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MALAGA 2023

Recensione: Els encantats

di 

- Nel terzo film di finzione di Elena Trapé, la protagonista (interpretata da Laia Costa) si perde quando cambia vita... e non si ritrova da nessuna parte

Recensione: Els encantats
Laia Costa in Els encantats

Una donna sotto molte influenze, con più fronti aperti e un precipizio che si apre davanti ai suoi piedi. Così si sente il personaggio interpretato da Laia Costa in Els encantats (Los encantados) [+leggi anche:
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, terzo lungometraggio diretto da Elena Trapé e in concorso nella sezione ufficiale del Festival di Malaga, dove cinque anni fa la stessa regista vinse la Biznaga d’oro per miglior film, miglior regista e il premio alla migliore attrice (ad Alexandra Jiménez) per Las distancias [+leggi anche:
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intervista: Elena Trapé
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. In questa edizione sarà più difficile per lei vincere gli stessi premi, anche se forse Costa potrebbe aggiudicarselo, a meno che non si compia la maledizione del Goya ricevuto di recente da Cinco lobitos [+leggi anche:
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e la giuria ritenga che una statuetta le sia sufficiente per questa stagione.

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Sulla fronte corrugata dell'attrice catalana poggia il conflitto di questo film intimista e di emozioni contenute. Il suo personaggio, Irene, è una donna che sta affrontando una vita diversa e, contrariamente a quanto molti pensano, davanti a lei non si apre un futuro pieno di possibilità e speranza, ma piuttosto un abisso di insicurezza, paura, solitudine e senso di colpa.

Trapé si affida alla sua interprete principale e la segue nella sua impossibile fuga verso il nulla, cercando di recuperare – forse – del suo passato giovanile e alla ricerca di ogni segno di affetto che scongiuri la gravosa tossicità in cui si trova a sguazzare sin dalla sua recente separazione. Trapé accompagna questa donna “come una mucca senza campanaccio” (come Chus Lampreave descriveva saggiamente sua figlia Marisa Paredes in Il fiore del mio segreto di Pedro Almodóvar) offrendole sostegno e comprensione; una persona disorientata, la cui terra sotto i piedi si è aperta e che sta precipitando senza la possibilità di aggrapparsi a nessun ramo per attutire il colpo.

Perché la vita della protagonista Irene ha preso una svolta drammatica e inaspettata, un cambio di rotta a cui lei era, in teoria, preparata, ma che nessuno o niente le ha insegnato ad affrontare. E nemmeno una fuga in campagna o verso i ricordi felici di un lontano passato può sollevarla dal dover portare dietro il suo bagaglio di rancori e la tristezza del vuoto che prova nel separarsi per la prima volta dalla figlia. Per questo, per continuare con le similitudini bovine, alla fine dovrà “prendere il toro per le corna”.

Si tratta quindi di un film incentrato sul conflitto intimo di un singolo personaggio e la macchina da presa lo segue in ogni momento, instancabilmente, permettendoci di intuire ciò che sta accadendo nel suo intimo senza sottolinearlo, bensì descrivendo i suoi movimenti quotidiani. Mentre a volte risulta impantanarsi nel suo ritmo lento, persino noioso, il film riesce comunque a trasmettere allo spettatore l'intuizione che qualcosa dentro Irene/Laia stia per esplodere.

Els encantats, la cui sceneggiatura è scritta dalla regista con Miguel Ibáñez Monroy (Las distancias), è una produzione di Coming Soon FilmsA Contracorriente Films e Encantats Films AIE, con la partecipazione di RTVETVC. Il film sarà distribuito nei cinema spagnoli da A Contracorriente Films, che lo lancerà il 2 giugno, e Latido Films si occupa delle sue vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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