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DISTRIBUZIONE / USCITE / ESERCENTI Europa

I 25 film europei più attesi nel 2023

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- L’anno nuovo ha in serbo una varietà entusiasmante e diversificata di nuovi film con finanziamenti europei, e ce n’è per tutti i gusti

I 25 film europei più attesi nel 2023

L’inizio di un nuovo anno nell'industria cinematografica internazionale porta sempre uno stuolo di speranze e incertezze – soprattutto ora che il destino delle sale cinematografiche è mutevole ed è in corso uno stravolgimento geopolitico – ma vede anche il ritorno di una serie di entusiasmanti registi con i loro nuovi titoli. Il nostro team si è riunito e ha stilato una lista di 25 scelte principali e diverse menzioni d'onore, che rappresentano le proposte cinematografiche più appetitose di quest'anno e che probabilmente punteggeranno le line-up dei festival più prestigiosi. Alcuni coroneranno numerose liste di fine anno 2023, mentre altri potrebbero ricevere qualche fischio. È solo un altro anno al cinema...

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Alcuni titoli fuori dai radar e di cineasti emergenti da tenere d'occhio sono Fiume o morte di Igor Bezinović (ascolta il nostro podcast); Handling the Undead di Thea Hvistendhal, un dramma horror norvegese con Renate Reinsve; Les Meutes [+leggi anche:
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intervista: Kamal Lazraq
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di Kamal Lazraq; Que nadie duerma [+leggi anche:
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intervista: Antonio Méndez Esparza
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di Antonio Mendez Esparza; Europa [+leggi anche:
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intervista: Sudabeh Mortezai
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di Sudabeh Mortezai, acclamato per Joy [+leggi anche:
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intervista: Sudabeh Mortezai
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; The Spring di Ivan Ostrochovský; La ermita [+leggi anche:
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di Carlota Pereda, una regista spagnola che si è fatta conoscere di recente con Piggy [+leggi anche:
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intervista: Carlota Pereda
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; Lost Country [+leggi anche:
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intervista: Vladimir Perišić
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di Vladimir Perišić; Sweet Dreams [+leggi anche:
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intervista: Ena Sendijarević
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di Ena Sendijarevič, la regista bosniaco-olandese autrice di Take Me Somewhere Nice [+leggi anche:
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intervista: Ena Sendijarević
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; e Holly [+leggi anche:
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intervista: Fien Troch
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di Fien Troch, uno dei progetti belgi più attesi dell'anno.

Per quanto riguarda le leggende e i luminari che purtroppo sono rimasti fuori dai nostri 25 titoli principali, abbiamo About Dry Grasses [+leggi anche:
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intervista: Nuri Bilge Ceylan
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del vincitore della Palma d'oro Nuri Bilge Ceylan, che sarà un'altra enorme epopea di oltre tre ore; L'Empire [+leggi anche:
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intervista: Bruno Dumont
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del burlone Bruno Dumont, qui in territorio fantascientifico con Camille Cottin; Le Grand Chariot [+leggi anche:
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di Philippe Garrel; Fallen Leaves [+leggi anche:
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di Aki Kaurismäki; Il sol dell'avvenire [+leggi anche:
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di Nanni Moretti; e il ritratto del mondo della ristorazione A Family Business del prolifico documentarista Frederick Wiseman.

Senza ulteriori indugi, ecco le nostre 25 scelte:

Extraña forma de vida - Pedro Almodóvar (Spagna)

The Human Voice del 2020 è stato il momento clou della rinascita di Pedro Almodóvar nella fase più recente della sua carriera; ora torna con un altro mediometraggio in lingua inglese, che il maestro ha confermato, nientemeno che sul podcast di Dua Lipa, sarà presentato in anteprima al prossimo Festival di Cannes. Alludendo scherzosamente al fatto che stava per dirigere I segreti di Brokeback Mountain quando diventò una star nella Hollywood degli anni 2000, Extraña forma de vida sarà uno scabroso western gay girato nel deserto di Almería, che ben si adatta visivamente, con Pedro Pascal ed Ethan Hawke (che interpreta uno “sceriffo Jake”) nei panni di teneri cowboy. Leggi qui la nostra news produzione.

