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BERLINALE 2023 Encounters

Recensione: Family Time

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- BERLINALE 2023: Il debutto di Tia Kouvo è una commedia arzigogolata che soffre di una sovrabbondanza di brutti giochi di parole e di una struttura episodica che si sarebbe prestata meglio a una sitcom

Recensione: Family Time

Una grande riunione di famiglia durante le festività natalizie è un’ottima occasione per vedere i giovani e gli anziani mostrare le loro ipocrisie e venire alle mani. Nonostante alcuni deboli tentativi di salvare la situazione, le cose andranno rapidamente storte. Sembra la premessa della black comedy cult di Mario Monicelli, Parenti serpenti, ma in realtà è anche l'ambientazione di una nuova commedia finlandese, Family Time [+leggi anche:
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intervista: Tia Kouvo
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di Tia Kouvo. Purtroppo il film, proiettato nella sezione Encounters della Berlinale di quest'anno, ha ben poco in comune con quel film del 1992 o con altri titoli che affrontano dinamiche familiari simili – un buon esempio è il più recente Celts [+leggi anche:
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intervista: Milica Tomovic
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di Milica Tomovic.

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Family Time si apre con un'inquadratura statica di una porta che continua ad aprirsi, facendo entrare i suoi personaggi in una casa di campagna che fungerà da scenario principale per la storia. Uno ad uno, la dimora accoglie i membri della famiglia in visita ai due nonni: la disincantata Ella (Leena Uotila) e l'alcolizzato ed egocentrico nonno Lasse (Tom Wentzel).

In realtà, ogni scena è filmata in modo statico. Questa è una scelta coraggiosa che deve essere attentamente esaminata. Prima di tutto, rende il lavoro degli attori molto più impegnativo, poiché l'ensemble è costretto a recitare per diversi minuti in scene molto lunghe, alcune delle quali durano anche dieci minuti o più. Ed è triste dirlo, ma la qualità statica delle inquadrature, insieme alla scelta di Kouvo di adottare un tono impassibile costante, rallenta drasticamente il ritmo del film, rischia di distrarre lo spettatore e riduce qualsiasi potenziale comico. In altre parole, molte gag sono semplicemente troppo lunghe, sembrano eccessivamente improvvisate o sono intervallate da troppe conversazioni casuali.

Un'altra nota dolente è la qualità dei giochi di parole e delle battute, che sono francamente deludenti e tutt'altro che originali, con alcuni momenti che toccano i minimi storici. In una scena, ad esempio, Lasse viene mandato a letto perché è troppo ubriaco per partecipare alla cena della vigilia di Natale. Dopo un po', Ella si traveste da Babbo Natale e chiede a sua nipote Hilla (Elli Paajanen, probabilmente la migliore attrice del cast) di intonare un canto natalizio. Lasse si sveglia e li raggiunge in soggiorno. Poi cerca di sedersi sulla sua poltrona ma finisce per farsela addosso. E possiamo vederle chiaramente lì sul tappeto – sì, le feci – nell'angolo dello schermo, cui seguono gli sforzi della famiglia per ripulire tutto. Pare proprio che l'umorismo scatologico sia ancora di gran moda nel 2023.

Il film è diviso in due parti. La prima si svolge durante le vacanze di Natale, per lo più tra le mura della casa dei nonni, mentre la seconda si svolge presumibilmente a gennaio o comunque quando i personaggi tornano al lavoro dopo la pausa natalizia. In un discreto numero di scene, usciamo dalla casa di campagna e vediamo le famiglie alle prese con la loro vita quotidiana, ma tutte queste parti sembrano ancora più fuori contesto, come staccate dalla storia. Per quanto un film possa scegliere di seguire un percorso "episodico", in questo caso Kouvo sembra destreggiarsi tra una trama principale debole, che coinvolge i due nonni, e un'enorme quantità di "divagazioni" cinematografiche che fungono da goffi pretesti per mettere in scena deboli gag. Ci saranno anche momenti più “emotivi” e drammatici, ma arrivano troppo tardi.

Tutto ciò avrebbe funzionato molto meglio in un formato diverso, come quello della sitcom, ad esempio, in cui una narrazione più serrata e ripartita in piccole dosi, con una durata minore, avrebbe potuto rendere l'esperienza visiva più fluida e godibile.

Family Time è una produzione Aamu Film Company (Finlandia) e Vilda Bomben Film (Svezia). The Match Factory si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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