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FILM / RECENSIONI Serbia

Recensione: The Winter of One Spring

di 

- Milan Nikodijević racconta la storia dietro una foto iconica e ritrae l'esperienza della Primavera di Praga dal punto di vista degli jugoslavi che studiavano alla FAMU in quel momento

Recensione: The Winter of One Spring

Milan Nikodijević è un critico di cinema, uno studioso e un documentarista che si interessa soprattutto di temi legati alla storia del cinema e della cultura jugoslava. È noto soprattutto per la serie di documentari in sei parti del 2007, in formato televisivo, sugli autori censurati della Black Wave jugoslava, che ha co-diretto insieme a Dinko Tucaković. Il suo ultimo documentario, The Winter of One Spring, ha nel mirino un altro periodo della storia del cinema jugoslavo: il cosiddetto movimento dei "FAMU Boys" o "Czech School", e in particolare i ricordi di alcuni studenti jugoslavi della FAMU sul periodo trascorso a Praga durante i fatidici eventi della Primavera di Praga e dell'invasione sovietica del 1968. Il film è stato recentemente presentato in anteprima come proiezione speciale al Festival del Cinema d'Autore di Belgrado.

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Nikodijević apre il suo film con un'inquadratura statica di una macchina fotografica, con le sue specifiche stampate come una scheda informativa di testo, su un brano di musica classica "Moldava" di Bedřih Smetana, prima di raccontare la storia di una fotografia che non è mai stata scattata. Si tratta in realtà di un suo ricordo d'infanzia dell'estate del 1968 e di una famiglia che arrivò a bordo di una Skoda bianca con targa cecoslovacca e si accampò davanti a una scuola del villaggio serbo in cui viveva. La famiglia stava tornando da una vacanza sulla costa adriatica quando sentì la notizia dell'invasione, così decise di fermarsi per un po' finché non si fossero calmate le acque.

Tuttavia, fu scattata un'altra foto, diventata iconica. La foto in questo caso è quella di Jan Palach, dopo essere morto bruciato, con la testa avvolta nella bandiera ceca. Scattata all'obitorio e venduta al Paris Match e ad altri giornali prestigiosi, il suo autore era uno studente jugoslavo di cinematografia della FAMU, Predrag "Pega" Popović, in seguito noto per il suo lavoro in numerosi film jugoslavi iconici e popolari. Quella foto è il fulcro del film e Popović è la nostra guida principale, ma non unica, mentre ci avviciniamo ad esso.

In una serie di interviste, Nikodijević raccoglie le storie di altri studenti jugoslavi della FAMU dell'epoca - registi come Srđan Karanović, Goran Marković, Rajko Grlić e Lordan Zafranović - che, insieme a Popović, ricordano i loro anni da studenti, le differenze economiche e culturali tra la Cecoslovacchia e la Jugoslavia di allora, i giorni di gloria della Primavera di Praga, le proteste dopo l'invasione, le loro attività per aiutare e proteggere i colleghi e i professori cecoslovacchi, il significato di Palach come simbolo che è cambiato nel tempo, aneddoti che coinvolgono persone cecoslovacche e straniere nel campo del cinema, della letteratura, della cultura e del giornalismo, e le circostanze della famosa foto di Pega. Nel terzo atto, l'autore segue Pega in un viaggio a Praga nella speranza di recuperare alcune delle sue riprese delle proteste che potrebbero essere andate perse, smarrite o addirittura distrutte.

The Winter of One Spring è sicuramente una storia intrigante, raccontata con lucidità e passione da Nikodijević, Popović e dagli altri intervistati. Il suo forte valore informativo e narrativo potrebbe renderlo un prezioso pezzo di storia culturale e cinematografica incentrato su diversi Stati sorti dalle due federazioni. Dal punto di vista estetico, stilistico e tecnico, il film è funzionale e realizzato con competenza, ma non è mai appariscente. In particolare, il montaggio di Aleksandar Komnenović è abbastanza preciso e fluido da rendere il film un'esperienza visiva piacevole, anche se non spettacolare.

The Winter of One Spring è una produzione serba di Arbos Production e Štap&kanap Production.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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