Eureka [+leggi anche:
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intervista: Lisandro Alonso
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- Lisandro Alonso (Argentina/Germania/Francia/Portogallo/Messico)

Sicuramente uno dei progetti d'autore più attesi del nuovo anno, l’ultimo lavoro dell'anticonformista regista argentino Lisandro Alonso è un quadrittico che esplora sia la storia che la realtà contemporanea delle popolazioni indigene nelle Americhe. Il primo segmento, che richiama lo Spaghetti Western, riunisce il regista con Viggo Mortensen dopo la loro collaborazione in Jauja [+leggi anche:
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; ancora una volta, qui Mortensen interpreta un vendicatore sotto assedio. Leggi qui la nostra news produzione.

Rapito [+leggi anche:
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- Marco Bellocchio (Italia/Francia/Germania)

Il tanto atteso ultimo film di Marco Bellocchio sarà un ritratto in profondità del caso Edgardo Mortara – un vero scandalo dell'Italia papale preunitaria, dove un bambino ebreo fu allontanato dalla sua famiglia a Bologna, dopo che una ex domestica affermò di averlo battezzato in segreto. C’è da aspettarsi un ritratto storico dettagliato nella modalità di Vincere [+leggi anche:
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intervista: Cannes 2009 Marco Belloc…
intervista: Filippo Timi - attore
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e Il [+leggi anche:
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Q&A: Marco Bellocchio
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traditore. Leggi qui la nostra news produzione.

La Bête [+leggi anche:
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intervista: Bertrand Bonello
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 - Bertrand Bonello (Francia/Canada)

Con questo progetto, che ha come protagonista il compianto Gaspard Ulliel, Bertrand Bonello torna a una produzione più ambiziosa come L’Apollonide [+leggi anche:
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intervista: Adèle Haenel
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e Saint Laurent [+leggi anche:
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Q&A: Bertrand Bonello
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– non a caso, opere che gli hanno permesso di partecipare al concorso di Cannes. Ispirata al romanzo classico di Henry James, Léa Seydoux interpreterà una donna del prossimo futuro che può “purificare” il suo DNA, immergendosi nelle sue vite passate. In tre periodi distinti – 1910, 2014 e 2044 – Seydoux reciterà al fianco di George McKay (1917 [+leggi anche:
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), che ha imparato il francese per il film. Leggi qui la nostra news produzione.

L'Île Rouge [+leggi anche:
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 - Robin Campillo (Francia/Belgio)

Uno dei titoli francesi più attesi dell'anno arriva da Robin Campillo, dopo il suo film vincitore del Grand Prix di Cannes 2017 e del premio César 120 battiti al minuto [+leggi anche:
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intervista: Arnaud Valois
intervista: Robin Campillo
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. Seguendo un'altra tendenza contemporanea, Campillo evoca la sua esperienza da giovane militare nel Madagascar degli anni '70, all’epoca uno degli ultimi avamposti dell'impero coloniale francese. Nadia Tereszkiewicz e Quim Gutiérrez guidano il cast. Leggi qui la nostra news produzione.

Drift [+leggi anche:
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- Anthony Chen (Francia/Grecia/Regno Unito)

Il regista singaporiano vincitore della Camera d'oro di Cannes, Anthony Chen, si trova nel prestigioso territorio europeo dell'adattamento letterario, con un cast entusiasmante e con una première al Sundance in vista. Adattato dall'acclamato romanzo del 2013 di Alexander Maksik, questo "strano dramma sui rifugiati" segue la figlia di un eminente lealista liberiano (la candidata all'Oscar Cynthia Erivo), ora sfollata e che lotta per sopravvivere su un'isola greca.

Kalak [+leggi anche:
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intervista: Asta Kamma August
intervista: Isabella Eklöf
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- Isabella Eklöf (Danimarca/Groenlandia/Svezia/Norvegia/Paesi Bassi)

La sceneggiatrice e regista danese Isabella Eklöf prosegue la sua promettente carriera dopo aver conquistato tutti con la sua sceneggiatura di Border [+leggi anche:
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intervista: Ali Abbasi
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e il suo provocatorio lavoro alla regia Holiday [+leggi anche:
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intervista: Victoria Carmen Sonne
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. Avendo a che fare qui con un materiale altrettanto estremo, Kalak segue un infermiere danese sopravvissuto ad abusi, che lavora in Groenlandia e tenta di connettersi con la cultura locale attraverso il sesso. Leggi qui la nostra news produzione.

