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MONS 2023

Recensione: Quand tu seras grand

di 

- Con il loro secondo lungometraggio, Andréa Bescond ed Eric Métayer orchestrano un incontro tra generazioni senza pretese ma pieno di speranza

Recensione: Quand tu seras grand
Vincent Macaigne e Aïssa Maïga (centre) dans Quand tu seras grand

Come affrontiamo oggi la vecchiaia, la morte o la demenza? Come trattiamo i nostri anziani? Approdati sulla scena nel 2018 con il loro primo lungometraggio, Les Chatouilles [+leggi anche:
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, presentato nella sezione Un Certain Regard di Cannes e nominato a cinque premi César (vincitore per il miglior adattamento e la migliore attrice non protagonista), Andréa Bescond ed Eric Métayer tornano con un secondo lungometraggio che prende di petto questa scottante questione sociale.

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Proiettato in apertura del 38° Festival internazionale del film di Mons, Quand tu seras grand [+leggi anche:
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racconta la quotidianità di una casa di riposo sconvolta dall'irruzione, ogni giorno a ora di pranzo, degli studenti della vicina scuola, la cui mensa è fuori uso. Una di queste strutture residenziali per anziani non autosufficienti che hanno fatto notizia negli ultimi mesi, dove le condizioni di lavoro del personale e l'accoglienza dei residenti lasciano più che a desiderare, e dove tutta la buona volontà del mondo fatica ad avere la meglio sulle carenze e le disfunzioni del sistema. Adottiamo il ritmo frenetico dei badanti, li seguiamo di corsa, nei corridoi, di stanza in stanza. Il film vuole essere realistico, quasi documentaristico, soprattutto nel casting dei residenti. I ritratti dei vari membri dello staff mettono in luce le domande, i dubbi, le esitazioni e le battaglie che si susseguono quotidianamente, in un contesto dove carenza di personale e mancanza di risorse portano inevitabilmente a piccoli e grandi disastri.

Questo incontro tra due mondi opposti da fasi di vita diverse è guidato da due personalità forti, la cui collaborazione forzata provoca qualche scintilla. Yannick, un caregiver oberato di lavoro che fa del suo meglio per tenere sotto controllo la gestione dell'istituto, interpretato da un commovente e febbrile Vincent Macaigne, unisce gradualmente le forze con Aude, una facilitatrice scolastica volontaria dotata dell'energia comunicativa di Aïssa Maïga. Insieme cercheranno di trasformare questa convivenza forzata tra generazioni in un momento di comunione, di cura e di apprendimento. L'angoscia di alcuni è placata dallo slancio vitale di altri, la voglia di imparare dei bambini è soddisfatta dall'esperienza degli anziani. Mentre gli "anziani" riacquistano parte della loro vitalità e dimostrano una grande resilienza, i bambini si confrontano con la mortalità e danno prova della loro incredibile capacità di adattamento. È vero che le interazioni tra i giovani e gli anziani sono a volte prevedibili, alcuni personaggi sono leggermente stereotipati e l'epilogo del film si perde in divagazioni poetiche e drammatiche che alla fine indeboliscono il soggetto. Ma da questo temporaneo incontro nasce comunque un autentico senso di tenerezza, al quale ci si potrebbe ispirare per ripensare i nostri modi di vivere e il nostro approccio alla cura di coloro che sono più deboli, qualunque sia la loro età.

Quand tu seras grand è prodotto da Les Films du Kiosque (Francia), in coproduzione con France 2 Cinéma, Fils Prod (Francia) e Umedia (Belgio). Il film uscirà il 26 aprile prossimo, distribuito in Francia da Ad Vitam, e in Belgio da Cinéart. Le vendite internazionali sono guidate da France TV Distribution.

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(Tradotto dal francese)

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