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BLACK NIGHTS 2022 Concorso

Recensione: Sashenka

di 

- Il secondo lungometraggio di Olexandr Zhovna mostra abbastanza per sconvolgere, ma le cose si fanno via via troppo contorte e confuse

Recensione: Sashenka

Il secondo lungometraggio di Olexandr Zhovna, Sashenka [+leggi anche:
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, è senza dubbio uno dei titoli con le premesse più inquietanti tra tutti i film proiettati quest'anno al Festival Black Nights di Tallinn. Presentato nella competizione principale del raduno estone, il film si apre con un duplice omicidio. Una coppia di anziani (interpretata da Viktor Rybchinskiy e Oksana Burlay-Piterova) che dormiva al secondo piano di una casa è stata uccisa e il loro figlio adulto in sedia a rotelle, Sasha (Dmitry Nizhelsky), è rimasto solo. La polizia apre un'indagine per scoprire l'identità dell'assassino e gli spettatori vengono progressivamente trascinati in lunghissimi flashback che svelano l'orribile passato di questa famiglia. La coppia aspettava una femmina invece che un maschio, quindi costringono Sasha a crescere come una ragazza, trasformando la sua vita in un incubo nel quale il giovane sembra riuscire a trovare un po' di conforto solo con le sue amiche, Lena (Milena Kompaniiets) e Kolja (Dmitry Orlov).

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Il setup è sicuramente promettente e coinvolgente, e nonostante la mancanza di grandi risorse produttive, ce n'è abbastanza per farci sentire immersi nella strana atmosfera di questo luogo indefinito della campagna sovietica negli anni del governo di Leonid Brezhnev. Zhovna riesce anche a generare abbastanza mistero sui motivi per cui i due genitori si comportano in modo così stravagante e rende la ricerca dell'assassino, per la maggior parte, un'esperienza intrigante. Tuttavia, man mano che la verità diventa sempre più intuibile, la trama si fa più contorta, influenzando in ultima analisi il risultato finale – e questo, in particolare, riguardo allo sviluppo del legame di Sasha con Lena e Kolya dopo la morte dei suoi genitori.

Nel complesso, l'intero cast fa un buon lavoro nei rispettivi ruoli, anche se Nizhelsky occasionalmente esagera, soprattutto quando si tratta di "urlare" il suo disagio esistenziale. Una reazione così acuta può anche essere considerata plausibile a causa dei problemi che affronta il suo personaggio, ma sembra in qualche modo artificiale per la sua ripetitività e la sua frequenza.

La scelta di girare il film in bianco e nero sembra appropriata, in quanto crea una distanza sufficiente dai personaggi e aiuta gli spettatori a digerire le scene più intense e orribili.

Si potrebbe facilmente dire che Sashenka è un'esplorazione ad ampio raggio e disturbante della devianza, della violenza e della follia. Certamente può lasciare agli spettatori un senso di vuoto, disgusto e miseria. Si può ipotizzare il motivo per cui Zhovna abbia sentito il bisogno di raccontare questa storia oggi: la decisione di affrontare i temi urgenti dei ruoli di genere durante la propria educazione e di come l'oppressione – in qualsiasi circostanza – apra la strada a molti tipi di tragedia può davvero essere un buon motivo.

Il film in sé non sembra fornire una risposta chiara, ma possiamo almeno presumere che il lavoro dello stesso regista come insegnante correzionale per bambini abbia avuto un'influenza sulla sua sceneggiatura e lo abbia aiutato a sviluppare un interesse nell'esplorazione dei lati più oscuri dell'animo umano.

Sashenka è prodotto dalla società ucraina Cinemastudio. La compagnia di Tel Aviv Antipode si occupa delle sue vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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