Cerrar los ojos [+leggi anche:
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- Víctor Erice (Spagna/Argentina)

Una grande notizia dell'anno appena trascorso è stato l'annuncio di un nuovo lungometraggio di Víctor Erice, la leggenda del cinema spagnolo autore di Lo spirito dell'alveare – scandalosamente, l'unico film in lingua spagnola nella nuova Top 100 stilata da Sight & Sound. Questo è un mistero dal sapore cinefilo che si svolge nell'arco di diversi anni, in seguito alla scomparsa di un famoso attore spagnolo (interpretato da José Coronado), mentre nuove informazioni emergono decenni dopo grazie al suo caro amico regista (Manolo Solo). Leggi qui la nostra news produzione.

Io capitano [+leggi anche:
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- Matteo Garrone (Italia/Belgio/Francia)

Matteo Garrone, offrendo quello che a molti sembra un seguito ufficiale di Dogman [+leggi anche:
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intervista: Matteo Garrone
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, dopo il suo più familiare Pinocchio [+leggi anche:
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intervista: Matteo Garrone
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, presenta una storia dall'aspetto epico che segue due giovani senegalesi che attraversano il pericoloso deserto e il mare per tentare di raggiungere l’Europa. Leggi qui la nostra news produzione.

Love Lies Bleeding [+leggi anche:
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- Rose Glass (Regno Unito/Stati Uniti)

Non si sa molto del secondo film della promessa del cinema britannico Rose Glass, Saint Maud [+leggi anche:
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intervista: Rose Glass
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, a parte il fatto che è stato definito un "thriller romantico" che si svolge nel mondo del bodybuilding femminile. Dovrebbe essere un'altra grande vetrina principale per Kristen Stewart, affiancata da Ed Harris (che possiamo immaginare in un ruolo simile a quello di Clint Eastwood in Million Dollar Baby) e Jena Malone. A24 distribuisce, come è consuetudine per un progetto con tali credenziali. Leggi qui la nostra news produzione.

The Zone of Interest [+leggi anche:
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- Jonathan Glazer (Regno Unito/Polonia/Stati Uniti)

L'ultimo progetto misterioso e a lungo rimandato di Jonathan Glazer sarà uno studio di un triangolo amoroso tra funzionari nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz. Adattato dal romanzo di Martin Amis del 2014, il cast principale composto da Sandra Hüller, Christian Friedel e Max Beck è stato annunciato di recente, mentre la produzione sostenuta da A24 è pronta per una possibile première sulla Croisette a maggio.

Savagery - Miguel Gomes (Portogallo/Cina/Grecia/Francia/Brasile)

Sebbene sul web se ne trovasse qualche accenno, in realtà è stato un nostro articolo a preannunciare che l'imminente ambizioso film di Miguel Gomes era effettivamente in cantiere. Dopo il suo lavoro in Tabu [+leggi anche:
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intervista: Miguel Gomes
intervista: Miguel Gomes
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del 2012, il regista tornerà a esplorare l'eredità coloniale portoghese con questo racconto di una guerra tra soldati brasiliani e un gruppo di fanatici religiosi nella Bahia del 1890.

All of Us Strangers [+leggi anche:
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- Andrew Haigh (Stati Uniti/Regno Unito)

Dopo troppo tempo trascorso nel mondo della serialità televisiva, Andrew Haigh torna a girare lungometraggi con questo dramma fantasy su uno sceneggiatore che scopre che i suoi genitori morti da tempo sono vivi e vegeti nella casa della sua infanzia, esattamente uguali al giorno in cui sono deceduti. Andrew Scott, il rovente Paul Mescal e Claire Foy guidano un cast britannico di prima scelta, in quello che nella premessa suona stranamente simile a Petite Maman [+leggi anche:
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. Leggi qui la nostra news produzione.

