, e montato in diversi livelli temporali, Akin sembra tuttavia “lost in transposition”. Gli incontri tra criminali, i dialoghi e certe situazioni, l’attitude e il look da rapper dello stesso Xatar interpretato da Emilio Sakraya (il Kiano nella serie Netflix Tribes of Europa [+leggi anche:
trailer
scheda series
]
, Shooting Star dell'EFP quest'anno - vedi l'intervista) sprofondano nel cliché. Diviso in rapidi capitoli scanditi dalle scritte con date e città in cui svolge l’azione, Rheingold sembra in realtà tre film diversi. Le parti dedicate al tentativo di traffico internazionale di cocaina e alla famosa rapina da  1,7 milioni di euro (l’oro non è mai stato ritrovato) trasformano il film in una specie di Heist Comedy alla Guy Ritchie (ma senza divertire come Snatch o Lock & Stock), tanto appaiono imbranati i protagonisti. Un approfondimento sul coinvolgimento del protagonista nel genere musicale multietnico per eccellenza avrebbe forse reso la parabola del film più omogenea e coinvolgente.

Rheingold è prodotto da Bombero International in coproduzione con Warner Bros. Film Productions Germany, Palosanto Films con Rai Cinema, Lemming Film, Corazón International. Le vendite internazionali sono affidate a The Match Factory.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy