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BLACK NIGHTS 2022

Recensione: Theo: A Conversation with Honesty

di 

- Il primo lungometraggio di Damien Hauser apre il dibattito su un tema delicato come quello delle violenze sessuali

Recensione: Theo: A Conversation with Honesty
Jacob Fessler e Julia Tremp in Theo: A Conversation with Honesty

Presentato in prima mondiale al Youth and Children's Film Festival del Festival Black Nights di Tallin, Theo: A Conversation with Honesty [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, primo lungometraggio del giovane regista svizzero Damien Hauser, affronta con coraggio il tema tristemente attuale delle violenze sessuali attraverso l’esperienza diretta di Simi, un adolescente confrontato con la propria mascolinità tossica.

Il tema trattato da Hauser non smette di insinuarsi nelle nostre vite, che si tratti di nuovi casi di molestie sessuale nell’ambito lavorativo o nella sfera privata (il post MeToo continua con coraggio a denunciare i soprusi e le violenze nei confronti di donne ma anche più timidamente di uomini o di persone transgenere), la lista delle vittime non fa che allungarsi mostrandoci quanto sia importante intervenire in quanto singoli individui ma anche politicamente e da un punto di vista legislativo. Le leggi, nel caso specifico quelle Svizzere ma il discorso potrebbe essere tristemente ampliato ad altre realtà, spesso non permettono alla vittima di ottenere giustizia a causa di “cavilli” che non dovrebbero più esistere. L’iniziativa “solo sì significa sì” ha permesso di evidenziare queste carenze riportando il dibattito sulla piazza pubblica. Le violenze sessuali non si devono più basare su di un unico schema che impone alla vittima di gridare il proprio dissenso. Quello che conta agli occhi della legge svizzera è ancora il consenso esplicitamente e verbalmente espresso, i segni evidenti sul corpo, e non i piccoli ma grandi gesti che fanno capire se l’atto sessuale è consenziente oppure no. Con Theo: A Conversation with Honesty Hauser ci mostra concretamente le conseguenze della violenza dal punto di vista del carnefice. Un approccio questo decisamente sorprendente che ci permette di capire quanto la società eteropatriarcale nella quale viviamo influenzi pericolosamente ogni nostro atto. La mascolinità tossica di Simi, il protagonista del film, un ragazzo apparentemente banale, un hispster come tanti, si rivolta contro di lui trasformandolo in un mostro ignaro del proprio potere distruttivo.

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Simi (Jacob Fessler) è un diciottenne insicuro ed inesperto, ancora vergine malgrado i suoi amici lo spingano a lanciarsi nell’arena. La confusione che regna nella sua testa trasforma il suo primo incontro sessuale in un incubo scaraventandolo in una tormenta mediatica che non aveva certo previsto. Malgrado, in un primo momento, consideri il suo comportamento come ineccepibile, Simi si rende progressivamente conto che qualcosa non va, come se la realtà si mostrasse improvvisamente a lui in tutta la sua grottesca violenza. Ad aprirgli gli occhi ci pensa Theo, il suo alter ego onesto, la parte di sé che ha sempre preferito ignorare acciecato dai privilegi illusori di una mascolinità egemonica che lo spinge a credere di potersi permettere tutto, poco importano i sentimenti altrui. Convinto della necessità di provare al mondo la sua innocenza, Simi tenta allora di soggiogare la sua vittima Tamara (Julia Tremp) senza riuscirci, con una testardaggine che dimostra quanto la sua cecità sia viscerale. Grazie al sostegno di un’amica femminista (Fayrouz Gabriel) incontrata mentre si trovava in una situazione di angoscia e stress emotivo estremi, Simi si rende gradatamente conto della realtà, una realtà terribile che frantuma per sempre le sue certezze. Il cammino verso la presa di coscienza dei sui grotteschi privilegi da uomo bianco cis, abile ed eterosessuale, non sarà certo tutta in discesa e gli ostacoli da superare numerosi ma quello che conta è la meta raggiunta. Theo: A Conversation with Honesty è un primo film che affronta un tema delicato senza falsi pudori, forse in modo ancora acerbo, ma sicuramente con grande coraggio.

Theo: A Conversation with Honesty è prodotto dalla svizzera Art4um.

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