Do Not Expect Too Much of the End of the World [+leggi anche:
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intervista: Radu Jude
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 - Radu Jude (Romania/Francia/Lussemburgo/Croazia/Germania/Svizzera/Regno Unito)

In una recente partecipazione al podcast di Film Comment, dove ha parlato del suo contributo a una nuova antologia critica su Pasolini, Radu Jude aveva affermato di essere impegnato nel montaggio del suo ultimo lungometraggio dal titolo brillante. È molto probabile che si trattasse del suo discusso progetto Do Not Expect Too Much of the End of the World, la cui entrata in produzione era stata annunciata lo scorso anno; il film, che presenta una trama molto forte, segue la produzione di un "problematico" video sulla sicurezza sul lavoro mentre riflette sul tema più ampio della nuova svolta capitalista della Romania.

All We Imagine as Light - Payal Kapadia (India/Francia/Paesi Bassi/Lussemburgo/Italia)

Il documentario d'esordio di Payal Kapadia, A Night of Knowing Nothing [+leggi anche:
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intervista: Payal Kapadia
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, è stato un successo nel circuito dei festival di sinistra, vincendo in particolare il Golden Eye Prize alla sua première alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 2021. Per questo progetto, la regista si è basata sul suo cortometraggio di fiction, che ha un aspetto non dissimile dai film di Apichatpong Weerasethakul. Mescolando "la realtà e il sogno", segue due infermiere che si lasciano alle spalle la loro stressante esistenza in una grande città e intraprendono un viaggio in una località di mare, dove una foresta mistica permette ai loro sogni di manifestarsi.

Poor Things [+leggi anche:
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intervista: Suzy Bemba
Q&A: Yorgos Lanthimos
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- Yorgos Lanthimos (Stati Uniti/Irlanda/Regno Unito)

Il grande regista greco contemporaneo Yorgos Lanthimos punta a replicare il grande successo di La favorita [+leggi anche:
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con la sua ultima commedia nera in costume, confermando Emma Stone dal film precedente e aggiungendo Mark Ruffalo, Willem Dafoe e Margaret Qualley. Poor Things, girato in Ungheria nel 2021 e fino a quest'anno, tratterà della relazione perversa tra un brillante scienziato (Dafoe) e la giovane donna che riporta in vita (Stone), in una sorta di rianimazione alla Frankenstein. Leggi qui la nostra news produzione.

Les Indésirables [+leggi anche:
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intervista: Ladj Ly e Giordano Gederlini
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- Ladj Ly (Francia)

Molti occhi entusiasti saranno puntati sul seguito di Ladj Ly del suo rovente dramma della banlieue Les Misérables [+leggi anche:
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intervista: Ladj Ly
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, che, ovviamente, ha vinto il Premio della giuria a Cannes 2019, seguito dal Premio César per il miglior film. Questo lavoro lo vede riunirsi felicemente con Alexis Manenti, ben scelto come nuovo sindaco locale ligio al dovere, che incontra un'attivista della comunità (Anna Dias) in un sobborgo svantaggiato fuori Parigi.

Chocobar - Lucrecia Martel (Argentina/Danimarca/Messico/Stati Uniti)

Lucrecia Martel, non la prima regista della nostra lista a prendersi pause pluriennali dal set, prima di tornare a stupirci tutti, sta lavorando da un po' di tempo al suo ritratto di un’attivista indigena Chocobar, con tutti gli occhi puntati su una première in uno dei grandi festival imminenti. Recentemente è stata annunciata come ospite d'onore a Visions du Réel (leggi la news), facendo sperare che il suo quinto lungometraggio non sia troppo lontano.

Blitz - Steve McQueen (Stati Uniti/Regno Unito)

Altro regista che ha frequentato il mondo della serie, nel suo ultimo film Steve McQueen si mostra a suo agio nella ricostruzione storica, realizzando uno studio epico del bombardamento aereo del Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale, profumatamente finanziato dalle tasche di Apple TV+. Saoirse Ronan, Harris Dickinson e Stephen Graham incarneranno i ruoli principali di questo film corale, incrociando l'esperienza diretta di molti londinesi. Leggi qui la nostra news produzione.

Afire [+leggi anche:
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intervista: Christian Petzold
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- Christian Petzold (Germania)

Continuando una mitologica "trilogia degli elementi", di cui Undine [+leggi anche:
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intervista: Christian Petzold
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del 2020 era quella blu, a base acquosa, questo nuovo lungometraggio di Christian Petzold dovrebbe essere presentato in anteprima in concorso alla Berlinale il mese prossimo. Con Paula Beer che torna nel ruolo principale, le anticipazioni della trama sono piuttosto criptiche, tuttavia forniscono l'immagine chiave di quattro giovani piuttosto eccitati che si incontrano in una casa per le vacanze sul Mar Baltico, in un'area tormentata dagli incendi boschivi. Leggi qui la nostra news produzione.

La chimera [+leggi anche:
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- Alice Rohrwacher (Italia/Francia/Svizzera)

Sebbene siano state rilasciate alcune immagini in anteprima dal set, basta leggere la sinossi del nuovo film di Alice Rohrwacher, per catturare l'aura de La chimera: polvere, luce del sole, legno antico e ancora polvere. Dopo l'atmosfera folcloristica dei suoi lavori passati, qui ci addentriamo nel mondo clandestino dei “tombaroli” degli anni '80, e di un giovane archeologo inglese (Josh O’Connor) che viene coinvolto nel loro traffico di reperti antichi. Neon ha già acquisito i diritti statunitensi del film, il che è di buon auspicio avendo recentemente distribuito La persona peggiore del mondo [+leggi anche:
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intervista: Joachim Trier
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, Parasite e Memoria [+leggi anche:
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. Leggi qui la nostra news produzione.

Black Tea [+leggi anche:
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- Abderrahmane Sissako (Francia/Lussemburgo/Mauritania)

Uno dei grandi contemporanei del cinema africano, in Black Tea Abderrahmane Sissako approfondirà le crescenti relazioni economiche e il flusso di persone tra Africa e Cina, seguendo la storia d'amore tra una donna ivoriana che si stabilisce nella provincia di Guangzhou e il proprietario di un negozio di tè locale. Le aspettative sono alte per il primo lungometraggio del regista mauritano dopo il candidato all'Oscar Timbuktu [+leggi anche:
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La Palisiada [+leggi anche:
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intervista: Philip Sotnychenko
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- Philip Sotnychenko (Ucraina)

Previsto a breve in anteprima all'IFFR, nel concorso Tiger, abbiamo sentito parlare molto bene di questo film crime del regista ucraino emergente Philip Sotnychenko. Ambientato all'indomani dell'indipendenza dall'URSS, ruoterà attorno a uno psichiatra forense e a un investigatore mentre approfondiscono le cause dell'omicidio di un poliziotto, con lo spettro dell'alto tasso di condanne a morte del paese che incombe su di loro. Leggi qui la nostra news produzione.

Anatomie d'une chute [+leggi anche:
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intervista: Justine Triet
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- Justine Triet (Francia)

Dopo due spumeggianti film che si sono avvalsi del talento di Virginie Efira, Justine Triet prende una svolta più seria per il suo quarto lungometraggio, pur conservando i temi della colpa, del transfert e del rispecchiamento del suo lavoro passato. Sandra Hüller interpreta una scrittrice che vive con il marito e il figlio ipovedente in un remoto chalet di montagna nelle Alpi francesi; dopo la morte del marito, le autorità non riescono a stabilire se si tratti di suicidio o di un gioco finito male, e lo scrittore viene processato. Arthur Harari, un attuale beniamino dell'industria francese, torna dopo il precedente film di Triet, Sibyl [+leggi anche:
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intervista: Justine Triet
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, per scrivere insieme.

100 000 Années Lumière - Virgil Vernier (Francia)

I film precedenti di Virgil Vernier Sophia Antipolis [+leggi anche:
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intervista: Virgil Vernier
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e Mercuriales [+leggi anche:
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hanno avuto la loro prima rispettivamente all’ACID di Cannes e a Locarno, e hanno presto trovato un pubblico avido attraverso retrospettive e streaming. Il suo nuovo film, quindi, è uno dei lungometraggi di registi emergenti francesi più attesi dell’anno. Con Zakaria Bouti e Mina Gajovic, 100 000 Années Lumière si svolgerà a Monaco, un'ambientazione nuova per il cinema francofono, e ispeziona una "generazione televisiva post-reality" infatuata del proprio stile di vita privilegiato. Leggi qui la nostra news produzione.

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(Tradotto dall'inglese)

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